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Gianni Cadoni, presidente, Figc
In attesa del Consiglio Direttivo Lnd del 5 febbraio

Video incontro CR Sardegna-club d'Eccellenza, la maggioranza è per la non ripartenza: «Non ci sono le condizioni sanitarie ed economiche»

Sono giorni cruciali per il calcio dilettantistico che intravede una speranza per la ripartenza. Il Consiglio Direttivo della Lnd del prossimo 5 febbraio renderà chiaro il quadro dopo aver chiesto a ciascun Comitato Regionale di avviare incontri con le rispettive società affiliate per affrontare il tema della "ripresa dei campionati" al fine riportare tale esito nella riunione di venerdì prossimo del massimo organismo della Lega Nazionale Dilettanti nel quale saranno presenti gli stessi Presidenti regionali. 

È chiaro che l'Eccellenza, essendo il torneo direttamente collegato alla serie D col meccanismo di promozioni e retrocessioni, è quello sul quale vengono puntati i fari per la ripartenza al punto che andrebbe oltre la colorazione delle regioni assumendo lo status di "campionato di interesse nazionale" ricordando che lo stesso Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha parlato di un’opzione sul piatto «quella di dare un contributo per le spese sanitarie e i tamponi con il prossimo decreto ristori, logicamente in presenza dei tamponi sarà possibile provare a far ripartire i campionati regionali».

 

Ma è chiaro che le società di calcio dilettantistiche in Italia stanno ben capendo che la gestione di un protocollo come quello della Lnd non implica solo un problema economico ma anche organizzativo, ed è ciò che è emerso dalla conference call tra i club dell'Eccellenza sarda e il rieletto presidente del Comitato Regionale Gianni Cadoni. Un pensiero che viene così riassunto dal responsabile della sezione calcio della Polisportiva Ferrini Pietro Caddeo: «La maggioranza delle società di Eccellenza è per la non ripresa del campionato. Non ci sono le condizioni sanitarie ed economiche per una ripartenza. Non si tratta di coprire le spese per i tamponi obbligatori settimanali, ma è tutto ciò che comporta rispettare i protocolli sanitari, come reperire i dirigenti per il presidio negli impianti durante gli allenamenti e le partite, per organizzare una trasferta diventa problematico già reperire le macchine se al massimo si viaggia in tre, in più ora sono preoccupati nel mandare avanti le proprie attività lavorative e non rischiare la quarantena. Poi ci sono i medici che devono occuparsi dei protocolli, e nel frattempo gli introiti degli sponsor sono spariti, con le porte chiuse non c'è un minimo ricavo al botteghino o al chiosco. Oltretutto il calcio è fatto di rapporti, di socialità, ma per chi lo dobbiamo fare? Gli stessi giocatori lavorano e studiano e hanno paura di ammalarsi. Ad inizio stagione siamo partiti senza saper a cosa andavamo incontro, convinti che le restrizioni fossero per un periodo transitorio e non per tutto il campionato; non siamo nemmeno in serie D per cui la regione dà i contributi alle società. Per tutte le ragioni prima elencate, non c'è un buon motivo per ricominciare, sarebbe una forzatura allucinante ci mandano a fare la guerra con una fionda. Questa è la mia posizione e della maggior parte dei presidenti, se ne riparli la prossima stagione quando si spera saremo tutti vaccinati. Non so cosa deciderà il Consiglio Direttivo della Lnd, in ogni caso per la ripresa si è accennato di concludere il girone d'andata con eventuali playoff e playout».

 

LAZIO

Nella conference call organizzata dal Comitato Regionale Lazio con i presidenti delle società di Eccellenza ci sono state 32 partecipanti su 48 totali e solo 4 (Ladispoli, Fiumicino, Unipomezia e Casal Barriera) si sono mostrate disponibili per una ripresa del campionato. Non mancano le posizioni neutrali ma la maggioranza dei club si sono detti preoccupati per la ripartenza con un protocollo come quello applicato in serie D.

 

SICILIA

Il neo eletto presidente Sandro Morgana, nel programma presentato durante la candidatura, ha puntato tutto sulla ripartenza e pare abbia trovato un laboratorio per fare i tamponi spendendo meno di 4 euro per ciascuno componente del gruppo squadra. Il presidente uscente Lo Presti aveva già messo a budget 100mila euro di aiuti ai club per le spese sanitarie. Inoltre Morgana fa sapere che in una riunione fatta tra i sette Comitati Regionali dell'Area Sud c'è la volontà di ripartire e che si sente fiducioso anche nel convincere le società contrarie alla ripartenza.

 

LOMBARDIA

A capo del Comitato Regionale c'è ora Carlo Tavecchio, e la volontà dell'ex presidente FIGC è che l'Eccellenza deve assolutamente ripartire, formalizzando la possibilità di terminare il girone di sola andata, con partenza tra il 21 ed il 28 marzo per le sole gare di recupero e dal 3 aprile per le gare a calendario. «Ipotizzando tre turni infrasettimanali potremmo chiudere il solo girone d’andata il 2 giugno - dice Tavecchio - Sì alle promozioni per le capolista e le migliori seconde, no alle retrocessioni, che sarebbero ingiuste e troppo penalizzanti in un campionato vissuto a metà. Per ripartire, però, occorre maggiore sicurezza rispetto allo scorso settembre, per questo dovremo dotarci di tamponi rapidi». Lunedì scorso Tavecchio ha incontrato il governatore Attilio Fontana e gli ha strappato la disponibilità della regione Lombardia per dare un contributo economico ai club per sostenere le spese sanitarie «con la premessa che i campionati di riferimento potessero essere riconosciuti di interesse nazionale al fine di preservare la continuità sportiva condizione sine qua non di una imminente ripartenza». Perciò dalla Promozione in giù ci sarebbe lo stop definitivo.

 

VENETO

Il rieletto presidente del Comitato Regionale Giuseppe Ruzza, sin da novembre, punta sul completamento del girone d'andata per poi passare ai playoff e playout per determinare le promozioni e retrocessioni. Nei giorni scorsi, infatti, ha così riassunto il pensiero sulla ripartenza: «Per concludere il girone d’andata mancano 11 gare in Eccellenza e 10 negli altri campionati (recuperi a parte) i primi due turni di recupero li potremmo posizionare a marzo per poi aggiungerne altri due infrasettimanali ed arrivare così a giugno con la stagione salvata parzialmente in quanto si passerebbe direttamente a playoff e playout. Sempre che la situazione sanitaria non peggiori». 

 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2020/2021