«Ero motivato ma non c'è la visione di prospettiva»
Monteponi-Marco Cossu è già finita, il tecnico saluta: «Manca una condivisione nelle strategie»
Mancanza di condivisione delle strategie utili per il raggiungimento degli obiettivi ambiziosi. Questa, in sintesi, la motivazione che ha spinto il tecnico Marco Cossu - e il suo intero staff - a fare un passo indietro dal grande progetto della Monteponi Iglesias di tornare, nel giro di qualche anno, a disputare un campionato nazionale. Un progetto che aveva visto mettere il primo grande mattone nella scelta, circa un mese fa, di un tecnico altamente qualificato, reduce da una esperienza pluriennale al Cagliari alla guida della formazione giovanile Under 17 e come collaboratore tecnico di Massimo Rastelli e Diego Lopez per tattica e match analysis. Marco Cossu, che è un profondo conoscitore del calcio e che nel 2014 ha ottenuto la qualifica di Allenatore di Seconda categoria Uefa A (perciò può allenare le prime squadre in serie C, le Primavera nonché essere il vice di un tecnico in serie A e in serie B), ha spiegato con toni pacati ma sinceri il perché non ha voluto proseguire la strada appena intrapresa col club minerario:
Ringrazio la società Monteponi Igleslas nelle persone del Presidente Ciccu, del Direttore Maramarco e di tutti i collaboratori che ho avuto occasione di conoscere, ringrazio e mi scuso con i giocatori che, direttamente o indirettamente, ho coinvolto proponendo un progetto nel quale credevo fortemente ma ritengo non ci sano le condizioni per iniziare un percorso che, nell'intendimento mio e del mio staff, mirava a riportare ai fasti di un tempo una Società gloriosa, piena di fascino e con quasi 100 anni di storia come la Monteponi.
Le motivazioni che mi avevano fatto preferire la Monteponi erano proprio rappresentate dall'importanza della città, dalla sua storia e dal desiderio di aderire ad un progetto che avesse come finalità quella di riportare questa Società, attraverso un accurato percorso tecnico ed organizzativo, all'interno di un campionato nazionale, contesto certamente più consono alle tradizioni sportive di Iglesias.
Erano proprio queste le ambizioni che mi erano state prospettate nei primi incontri e che non si limitavano al raggiungimento della pur difficile promozione nel campionato di Eccellenza nel corso di questa stagione sportiva, ma che si estendevano verso un progetto più ampio e duraturo nel tempo, con l'idea di creare, anche attraverso la costante crescita del settore giovanile, una realtà che potesse rappresentare un modello sportivo ed organizzativo all'interno del panorama dilettantistico del calcio sardo.
Essendo venuti meno, già in questa fase iniziale, non tanto gli obiettivi ambiziosi legati alla presente stagione sportiva, quanto la condivisione delle strategie utili per il loro raggiungimento e quella visione di prospettiva che ritenevo indispensabile per dare gambe al progetto, ritengo necessario e corretto fare un passo indietro, che consenta alla Società di sviluppare autonomamente la propria progettualità, ma anche a me e al mio staff di poterci ritenere liberi di valutare, nell'immediato o in un prossimo futuro, ulteriori opportunità.
Un grande in bocca al lupo alla Monteponi Calcio