Uno spiraglio per gli ex Sanluri, Caddeo: «Ho firmato con l'Arbus, imminente la deroga di Tavecchio»

Una speranza c'è. Una possibilità che i giocatori del "defunto" Sanluri possano proseguire la stagione calcistica in altre squadre esiste. Tutto dipende da una deroga, che può esser data solo dal presidente federale Carlo Tavecchio, rispetto a quanto stabilito dall'articolo 110 delle N.O.I.F. (Norme Organizzative Interne Figc) che regola lo "svincolo del calciatori per inattività della società". Nel comma n°2 dell'articolo si legge che "i calciatori svincolati possono tesserarsi per altre società subito dopo la pubblicazione del provvedimento. Tale possibilità è esclusa per coloro che hanno già disputato anche una sola gara del girone di ritorno del Campionato cui partecipa la prima squadra della società divenuta inattiva". 

A questo punto ci si chiede: "Arriverà la deroga dalla Figc?". E poi: "Se questa deroga ci sarà, entro quanti giorni da Roma arriverà la risposta positiva per rendere valido il tesseramento?". A queste due domande risponde Mattia Caddeo, fino a un mese fa attaccante del Sanluri che ora ha trovato l'accordo per chiudere la stagione con l'Arbus, club del girone A di Promozione. «Le possibilità sono buone, ho firmato lunedì il tesseramento con l'Arbus e ho già spedito la lettera in Figc per chiedere la deroga a quanto previsto nell'articolo 110 delle N.O.I.F. A quanto so io dovrebbe essere fatta, la risposta positiva potrebbe arrivare oggi o domani. Comunque entro la settimana prossima dovrei avere il via libera». Il giocatore classe 1992, che ha vestito la maglia della Giacomense in Seconda Divisione e quelle di Progetto Sant'Elia, Porto Torres e dello stesso Sanluri in serie D, spiega come è riuscito a trovare una via d'uscita dopo aver saputo che le norme vietavano il tesseramento per altre società: «Quando ho saputo che non potevo essere svincolato d'ufficio, mi sono subito attivato contattando il presidente della federazione regionale Andrea Delpin, che ha capito la nostra situazione e si è messo in contatto con gli uffici federali di Roma. Ho provato anche a parlare direttamente con il presidente della Figc Carlo Tavecchio ma non ci sono riuscito, mi è stato consigliato dall'Aic (Associazione Italiana Calciatori) e dallo stesso Delpin di scrivere una lettera dove chiedo la deroga per il tesseramento nella nuova società. Così ho fatto e ora aspetto solo il via libera. Spero che si risolva questa o la prossima settimana altrimenti non ne vale la pena andare a giocare qualche partita oltre al fatto che dopo il 20 marzo non ci si può più tesserare con nessuna squadra». Mattia Caddeo spiega anche il perché della scelta di Arbus: «Le richieste non mi sono mai mancate, sia in categorie superiori che fuori dalla Sardegna ma per farmi un mese e mezzo in un'altra squadra la soluzione Arbus era la migliore perché sono a casa mia. Da due settimane mi alleno con loro, dopo aver fatto palestra per recuperare dal problema al ginocchio». 

L'argomento Sanluri resta sempre delicato: «Meno ne parlo e meglio è. Sono rientrato al Sanluri per un discorso di affetto, il presidente Pilloni mi aveva promesso mari e monti e neanche ho ricevuto gli ultimi due rimborsi. Mi sento preso in giro, sono stato fuori due mesi per infortunio, dovevo rientrare il 22 gennaio e invece ero in campo il giorno della Befana contro il La Palma, poi la domenica sono andato a Tortolì pur avendo la febbre, col problema al ginocchio non smaltito e ho giocato tutti i 90'». La gara contro gli ogliastrini ha segnato la fine del Sanluri. «Il rigore dell'1-0 per il Tortolì è stato un regalo, l'espulsione di Doro non c'era, episodi contrari che però non dovevano portare al ritiro della squadra. Siamo stati danneggiati da una decisione improvvisa che ci ha colto di sorpresa, il presidente è stato spietato quando avrebbe dovuto agire con un senso di protezione verso di noi, informarsi che così facendo lasciava per strada 19 giocatori». I problemi sono nati dalla gara d'andata proprio contro il Tortolì, quella dell'aggressione all'arbitro Luigi Cannas da parte del presidente Paolo Pilloni. «La terna ha avuto un comportamento arrogante per tutti i 45' giocati - ricorda Caddeo - non si poteva rivolgere a loro la parola e il rigore contro alla fine del primo tempo era scandaloso. Ma gli arbitri sbagliano in serie A figurarsi in Eccellenza, negli spogliatoi il presidente ha dato una spinta e un buffetto all'arbitro e non certo calci e pugni, il gesto è comunque sbagliato e ingiustificabile come lui stesso ha ammesso. C'è modo e modo per reagire ai torti arbitrali». Caddeo, in ogni caso, non vedeva assolutamente un disegno arbitrale per far perdere le gare al Sanluri: «Se noi eravamo in quella posizione non credo per le decisioni dei direttori di gara, la realtà è che la classe arbitrale è nel complesso non all'altezza così come mi sento di dire che potevamo salvarci se non direttamente almeno con gli spareggi perché le nostre avversarie non erano certo superiori a noi quando giocavamo al completo». 

Anche un altro ex compagno al Sanluri, Alessandro Congia, attaccante esterno classe 1993, ha fatto gli identici passaggi di Mattia Caddeo tesserandosi lunedì per il Serramanna (girone A di Promozione) e inviando ugualmente la lettera firmata dove si chiede la deroga a quanto stabilito dall'articolo 110 delle N.O.I.F. Così potrebbero fare altri giocatori come il difensore Luca Di Laura (classe 91, 5 gol nelle prime 14 giornate), il centrocampista Matteo Doro (classe 93, ora a Como in cerca di un lavoro), Ernesto Pilloni ('85, il capitano dei biancorossi) e Gigi Sanna ('92, portiere). «Spero di incontrare Alessandro - dice Caddeo - il prossimo 15 marzo quando il calendario propone Serramanna-Arbus. Agli altri ex compagni dico di non aspettare altro tempo se non vogliono terminare la stagione con le scarpette dentro la borsa».