LA FINS: "Un successo, il grazie va a Marfella"
Lezione di futsal a Fordongianus. Vince "su isport sardu", i catalani ammirati anche dai tecnici del calcio a 11
Il calcio a 5 può essere veicolo di cultura e socialità, fino a farsi promotore delle ragioni dell'indipendentismo sardo. Ma forse venerdì 3 agosto a Fordongianus è stato l'ideale identitario a rendere un servizio al nostro sport. Una voglia di sovranità che condivisa coi catalani, ospiti della manifestazione, ha potuto regalare emozioni a 360 gradi dandoci l'occasione di assistere ad una gustosissima partita, per quanto amichevole, dal contenuto tecnico di primissimo piano. Ad affrontarsi una selezione di giocatori sardi, alcuni tra i migliori talenti nostrani under 25, ed una di coetanei catalani. La gara è stata organizzata dalla neonata FINS, Federazione Isport Nazionale Sardo, la cui definizione di Sardegna, nazione senza stato, racconta con chiarezza l'ideale programmatico.
E se si parla di orgoglio sardo ed orgoglio catalano, dobbiamo notare che in campo entrambi non sono mancati. E’ volata più di una parola grossa, qualche colpo proibito, perfino un'ammonizione: ma tutto è stato ridimensionato dallo spettacolo e dalle giocate succulente che gli atleti ci hanno regalato. Il collegamento in diretta strreaming, (andato in onda sulle pagine di diariosportivo.it e che presto verrà replicato in differita con approfondimenti e foto), ha dato quel tocco magico, aumentando la spettacolarità dell'evento. La gara è stata seguita via web da quasi 1000 affezionati. Un numero gigantesco se si pensa al periodo di riferimento. Le "camisetas" della selezione catalana e le maglie di quella sarda, con dietro stampato il nome del giocatore hanno reso ancora più completo l'evento. Sugli spalti era facile registrare impressioni sugli atleti, le cui magiche giocate, era così facile da attribuire.
Tra i giocatori della rappresentativa isolana, il portiere Marco Pasculli, reduce da una stagione non fortunatissima allo Zir Pratosardo (serie B), Roberto Fadda ed Andrea Siddi, del Capoterra 2000 (stessa categoria e stessa sorte in classifica), Marco Spanu della Basilea (ancora Serie B, comoda salvezza sul campo, ma mancata iscrizione alla prossima stagione), Andrea Barbarossa del Cagliari Calcio a 5 (serie A2) e vari militanti del massimo campionato regionale. A guidarli Davide Marfella (con il collaudato supporto di Marco Orrù), vero anello di congiunzione tra i due gruppi. Marfella infatti è reduce da una più che positiva esperienza nel campionato spagnolo, dove ha guidato come allenatore in seconda l’Andorra, squadra che milita nella seconda divisione spagnola (ovvero qualcosa di equiparabile alla nostra A2). Il suo apporto è stato dunque determinante nel far sbarcare il gruppo iberico, che in una tre giorni davvero intensa ha potuto visitare la nostra isola, partecipare a diverse manifestazioni di gemellaggio tra i popoli sardo e catalano, e, naturalmente, scendere in campo nella serata di venerdì. Ed i ragazzi spagnoli, a loro volta provenienti da formazioni di seconda divisione, non hanno in alcun modo mostrato di soffrire la stanchezza, mettendo in mostra un futsal intenso e divertente.
