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Damiano Tommasi
Cairo: «Non c'è tempo, per me il campionato è finito»

Lega e Assocalciatori si riaggiornano, l'Aic: «Dalla Serie A ai Dilettanti la ripresa solo in condizioni di sicurezza, da tutelare le categorie in difficoltà»

La Lega di Serie A e l'Assocalciatori decidono di riaggiornarsi. La conference call, che era in programma per la serata del 30 e nella quale si doveva discutere della possibile sospensione dei pagamenti di stipendi dei tesserati nell'emergenza coronavirus e alla luce di quanto già fatto dalla Juve, è stata rinviata ai giorni successivi perché entrambe le parti dovevano discutere prima di altre questioni.

 

L'Aic ha riunito il direttivo e poi ha discusso coi rappresentanti e capitani delle squadre di Serie A: «Il momento è delicato - si legge nella nota diffusa dall'Assocalciatori - e le recenti dichiarazioni del Ministro Spadafora (leggi qui) lasciano presumere ancora qualche settimana di chiusura attività. In quest'ottica, e alla luce dell'accordo tra i calciatori della Juventus e la società, si è discusso della conclusione giocata dei campionati e delle eventuali tempistiche. Dalla Serie A ai Dilettanti l'auspicio è quello di, avendone le condizioni di sicurezza, poter portare a termine la stagione, fosse anche superando la data del 30 giugno. Le condizioni di ripresa dell'attività dovranno avvenire in condizioni di approfondito controllo medico e rispettando tutte le indicazioni che verranno fornite dai medici e dalla Fmsi. Nella purtroppo malaugurata ipotesi di chiusura anticipata della stagione lo scenario ci vedrà senz'altro partecipi della situazione e per questo i calciatori sanno di dover svolgere la loro parte.  In questo senso è stata evidenziata come nelle diverse categorie siano diverse le esigenze ma si è stati tutti concordi nell’obiettivo di tutelare le posizioni delle categorie più in difficoltà. Il mondo dilettante, il calcio femminile e i redditi più bassi delle categorie professionistiche dovranno essere tutelati, anche attraverso il ricorso a risorse interne al mondo del calcio e aiuti che dovessero venire dal sistema mutualistico generale. La costituzione di un fondo assistenziale destinato al sostentamento di queste situazioni di precarietà dovrà coinvolgere tutte le parti in causa. I calciatori sono già sintonizzati su questo ma ad oggi non si è avuto ancora contezza di quale sia la parte che vorranno e dovranno fare le altre componenti del movimento. FIGC, Leghe, organizzazioni internazionali, quale sarà il loro apporto a questo scopo? Sarà uno degli argomenti sui tavoli di discussione che si stanno portando avanti ormai da qualche settimana e che dovranno avere come primo obiettivo fare squadra, ognuno per la sua parte».

 

Nella Lega di serie A c'è il dibattito sulla linea adottata dalla Juventus sul taglio di stipendi (leggi qui). «È una buona iniziativa e va presa ad esempio - il presidente della Fiorentina Rocco Commisso a "La politica nel pallone" su Gr Parlamento - per quanto ci riguarda abbiamo una situazione di grande solidità, ma anche noi stiamo studiando un'azione per il bene del club e il futuro, dato che bisogna vedere come il calcio andrà avanti». Il patron dei viola, colpiti dal Covid-19 con 12 contagiati fra giocatori, medici, dipendenti, ha anche parlato della ripresa del campionato: «Ancora questa crisi sanitaria non è finita, adesso pensiamo alla salute poi parleremo di calcio, vedremo se e quando le squadre potranno tornare ad allenarsi, al momento c'è una grande possibilità che questo campionato non possa terminare».

 

Abbastanza netto l'intervento di Urbano Cairo, presidente del Torino, sulla possibile chiusura anticipata del campionato. «L'ho già detto, secondo me il campionato è finito - dice il numero uno granata "Un giorno da pecora" su RadioUno - Se penso che a Wuhan hanno cominciato con le misure restrittive intorno al 23 gennaio e le scioglieranno l'8 aprile, due mesi e mezzi dopo, significa che da noi gli allenamenti potrebbero ripartire a fine maggio. A quel punto si potrebbe ricominciare a giocare a fine giugno, per finire ci vorrebbero due mesi e arriviamo ad agosto. La stagione successiva riparte a novembre? E lo scudetto non va assegnato perché il campionato non è finito». Anche il Torino affronta il tema della riduzione degli ingaggi: «Ho parlato con alcuni giocatori che mi hanno chiamato. Ci ragioneremo insieme per trovare un punto d'incontro che tenga conto di tutto, ognuno deve fare dei sacrifici. Il Torino in questo momento non sta incassando nulla, ci deve essere un sacrificio, il contributo di tutti per uscire da questa situazione e ripartire bene ma sono molto fiducioso».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2019/2020