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Stecca la prima, meglio i suoi predecessori

Mihajlovic, l'ultima ruota dei subentrati

E’ l’ultimo arrivato nella grande famiglia dei subentrati, gruppo che conta ben nove membri, ma l’esordio sulla panchina del Catania non ha mostrato quel voltare pagina auspicato da Pulvirenti dopo l’esonero di Atzori. Sinisa Mihajlovic fallisce la “prima” al Massimino nello scontro diretto contro il Livorno, invertendo un trand che voleva tutti (o quasi) i tecnici subentrati in corsa subito in grado di portare punti freschi in classifica.

C’è da dire che il serbo ha avuto pochissimo tempo per dare un’impronta alla propria squadra,  ma solitamente il cambio di panchina riesce a dare ai giocatori una scossa adrenalinica capace di invertire la tendenza negativa.

L’ex tecnico del Bologna ha cercato di non stravolgere l’intelaiatura lasciata dal suo predecessore, puntando sullo stesso schema e sugli stessi uomini utilizzati da Atzori fino allo scorso turno, ottenendo però i medesimi risultati: un gioco farraginoso, poche occasioni da rete e una difesa facilmente vulnerabile, violata anche dagli amaranto, che vantano la non prestigiosa palma di peggior attacco della serie A.

Un bilancio tutt’altro che positivo se paragonato ad altri palcoscenici che hanno subito finora cambi di direzione tecnica.

Partendo proprio dalle squadre che lottano per la salvezza, in prima fila troviamo lo stesso Livorno, rivitalizzato dalla cura Cosmi, che non piacerà ai fini di palato per il gioco espresso, ma che sicuramente fa dell’efficacia una delle sue armi migliori, qualità che ha permesso alla squadra del patron Spinelli di uscire dalla zona retrocessione.

Sempre nelle zone basse ottimo l’impatto di Alberto Malesani a Siena, reduce da due vittorie casalinghe consecutive che hanno permesso ai toscani di abbandonare l’ultimo posto in classifica dopo il travagliato avvio di Giampaolo prima e di Baroni poi.

Simile il discorso del Bologna: chiamato il bolognese Colomba per sostituire Papadopulo, i rossoblù hanno dato una scossa al loro campionato, sfruttando al meglio il fattore campo e la verve di tre “ragazzini” come Adailton, Zalayeta e Di Vaio, tornati a buoni livelli nonostante non più giovanissimi.

Soffre invece l’Atalanta di Conte, che dopo un avvio esaltante alla guida dell’allenatore leccese, ha avuto una flessione di gioco e risultati simile alle prime giornate di campionato, quando il precedente tecnico Gregucci totalizzò zero punti prima di essere cacciato a furor di popolo.

L’ambiente bergamasco si augura che il pareggio con la capolista Inter possa essere il preludio di una rapida ripresa.

Un discorso a parte va fatto per Mazzarri al Napoli. Il tecnico toscano non ha sicuramente una rosa da campionato di basso profilo, ma il lavoro fatto dal suo approdo agli azzurri è ammirevole: pochi gol presi, una sqaudra organizzata che combatte per tutti i novanta minuti, due o tre giocatori di alto livello messi nella condizione di esprimersi al meglio sono gli ingredienti del mix vincente, che ha portato i partenopei in una posizione di metà classifica più consona al blasone della piazza.  A Napoli ormai nessuno si ricorda più di un certo Donadoni.

Simile per prestigio e qualità della squadra la posizione di Delio Rossi a Palermo: l’ex tecnico della Lazio, dopo una sconfitta in avvio, ha raccolto due vittorie importantissime con una delle realtà calcistiche migliori del panorama nazionale come il Cagliari, e soprattutto in casa del Milan champagne di Ronaldinho e Pato. Attenzione al buon Delio: il suo Palermo potrebbe essere la rivelazione di questo campionato.

 

Filippo Congiu

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2009/2010
Tags:
16 Andata
Mihajlovic