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Vincenzo Spadafora
«Con le condizioni e le limitazioni che indicherà il Cts»

Riapertura attività sportive, Spadafora: «Obiettivo raggiungibile entro fine gennaio ma molto dipenderà dai dati del contagio»

Possibile slittamento di altre due settimane per la ripresa delle attività sportive, sospese dall'ultimo DPCM fino al 15 gennaio. Si evince dalle parole del Ministro per lo Sport e le politiche giovanili, Vincenzo Spadafora, intervenuto questa mattina al programma tv "Agorà" su Rai3, che ha parlato anche della possibile riapertura di piscine e palestre (ancora chiuse per l'emergenza Covid) a fine gennaio: «L’obiettivo della riaperture entro la fine gennaio, pur con delle limitazioni, per palestre, piscine, centri danza e tutte le altre attività sportive importanti per il benessere degli italiani è un obiettivo raggiungibile»

 

Il tema è legato anche alle riaperture degli impianti sciistici: «Mi auguro che prima del 7 febbraio, visto che ci guarderà tutto il mondo con l’inizio dei Mondiali di Sci di Cortina, possano riaprire gli impianti e questo potrà essere un segnale importante. Il Cts non ha bocciato le linee guida delle Regioni ma ha chiesto delle correzioni ai protocolli. L'apertura degli impianti, come di altre attività sportive, dipenderà molto dai dati che arriveranno in questi giorni. Vero è che, tranne qualche giorno, c'è una zona rossa diffusa nel paese ma dobbiamo vedere, in termini di contagi, i dati che arriveranno nei primi giorni di gennaio». 

 

Le chiusure delle attività richiamano l'argomento degli indennizzi: «A gennaio faremo un ulteriore decreto ristori sostanzioso perché fino a che saremo costretti a tenere chiuse le attività dobbiamo intervenire. Noi non stiamo abbandonando nessuno, ma la verità è che non siamo usciti dal momento più critico della crisi e dobbiamo farlo in contemporanea con la somministrazione dei vaccini. Ci vorrà ancora qualche mese di attesa per uscire completamente fuori da tutta questa emergenza ma sono convinto che, entro fine gennaio, l’attività sportiva in generale e anche quella sciistica, potranno di riprendere con le condizioni e limitazioni che indicherà il Cts, con cui lavoriamo costantemente. Già prima delle chiusure di ottobre avevamo predisposto un nuovo protocollo con delle misure molto rigide e devo dire che le Associazioni Sportive e le Società Sportive Dilettantistiche avevano fatto investimenti per poter garantire la sicurezza, proprio per questo avevamo dato un fondo perduto consistente per coprire le spese che avevano fatto». 

 

Spadafora rifarebbe tutto quello che ha fatto in questi mesi: «Sulle chiusure abbiamo avuto una posizione responsabile. Mi ha amareggiato, personalmente, la difficoltà e capacità di intervenire tempestivamente e ci siamo dovuti inventare dal nulla dei meccanismi nuovi per aiutare i lavoratori sportivi che non avevano nessun tipo di garanzia. Ora ci stiamo occupando di altre discipline come pallavolo, basket ma anche leghe minori del calcio, nel prossimo decreto ristori di gennaio avremo ulteriori ristori perché questi settori hanno avvertito molto di più l’assenza del pubblico rispetto alla Serie A che ha i diritti televisivi dai quali fanno la stragrande maggioranza degli introiti».

 

Il Ministro è perentorio sulla riapertura degli stadi a gennaio: «Escludo che ci possa essere questa possibilità per gli stadi, lo dico chiaramente. Per un motivo semplice, ognuno spera di riprendere i propri hobby e attività professionali, noi come governo dobbiamo decidere una scala di priorità. Ed e su quelle priorità che dobbiamo concentrarci. In uno stadio come l’Olimpico avere 20mila spettatori su 60mila posti è un problema relativo, perché questi numeri significano dover fare una serie di controlli, intensificare il sistema dei trasporti, cioè gestire una macchina che non è prioritaria rispetto ad altre cose come la scuola o il sistema industriale. Il mio desiderio è di rivedere i tifosi allo stadio il prima possibile, ma non credo che questo avverrà a gennaio».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2020/2021