Orrolese, sboccia il talento del portiere classe 2000 Alessandro Lai, l'ex Sigma insuperabile contro il Monastir

Un po' per necessità e un po' per convinzione l'Orrolese ha avuto prova che può contare a occhi chiusi anche sul classe 2000 Alessandro Lai per colmare il vuoto in porta. I sarcidanesi, infatti, per la gara di Monastir hanno dovuto fare a meno di Rodrigo Accinelli, estremo difensore argentino per metà della scorsa stagione al Muravera in serie D dopo essersi fatto conoscere in Sardegna con la maglia del Carloforte.

Un problema muscolare l'ha tagliato fuori per l'importante sfida-salvezza, il mister Enzo Zottoli ha così messo tra i pali il 17enne di Settimo San Pietro diventato autentico protagonista del match. Se il primo tempo è terminato a reti inviolate c'è tanto del suo avendo impedito a più riprese la marcatura negli innumerevoli tentativi fatti da un arrembante Monastir che sfruttava anche la forza del vento. Parate di tutti i tipi: a tu per tu con Anedda, in tuffo sui tiri angolati ancora di Anedda, Nicola Lai e di Emiliano Melis anche quando l'ex Cagliari ha mirato l'incrocio dei pali su punizione centrando invece la traversa proprio per effetto del tocco del portiere. Ma anche nella ripresa era sempre ben posizionato sui tiri in diagonale di Atzori e Suella. Su di lui c'è in modo pressante la Ternana dopo aver fatto pochissimo tempo fa uno stage con gli umbri di tre-quattro giorni. 

Alessandro Lai è cresciuto alla San Francesco di Quartu seguito passo dopo passo dal preparatore Manuel Caria (dal 2009 al 2014, dai pulcini al primo anno di Giovanissimi) e in seguito da Antonello Casiddu, l'anno scorso il trasferimento negli Allievi della Sigma con i quali si è laureato campione regionale. Coi cagliaritani lo allenava Matteo Zanda, il portiere del Monastir che ha incontrato come avversario. «A fine gara gli ho fatto i complimenti - dice il numero uno della Kosmoto (nella foto con Lai) - da un lato mi è dispiaciuto che non mi ha fatto vincere una partita per noi importantissima ma alla fine ero orgoglioso della sua prestazione. Tra l'altro pensavo di trovarlo più teso in partita avendolo osservato nel riscaldamento, probabilmente la prima parata su Anedda, a tu per tu, gli ha dato sicurezza e sfoderato una grande prestazione».