I viola vogliono ricostruire il settore giovanile
San Teodoro, tante conferme e pochi innesti per il gruppo che allenerà Tatti
Il San Teodoro versione 2014 non sarà poi tanto diverso da quello visto nel 2013, almeno nella seconda parte di campionato cioè dopo il mercato di dicembre e dopo che il tecnico Tomaso Tatti aveva rilevato in panchina il dimissionario Giovanni Pittalis. Il club del presidente Tonino Careddu ha confermato sulla panchina il quasi 42enne allenatore di Teti che, nel girone di ritorno, ha conquistato 26 punti e un quarto posto in classifica parziale che la dice lunga sulle potenzialità che può esprimere la squadra. Un risultato che ha maggior valore se si pensa che per diverse giornate mister Tatti ha dovuto fare a meno di giocatori importanti e una rosa ridotta ai minimi termini.
L'intenzione della dirigenza viola è comunque quella di confermare quasi tutta l'intera rosa, a partire dai portieri Daniele Corsi e Riccardo Nesta, e i difensori Stefano Medda, Hernan Elia eFrancesco Bazzu, passando per i centrocampisti Alessandro Mascia e Luca La Rosa, e finendo con gli attaccanti Christian Ibba (richiesto dal Ploaghe) e Romino Kozeli (l'Olbia potrebbe liberarlo). Non resterà Marcello Pitta, il jolly difensivo e di centrocampo giunto a dicembre dalla Nuorese che, per motivi di studio, cercherà una sistemazione nel Cagliaritano. Torna all'Olbia Roberto Budroni (mediano classe 1994), da valutare la posizione di Daniele Satta (esterno sinistro) e Carlo Pintus (attaccante) che essendo classe 1993 non rientrano più tra i fuoriquota da schierare obbligatoriamente. Si andrà perciò sul mercato alla ricerca di almeno un centrocampista e un attaccante. Per il parco fuoriquota, si farà ancora affidamento sul '94 Christofer Arricca e sui '95 Alessio Filigheddu e Pasquale Lai (mentre Simone Nieddu è del Porto Rotondo e ha espresso il desiderio di restare in viola), nel contempo si stanno aprendo alcune trattative per trovare qualche giovane classe 1996, uno dei quali da schierare per regolamento sin dal 1'.
Ma la società gallurese è anche intenzionata a ricostruire il settore giovanile, il vero punto debole del San Teodoro di queste ultime stagioni perché partecipa al campionato di Eccellenza senza poter schierare una formazione Juniores da due anni e, nell'ultima stagione, anche senza avere Allievi Provinciali e Giovanissimi Regionali. In questo modo il club è costretto a pagare le penali e, soprattutto, non avere in casa quei giovani calciatori che in seguito verrebbero aggregati alla prima squadra limitando così il ricorso a società terze per l'acquisto massiccio dei fuoriquota.