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Sandro Acciaro, allenatore, Ilva
Il ds Pisano: «La D è una sfida che accettiamo volentieri»

L'Ilva e la lunga rincorsa, Acciaro: «Equilibri trovati dopo 7 giornate, i ragazzi hanno avuto una mentalità vincente»

Mancava un punto, l'ha conquistato e ha festeggiato la vittoria del campionato di Eccellenza. L'Ilva non aveva programmato il salto di categoria e l'inizio stentato - 8 punti in 7 giornate con 3 sconfitte - non faceva presagire un epilogo del genere, tanto meno dopo aver visto la partenza a razzo della Ferrini (+11), battuta all'andata e poi invitato alla festa dei biancocelesti per via di un calendario che opponeva la squadra di Sandro Acciaro ai cagliaritani. Nelle successive 27 giornate Dombrovoschi e compagni hanno conquistato 65 punti recuperando undici posizioni.

«È stata una stagione di sacrifici, di sofferenza, di lavoro, di compattezza di gruppo - osserva il tecnico Acciaro - attraverso il campo i ragazzi si sono ritagliati qualcosa di veramente speciale e, insieme con la società e il paese, si sono meritati questo successo finale. Abbiamo iniziato a trovare gli equilibri dopo la settima giornata e pian pianino ogni vittoria ci aiutava a prendere autostima e consapevolezza della forza del gruppo. Abbiamo costruito una mentalità fortemente vincente ed un buon gioco che ci ha portato ad un successo insperato e non preventivato all'inizio. Faccio un plauso ai miei collaboratori, a tutti i ragazzi e alla società che ha costruito una squadra con grandi equilibri». Spalti gremiti allo stadio del Delfino: «Sono soddisfatto delle tribune piene di tifosi e vecchie glorie, è stata una giornata di festa. Ho vinto il campionato da giocatore nell'Ilva e siamo saliti in C2, questa è la terza vittoria di campionato con questa società facendo due salti di categoria negli ultimi due anni e mezzo. Quando c'è dietro un programma serio e una società solida questo è il risultato. La società programmerà il futuro in serie D cercando di mantenere a lungo questa categoria». L'Eccellenza prosegue coi playoff: «L'Ossese la reputavo la squadra più forte del campionato, con un organico importante e quindi credo sia la favorita ma nel calcio non c'è nulla di scontato specie nelle gare da dentro o fuori».

 

Piena soddisfazione trapela anche nelle parole del direttore sportivo Valerio Pisano: «Molti pensano che abbiamo programmato per vincere ma così non è stato anche se, alla fine, la vittoria è meritata. La serie D non è semplice ed è molto impegnativa, è una sfida che accettiamo in modo favorevole che un po' tutti volevamo portare avanti. Qui c'è una cultura sportiva che viene tramandata di generazione in generazione, con l'idea di migliorarci. In tribuna erano presenti i protagonisti di una finale di Coppa Italia fatta al Flaminio di Roma negli anni Sessanta, passando per quelli che sono arrivati in C2 e vinto in serie D. La fortuna è quella di avere in paese la testimonianza diretta di chi ha avuto un legame particolare con questa maglia». Una squadra con una forte impronta argentina: «Abbiamo avuto la bravura nel temporeggiare e scegliere i giocatori ragionandoci molto e valutando la persone oltre che le capacità tecniche ma anche tanta fortuna perché la scelta dei giocatori a volte avviene senza poterli vedere direttamente in prima persona. In questo è importante avere una rete di conoscenze, di rapporti e amicizie di persone fidate». Molti protagonisti biancocelesti fanno gola a tante altre squadre: «Mi piace pensare che i giocatori mettano sulla bilancia il loro rapporto col paese, con la società. Confido, con tutti i componenti della rosa, di potermi sedere e ragionare».

In questo articolo
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2021/2022