Norme anti-bestemmie, squalificato Cau dell'Alghero

La mannaia del Giudice Sportivo si abbatte sui bestemmiatori, o sui presunti tali, con l’arbitro nelle vesti di imparziale giudice in terra del bene e del male. La bestemmia ed il linguaggio ingiurioso fanno capolino in Lega Pro come capi d’accusa sul comunicato del martedì, imputati a ben cinque tecnici, tre giocatori ed un massaggiatore.

In Prima Divisione stop per Giuseppe Sannino, mister del Varese, e per il massaggiatore del Potenza Michele Caso, fermati per un turno. Più ricco l’elenco riferibile ai tre gironi di Seconda Divisione. Due gare di squalifica per Giuseppe Pregnolato, allenatore dell’Igea Virus, ed i suoi colleghi Quinto Sergio Campolo (Igea Virtus Barcellona), Rodolfo Vanoli (Colligiana) e Marco Sesia (Pro Vercelli), quest’ultimo di scena al “Mariotti” e sconfitto dall’Alghero.

E proprio l’Alghero paga dazio all’introduzione della nuova severissima norma anti bestemmie. Roberto Cau, per la frase ingiuriosa pronunciata al rientro nello spogliatoio nell’intervallo fra il primo ed il secondo tempo, salterà il prossimo match dei giallorossi in casa del Legnano. Fermati per lo stesso motivo anche Dicuonzo e Vono del Catanzaro. Perdipiù, al centrocampista Manzini  sono state inflitte due giornate di squalifica per l'espulsione mentre ancora era seduto in panchina. Due tegole che piovono sull’organico algherese, moniti ad un comportamento che come recitano gli speaker degli stadi dovrà essere sempre più “civile in campo e fuori”, onde evitare spiacevoli provvedimenti.

Ultima nota per il provvedimento preso dal Giudice Sportivo nei confronti dell’allenatore del Catanzaro Gaetano Autieri, sospeso per una gara in quanto da squalificato dava ordini ai suoi collaboratori dalla tribuna. Per lo stesso motivo Ninni Corda prese due giornate di squalifica (una per volta), che andarono a sommarsi alle sette (poi ridotte) rimediate dopo i fatti del match interno col Legnano, guarda caso prossimo avversario dell’Alghero. Provvedimento bizzarro perché riferito ad una pratica ultra diffusa sui campi da calcio, non ultimi quelli professionistici. Mourinho, habituè della comunicazione da tribuna (anche se coperta, chiusa e riservata), è avvisato.