Salta al contenuto principale
Ma Cagliari e Sestu hanno comunque vinto
Il commento alla Final Eight conclusa in Sardegna

Ma Cagliari e Sestu hanno comunque vinto

Ha vinto la Fuente Foggia-Lucera, battendo il Pesarofano in una bella finale conclusa ai supplementari. Ma hanno vinto anche Cagliari e Sestu, Marco Vacca e Francesco Agus; e con loro Andrea Del Pin e Alberto Carta; e ancora Andrea Deplano e Stefano Carta (ed, ovviamente, tutte le persone che con loro hanno collaborato).

Hanno vinto tutti coloro che non solo hanno fortissimamente voluto la Final Eight in Sardegna per la prima volta, ma sono stati poi capaci di una buona organizzazione, in grado di non deludere le attese della Divisione e, ciò che è più, di pubblicizzare al meglio il nostro sport.

Proprio per questo le sconfitte di Sestu, prima, e Cagliari, poi, entrambe giunte dopo gare molto combattute, passano in secondo piano. Certo, tutti avremmo voluto una finale tutta sarda o, almeno, una nostra rappresentante in campo domenica a Quartu. Ma non averla avuto ha forse messo in luce ancor meglio gli sforzi organizzativi, visto che l'affluenza di pubblico al PalaBeethoven è stata comunque di tutto rispetto.

 

Brave le nostre squadre di A2, dunque, che con la preziosa collaborazione di Fabrizio Righetto, hanno persuaso la Divisione a far disputare la manifestazione nel territorio sardo. Brave anche e soprattutto perchè, finalmente!, hanno dato prova di un comportamento illuminato: quello che vuole le squadre rivali sul campo ma compagne nel tutelare e far crescere il movimento. (Che è cosa molto diversa dal regalarsi le partite quando "i punti non servono": l'impegno in campo è - a parer nostro - sempre sacro).

 

Bravi con loro gli altri organizzatori dell'evento, come Stefano Carta e Roberto Camba dell'Asso Arredamenti (che ha partecipato anche in qualità di sponsor). Ci piace sottolineare la perfetta ospitalità dell'Asso Cafè, sia per i pasti delle squadre che per la riunione sul progetto "Io Calcio a 5". Tra l'altro forse non tutti sanno che le squadre finaliste, dopo essersele date di santa ragione in campo, hanno serenamente cenato fianco a fianco domenica nottà nel nuovo locale cagliaritano. Succede anche questo nel calcio a 5, e sarebbe bene farlo sapere.

 

Bravo, bravissimo, Alberto Carta, che a forza di tirare per la giacchetta Andrea Del Pin, lo sta facendo innamorare sempre più del nostro sport.

Quello tra il responsabile del calcio a 5 sardo ed il presidente della FIGC regionale è un rapporto che non si basa su antiche alleanze. Per dirla tutta, i due facevano parte di due liste avversarie alle elezioni degli organi regionali, quando vennero votati per il loro primo mandato. Anche in questo caso siamo di fronte, dunque, a due persone che lavorano per uno scopo comune fianco a fianco, a prescindere dalla casacca che indossano. In una parola: che fanno (bene) ciò che il loro compito richiede. Nell'Italia di oggi, non è poco.

E lo scopo è la crescita del movimento, cui il week end scorso ha senza dubbio contribuito.

 

Bravo Andrea Deplano, che sta facendo crescere un significativo germoglio di calcio a 5 all'interno della delegazione provinciale, partendo dall'attività di base. Grazie alla sua iniziativa (ed all'ottima risposta delle scuole calcio a 5 sarde), i bambini tra i cinque ed i dodici anni si sono esibiti sabato a Sestu e domenica a Quartu, arricchendo la manifestazione e mostrando al pubblico, ma anche ai genitori degli stessi bambini, che il calcio a 5 non è una stampella del calcio a 11, ma uno sport con pari dignità. Il giorno che vedremo, fra diversi anni, quegli stessi bambini in campo nei campionati nazionali o regionali, avremmo fatto un enorme passo avanti.

 

Bravissimi, come sempre, Andrea Siddi e c..: gli atleti speciali hanno mostrato, ancora una volta, il volto più vero dello sport. Non smetteremo mai di incitarli ed applaudirli.

 

Bravi tutti, dunque, nessuno escluso?

Il buonissimo a tutti i costi non ci piace. Non saremmo onesti se dicessimo che tutto è stato perfetto. Sicuramente tanti dettagli potevano essere curati meglio. Ma il risultato nel suo complesso è stato molto buono. Non si può, dunque, che promuovere tutti.

 

(Ah no, dimenticavamo, un alunno merita di stare ancora dietro la lavagna. Si tratta del Comune di Cagliari, che, per l'ennesima volta, è rimasto ai margini. Nessuna delle sette gare si è potuta disputare in città. Non accusiamo nessuno, ci mancherebbe. Prendiamo atto di avere un capoluogo refrattario allo sport in modo perfettamente uniforme: dalla serie A di calcio fino ai movimenti di base).

In questo articolo
Stagione:
2013/2014
Tags:
Coppa Italia A2
Commenti
Final Eight Di Coppa Italia A2