Il terzino è tornato: Cossu è il più forte
Pisano fuori dal tunnel: «Brutto guardare gli altri giocare, in campo contro il Milan è stato bello»
Se Allegri ha dovuto schierare Marzoratti, Canini, Dessena e Biondini nel ruolo di terzino destro, mentre a sinistra per tutto l'anno si è visto solo Agostini, l'involontario colpevole è senza dubbio Francesco Pisano, di nuovo in campo domenica scorsa al Sant'Elia dopo quasi quattro mesi di stop forzato. L'ultima apparizione risaliva al 12 dicembre del 2009 in Cagliari-Napoli. Poi il tunnel e un lungo lavoro di potenziamento della gamba destra per poter superare quel problema tendineo che lo ha costretto a mordere il freno per troppo tempo. «Non vedevo l'ora di ricominciare. Sono cose che capitano nel calcio, anche se ad un certo punto mi chiedo perché capita sempre a me». Allegri a suo tempo aveva dato una spiegazione che non si allontana poi troppo dalla realtà: «Francesco, per costituzione è uno che dà il massimo anche negli allenamenti e sollecita in continuazione la muscolatura».
Per il 23enne difensore una situazione comunque pesante da passare, sia che la squadra vada bene o che sia in difficoltà: «È troppo brutto rimanere fuori a guardare gli altri giocare. Era diventato orribile anche andare allo stadio a vedere le partite». Ma il contatto con la squadra durante la settimana è servito ad smorzare la delusione. «Per fortuna mi recavo ad Assemini - racconta Francesco ai 300 allievi dell'Istituto Comprensivo "Mameli+Via Meilogu" per la consueta tappa dell'iniziativa "Lo stadio dei bambini" - quindi vivevo in ogni caso la vita dello spogliatoio. I compagni mi hanno aiutato molto».
E domenica di nuovo la luce, quasi inaspettata seppure voluta. «Mi ha fatto piacere tornare contro il Milan ed essere gettato immediatamente nella mischia - dice con un sorriso liberatorio Pisano - vuol dire che il mister si fida di me. Cercherò di recuperare la forma in queste partite che mancano da qui alla fine per poi prepararmi al massimo per l'anno prossimo. Ci aspettano sei partite difficili, che vogliamo interpretare al meglio». Infine, il ricordo del vero esordio («Fu contro il Lecce, perdemmo 3-1, Lopez venne espulso») e un'ammissione: «Il mio compagno più forte è Cossu ed è pure quello con cui vado più d'accordo perché divido la stanza». E poi una coincidenza: «La mia partita più bella? Quella contro la Juventus dell'anno scorso». E magari anche domenica, chissà, con un 3-2 finale? Magari un'impresa chiama l'altra.