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«A Carbonia altra piccola finale, ci andremo con l'incoscienza della neo-promossa»

Piras si gode il buon momento dell'Idolo: «Col Selargius c'erano in palio punti pesanti, abbiamo avuto più fame di loro»

L'Idolo ritorna prepotentemente alla vittoria dopo due turni di digiuno, coincisi con i passi falsi rimediati nella trasferta di Arborea e poi nel turno successivo, tra le mura amiche, al cospetto della capolista San Marco. Il tre a zero rifilato al Selargius di Maricca vale per il successo numero quattro in stagione, con la classifica che ora vede gli arzanesi a quota 15, a +4 dalla zona calda. Per il momento dunque, il lavoro di mister Alberto Piras è assolutamente positivo: il tecnico, seppur giovane, sta mettendo al servizio del club tutta la sua grande esperienza, confermando gli ottimi risultati conseguiti nella passata stagione, culminata con la promozione grazie al secondo posto finale, alle spalle del Vecchio Borgo. L'ultima uscita del 2017 riserva un impegno sicuramente difficile ma prestigioso allo stesso tempo : il match contro il Carbonia sarà un banco di prova attendibilissimo per Giolitti e soci, vogliosi di confrontarsi con un avversario di assoluto spessore, distante, tra l'altro, soltanto tre punti.

«Quello andato in scena domenica scorsa era il classico appuntamento da non sbagliare per noi, visto che venivamo da due stop consecutivi. Il Selargius — ammette Piras — si è rivelata una squadra ben organizzata, seppur molto giovane. Abbiamo comunque dimostrato, sul campo, di avere più fame di loro. I tre punti erano importantissimi per non perdere contatto con le squadre di centro classifica: non dico che il nostro obbiettivo sia quello, anzi, ma sappiamo che se si viene risucchiati nella zona bassa poi il campionato diventa molto più duro, subentra la paura, l'ansia di vincere a tutti i costi».
I tre punti, tra l'altro pesantissimi, sono stati assolutamente meritati. «Probabilmente abbiamo avuto un approccio alla sfida migliore di quello dei nostri avversari, mi è piaciuta molto la concentrazione dei ragazzi, sempre al massimo dal primo all'ultimo minuto. Penso che alla fine la differenza l'abbia fatta la nostra grande fame; avevamo l'opportunità di giocare la seconda partita di fila in casa, dopo il ko con la San Marco, e le cose sono andate piuttosto bene».

L'Idolo vola così a quota 15, un bottino di tutto rispetto a 90' dal termine del 2017. «Un cammino che reputo, tutto sommato, molto positivo, anche se mancano ancora tre partite per completare il girone di andata, peraltro molto delicate». L'inizio di stagione è stato piuttosto controverso. «Secondo me riuscivamo ad esprimerci in maniera positiva, anche attraverso un buon gioco, ma non si riusciva a raccogliere i frutti di quanto seminato. Venivamo puniti sempre negli ultimi minuti: è capitato contro il Carloforte, con l'Andromeda e con lo stesso Arbus, un confronto che vincevamo addirittura per 2 a 0. Ci stavamo portando appresso l'etichetta di squadra fragile mentalmente, ed invece la nostra reazione è stata esemplare: ci siamo ricompattati e dopo un'analisi lucida e obbiettiva siamo arrivati alla conclusione che si trattava soltanto di un momento passeggero, con il lavoro ne saremo usciti fuori, perchè la strada era comunque quella giusta. Sono dunque arrivate tre vittorie di fila, importantissime, contro avversarie dirette per la salvezza come Barisardo, Vecchio Borgo Sant'Elia e Quartu 2000, che ci hanno permesso di scalare qualche posizione».

Ora le cose stanno andando verso il meglio. «Il periodo difficile sembra ormai alle spalle: stiamo recuperando tutti gli effettivi, considerando che alcuni giocatori erano fuori a causa di acciacchi vari. La pausa per le feste ci permetterà di ricaricare le pile in vista della seconda parte di stagione».
Prima però, ci sarà da affrontare la trasferta di Carbonia. «Vivremo questa settimana con lo stesso spirito di sempre: per noi ogni partita è una piccola finale, c'è poco da aggiungere. Ci presenteremo al prossimo confronto con l'incoscienza della neo promossa, con grande consapevolezza delle nostre potenzialità ma l'umiltà che deve avere una squadra che lotta per mantenere la categoria. In questo senso, ogni singolo punto può diventare prezioso, tornare a casa con un buon risultato ci regalerebbe un'altra dose di fiducia e la necessaria serenità per lavorare al massimo in vista del rientro in campo».
Il tecnico dovrà fare i conti con qualche assenza. «Dispiace non essere al completo, però credo che siano delle difficoltà che affrontano un po' tutti nel corso di un campionato; a loro ad esempio mancherà Milia per squalifica, quindi non mi posso lamentare più di tanto. La rosa che ho a disposizione è assolutamente adeguata per fronteggiare tutti gli intoppi; chiunque venga messo in campo dal primo minuto è chiamato a dare il massimo, senza alibi».
Uno dei grandi protagonisti del match potrebbe essere, in questo senso, Roberto Giolitti, già a quota sette centri. «E' partito un po' a rilento, perché per problemi di lavoro non ha potuto svolgere la preparazione estiva al meglio. E' rientrato domenica, dopo aver fatto i conti con una frattura; la sua assenza pesava tanto, ci offre diverse soluzioni, anche e soprattutto in termini di centimetri. Devo dire che le sue caratteristiche si sposano decisamente bene con quelle degli altri suoi compagni di reparto, che magari puntano di più sulla velocità. Ci stiamo comportando molto bene in avanti, nonostante ad inizio stagione ci fossero delle incognite, invece l'attacco è diventato in assoluto uno dei nostri punti di forza, il migliore per rendimento dopo quello del Carloforte (24 centri al pari della San Marco ndr). Quello che mi rende più soddisfatto è che creiamo tanto in ogni gara e troviamo la via del gol con diversi giocatori: questo aumenta la nostra imprevedibilità».

In questo articolo
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2017/2018
Tags:
Promozione
Girone A