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Pedrito spinge il Barca, salta la panchina del Villa
Il punto della settimana sulla Liga

Pedrito spinge il Barca, salta la panchina del Villa

 

Conferme, ritorni e defezioni, tante defezioni nella ventesima giornata di Liga.

La conferma viene da Pedro, "il dodicesimo uomo" del Barça, ancora una volta decisivo col gol della vittoria a Gijón che mantiene il margine di 5 punti sul Real Madrid secondo. Pedro non ha una classe paragonabile ad alcuno degli altri attaccanti blaugrana (non solo Messi, Ibrahimovic e Henry, ma anche Bojan ha prospettive superiori). Però si fa trovare pronto come nessuno. Lo metti, fa un gol e poi torna tranquillo in panchina la giornata successiva: usa, getta e soprattutto ricicla. Ha fiuto, istinto, sa smarcarsi ed è funzionale all’idea di gioco di Guardiola, partendo largo all’ala e dando profondità anche senza palla.

Il ritorno è quello di Guti. Congedatosi dalla prima squadra dopo la vergogna di Alcorcón con un cordiale "vete a tomar por culo" indirizzato al proprio allenatore, poi appiedato da un infortunio, torna alla ribalta con il colpo di tacco che serve su un piatto d’argento il primo dei due gol di Benzema nella vittoria di La Coruña. Occhi sulla nuca per un colpo ispirato dalla musa del fútbol. Ritorno ma non rivincita a nostro avviso: una partita poco attendibile e comunque molto discontinua per un giocatore sinceramente non all’altezza della convocazione in nazionale di nuovo invocata in maniera opportunista dai media madridisti di regime.

 

Defezioni letterali e defezioni figurate. Due esoneri innanzitutto. Quello di Valverde al Villarreal cade un po’come un fulmine a ciel sereno. Il Villarreal non ha mai avuto un Cellino o uno Zamparini pronto a cambiare allenatore così come si cambiano gli abiti. Ha sempre pensato a lungo termine, e anche quest’anno aveva confermato Valverde nel momento più difficile, con la squadra addirittura ultima alla settima giornata. La ripresa sembrava netta dopo il prestigioso pareggio, con dominio annesso, in casa del Barça. Tuttavia nelle settimane successive è avvenuta la ricaduta, con l’eliminazione dalla Copa del Rey per mano del Celta (squadra di Segunda División) e, ultima, la sconfitta casalinga con l’Osasuna. Non decollava il Villarreal ma non sembrava nemmeno disperato: sulla decisione potrebbero avere influito fattori interni alla società o allo spogliatoio a noi poco chiari. Intanto, panchina a Juan Carlos Garrido, tecnico del Villarreal B, squadra filiale che in Segunda naviga addirittura nei pressi della zona-promozione (ma non potrebbe comunque salire di categoria finchè in Primera ci sarà la prima squadra).

Si affida al tecnico della seconda squadra, Onésimo, anche il Valladolid che ha appena liquidato Mendilibar dopo 3 anni e mezzo complessivamente ottimi. I castigliani galleggiano ancora poco sopra le ultime tre (il Xerez che coglie la seconda vittoria del campionato, il Zaragoza che espugna Tenerife agguantando proprio la squadra canaria), ma evidenziano una chiara tendenza al ribasso. Il modello di gioco tutto pressing di Mendilibar non funzionava più, sacrificava un talento come il bosniaco Medunjanin a centrocampo e in generale sembrava valorizzare poco il miglior organico degli ultimi tre anni di Primera biancoviola, vaccate difensive a parte.

 

Le defezioni figurate non sono da meno: nell’orribile big-match fra le aspiranti terze forze del campionato, il Valencia perde non solo la partita col Sevilla (Negredo e Navas deliziano), ma anche la faccia. Lascia in panchina Banega, rinuncia a giocare a calcio puntando su Albelda-Marchena centrali di centrocampo e rinuncia alle sue aspirazioni da grande squadra. Defezione figurata anche per l’Atlético asfaltato in casa dal Málaga guidato dal sinistro magico di Duda. Anzi, si tratta proprio di un divorzio: dalla logica, dalla speranza, dalla comprensione dei tifosi e dal calcio in generale. Amen.

 

Gli italiani: Nel Villarreal, tocca stavolta a Giuseppe Rossi subire il turnover a favore di Joseba Llorente, e così può partecipare solo dal 65’ alla "festa" di Valverde. Subito novanta minuti invece per Contini, appena contrattato dal Zaragoza. Osvaldo non replica il gol dell'esordio: sostituito dopo 81 minuti nell'Espanyol che vince ma fatica sempre a trovare la rete.

Valentino Tola

 

In questo articolo
Stagione:
2009/2010