Dopo la musica con gli immancabili inni, (Els segadors – i mietitori – quello catalano, e Su patriottu sardu a sos feudatarios, meglio noto come Procurad’e moderare, scelto per la Sardegna)e la poesia recitata dall'artista cagliaritana Angelica Piras, un'ode alle etnie che si ritrovano in campo, ecco la consegna di un tagliere inciso a mano dall'artista Roberto Cozzolino. Tony Rodriguez, capitano catalano, emozionato, lo raccoglie in dono e via alle danze. Con i padroni di casa, partiti con Pasculli, Spanu, Barbarossa, Costa (Cagliari 2000) e Siddi, che hanno mostrato una maggiore aggressività iniziale. Nessuna sorpresa dunque quando Spanu, con un bel diagonale, ha sorpreso l’estremo catalano Ivan Raverter Mercader (Castell Penisola Benicarlò) e portato avanti i bianco-verdi. Il gol non ha certo demotivato gli ospiti, che hanno iniziato a proporre da subito un gioco piacevole, fatto di rapidi passaggi corti (se lo stesso Guardiola ha confessato di aver mutuato dal calcio a 5 iberico una parte del gioco del Barcellona, allora tutto torna) e improvvisi cambi di fascia. La zona messa in campo dal team sardo ha patito soprattutto questi ribaltamenti e, dopo alcune buone occasioni per entrambe le squadre, è giunto il pari da parte di Carlos Fernandez Ramos (Castelldefels). Sull’uno a uno mister Marfella ha potuto sfruttare l’ampiezza della panchina, mettendo in campo i giovani dell’Athena Oristano Marco Dessì, Nicola Barresi e Luca Crobu, e avvicendando anche Pier Andrea Serra (Mediterranea) e Mauro Deiana (Sporting Lanusei). I sardi hanno avuto il merito di non far calare il ritmo né il livello tecnico, rintuzzando gli attacchi degli spagnoli e facendosi a loro volta pericolosi in attacco. Sono stati tuttavia i catalani a passare avanti, grazie ad una grandissima giocata di Jordi Marty (Martorell), capace di agganciare al limite dell’area con una splendida girata su se stesso prima di battere il portiere locale.
Il pubblico ha mostrato di apprezzare lo spettacolo. E se parte degli spettatori era composta da “addetti ai lavori”, allenatori e presidenti dei club calcettistici sardi, anche di calcia 11,dobbiamo riconoscere che difficilmente uno spettacolo migliore si sarebbe potuto organizzare per presentare il calcio a 5 agli abitanti di Fordongianus e alla parte delle gradinate meno conoscitrice del futsal. Controlli precisissimi, accelerazioni improvvise, tunnel, sombrero: quasi nulla è mancato nell’arco della gara, via via presa in mano dagli ospiti, ma che ha visto i nostri provare a rispondere ad ogni attacco. Il campo avrebbe comunque alla fine dato ragione ai catalani (va da sé, in tenuta giallo-rossa), con i gol finali ancora di Jordi Marty e di Toni Gonzalez (Andorra).
Alla fine l’agonismo ha lasciato spazio, come sempre dovrebbe essere , ad abbracci e strette di mano. E il caldo afoso non ha fermato l’organizzazione, che ha proseguito con il programma dei Dies de festa, la tre giorni organizzata da ProgReS all’insegna di politica, sport, musica e arte. Mentre sulla via del ritorno, il più rappresentativo tra i giocatori sardi in campo – almeno per categoria di appartenenza – Andrea Barbarossa, confermava l’impressione avuta dagli spalti circa i giocatori catalani: “davvero molto forti”.
SELEZIONE CATALANA: 15 – IVAN REVERTER MERCADER (BENICARLO’), 4 – JORDY MARTY (MARTORELL), 5 – CARLOS FERNANDEZ RAMOS (CASTELLDEFELS), 8 – JORDY CAMPOY PEREZ (CARTAGENA), 10 – TONI GONZALEZ (ANDORRA), 11 – ROGER BONET AGUT (BARCELLONA B)
SELEZIONE SARDA: 19 – MARCO PASCULLI (ZIR NUORO), 1 –ROBERTO FADDA (CAPOTERRA 2000) (Portiere), 3 – ANDREA SIDDI (CAPOTERRA 2000), 4 – PIERANDREA SERRA MEDITERRANEA CAGLIARI), 5 – MARCO DESSI’ (ATHENA ORISTANO), 6 – MAURO DEIANA (LANUSEI), 7 – NICOLA BARRESI (ATHENA ORISTANO), 8 – ALESSANDRO COSTA (CAGLIARI 2000), 9 – MARCO SPANU (BASILEA), 10 – ANDREA BARBAROSSA (CAGLIARI C5), 11 – LUCA CROBU (ATHENA ORISTANO)