Il Cagliari pesca sempre dall'oro della serie B
Nainggolan, l'ultima felice scoperta rossoblù della cadetteria
C’è chi va in giro per il mondo alla ricerca del futuro “crack” e c’è chi fa molti meno chilometri per stanare i talenti in Italia. Due modi differenti di avere in rosa dei “campioni” in provetta. Il Palermo vola in Sudamerica e pesca Pastore (Argentina) ed Hernandez (Uruguay), oppure in Slovenia (Ilicic e Bacinovic); l’Udinese va in Cile e prende Sanchez e Isla, o Cuadrado in Colombia; la Fiorentina va in Serbia, a Belgrado, e scova il talento montenegrino del Partizan Stefan Jovetic, poi ci ritorna e si porta via pure il suo sostituto Ljajic. Ci vuole una fitta rete di osservatori, un po’ di fiuto del talento, soldi cash e il gioco è fatto.
Nainggolan, l'ultima scoperta rossoblù della serie B - Il Cagliari, invece, ha scelto la strada alternativa, non meno dispendiosa ma altrettanto redditizia. Rastrella i giocatori nel laboratorio della serie B, dove si nascondono i “saranno famosi”, li conduce al piano di sopra e, se non diventeranno dei campioni assoluti, in rossoblù trovano in qualche caso il trampolino di lancio per arrivare addirittura in Nazionale. Dopo Matri (Rimini), Jeda (Rimini), Marchetti (Albinoleffe), Lazzari (Grosseto), Agazzi (Triestina), Astori (Cremonese, in C1), e se vogliamo pure Cossu (in naftalina a Verona, sempre in C1), l’ultimo “prospetto” della lista è sicuramente Radja Nainggolan, classe 1988, autore di una prima parte di campionato grandiosa culminata con il primo gol in serie A domenica al Bologna, proveniente dal Piacenza. Dal 2006 nella società emiliana, il belga di Anversa è giunto a Cagliari a fine gennaio, tra la curiosità e lo scetticismo dei tifosi rossoblù. Allegri invece credeva nel 22enne con gli “occhi da orientale” (il padre è indonesiano) come canterebbe Daniele Silvestri. Ma quando gli ha dato fiducia non è stato ripagato adeguatamente. Il 28 febbraio contro il Chievo al Bentegodi, il suo punto più basso: il Cagliari pareggia con Astori al 51’ la rete di De Paula, poi i veronesi restano in dieci uomini al 60’ per l’espulsione di Marcolini e il tecnico rossoblù fiuta la vittoria; entra Nainggolan al 63’ per Lazzari ma al 71’ ha già collezionato due gialli, Granoche segna al 79’ e il Cagliari perderà la gara. Fine dei sogni, i rossoblù si inabissano e Radja chiuderà la stagione con spezzoni di gara che la “Panini” racchiude in 7 presenze.
Radja alla conquista del Belgio - Quest’anno il “Pierino” Nainggolan è cresciuto in maniera esponenziale, responsabilizzato a dovere dall'allenatore Bisoli. Niente più 7 in condotta. Anzi, spesso in pagella porta a casa un bel 7,5. In questa stagione, proprio al Bentogodi, nel teatro del suicidio sudescritto, è stato il migliore in campo, di fronte guardacaso al tecnico Pioli che lo ha allenato a Piacenza. Ma a spegnere la gioia sportiva, nel frattempo arriva il dolore enorme provato per la scomparsa della mamma dopo una lunga malattia. Radja si rifugia nella soddisfazione professionale per la seconda convocazione nella nazionale maggiore del Belgio, il ct Leekens lo ha chiamato per l'amichevole del 17 novembre contro la Russia. Si arriva a domenica, quando al Sant'Elia buca la rete del Bologna: esulta composto, con uno sguardo rivolto per un attimo al cielo. A fine gara la dedica: «A mia madre che non c’è più». È nata una stella.
Anche Perico e Laner arrivano dalla cadetteria - Ma contro il Bologna, il presidente Cellino ha potuto ammirare altri due “ex inquilini” del piano di sotto. Gabriele Perico, difensore di fascia, e Simon Laner, centrocampista interno, sono scommesse vinte; hanno fatto vedere che la palestra della cadetteria (Albinoleffe) fa crescere atleti all’altezza della massima serie. Alex Pinardi, ex Modena, invece pensava di aver perso per sempre la A dopo le esperienze fatte con Atalanta e Lecce. In fin dei conti basta saper scegliere. Il Cagliari dimostra che la corsa all’oro si può fare senza voli transoceanici, il West della serie B è un campionato di frontiera dove tutto ciò che non brilla subito, brillerà presto. Basta saper aspettare, anche con Pierpaolo Bisoli, l’allenatore salito dal piano di sotto. Fabio Salis