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Prima Categoria
«Monni tra le sorprese più belle della stagione»

Il Cus Cagliari centra la salvezza, Soru: «Bravi a crederci anche quando tutti ci davano per spacciati»

Il Cus Cagliari sarà protagonista, ancora, nel prossimo campionato di Prima Categoria: è il verdetto insindacabile dato dal campo il 10 maggio scorso, giorno in cui la formazione allenata da Mauro Soru ha avuto la meglio nei confronti degli ogliastrini del Triei, in occasione dello spareggio play-out valido appunto per la salvezza.
Un traguardo raggiunto soltanto all'ultimo dagli universitari, che hanno comunque chiuso la stagione regolare con un netto vantaggio, +8, nei confronti dei diretti inseguitori, messo in piedi soprattutto grazie ad un finale di stagione entusiasmante, in cui i bianco-rosso-blu hanno cambiato letteralmente marcia, inanellando una serie di risultati incredibili quanto assolutamente positivi: su tutte, la vittoria casalinga contro l'Orione. Missione compiuta dunque per il tecnico, che centra tra gli applausi l'obbiettivo principale della stagione.

 

«Non è stato facile – ammette il tecnico -: la squadra è stata completamente rinnovata rispetto al passato recente, e gli elementi a mia disposizione hanno l'età media tra le più basse nel girone; alcuni di loro provenivano dalle giovanili, altri addirittura dagli amatori; alcuni invece dovevano riprendere dopo infortuni anche piuttosto gravi. Siamo partiti con l'unico obbiettivo di raggiungere la salvezza, non poteva che essere così».
E i risultati vi hanno premiato:
«Questo è vero, anche se probabilmente potevamo chiudere il discorso senza andare ai play-out.
L'inesperienza, e la bravura degli altri, è giusto sottolinearlo, ci hanno complicato un po' le cose, ma ci abbiamo sempre creduto. I ragazzi sono stati bravi a non mollare, anche nei momenti più delicati, mantenendo sempre la concentrazione e, cosa che conta di più, senza erigere barricate».

 

Avete tra l'altro buttato delle ottime basi per costruire il futuro:
«La squadra è stata definita cammin facendo con l'innesto di qualche giocatore che non trovava spazio in altri club ed ha accettato di sposare il nostro progetto; qualcun altro invece è stato della partita sin da subito, come Stefano Carta ad esempio».

 

Il Cus si è reso protagonista di un finale di altissimo livello: i pareggi contro Castor e Borgo Sant'Elia e soprattutto la vittoria contro l'Orione sono i risultati più eclatanti in questo senso.
«Abbiamo chiuso la stagione al top della forma, ma già da diverse settimane si era finalmente trovata la quadratura del cerchio a livello tecnico e tattico.
Siamo scesi in campo come sempre, disputando ottime gare, ma in altre occasioni la sfortuna e l'imprecisione ci penalizzavano forse oltre misura. Il match contro i selargini è stato determinante, per noi ma soprattutto per loro: un successo arrivato all'ultimo respiro, in cui a fare la differenza è stata la nostra grande voglia di salvarci, probabilmente superiore alle loro ambizioni di promozione, ma non dimentichiamo le piccole imprese piazzate in casa del Tortolì e del Vecchio Borgo».

 

Vi siete presentati alla sfida decisiva con il Triei forti di tutte queste ottime premesse:
«Si trattava della quarta volta che ci incontravamo, considerando che una partita è stata ripetuta. In ogni gara abbiamo dimostrato di avere qualcosa in più di loro: forse pagavano un'età media molto alta, in più si sono presentati allo spareggio senza il loro giocatore più talentuoso, e con una rosa piuttosto risicata, un solo fuori quota a disposizione e poca possibilità di operare cambi.
E' finita uno a zero, ma noi forse siamo stati troppo imprecisi e poco cattivi rispetto al solito, anche se la squadra atleticamente è stata impeccabile, abbiamo corso per tutti i 90' nonostante il grande caldo».

Soru applaude comunue gli avversari:
«Ci è dispiaciuto, perchè sono sempre stati molto corretti nei nostri confronti, a casa loro ci hanno riservato un'accoglienza fantastica».

 

I cagliaritani sono stati, in definitiva, tra le sorprese più belle dell'anno:
«Tiravamo fuori il massimo anche ad inizio stagione, quando in tanti ci davano già per spacciati e i punti non arrivavano. La nostra marcia in più? I giovani, che si sono calati con personalità, voglia e determinazione in questa nuova dimensione.
Tra tutti, cito Monni, che assieme a Usai del Barisardo e a Piroddi dello Jerzu è stato il talento che ha brillato con più intensità.
Purtroppo
– continua – è in prestito dal Selargius e non so se rimarrà con noi: si tratta di un calciatore che può fare bene anche in categorie più prestigiose senza problemi, ha corsa e senso del gol, una pedina determinante».

 

Calendario alla mano, si nota che il Cus non ha sofferto particolarmente, al contrario di quanto è successo ad esempio all'Orione, le trasferte in Ogliastra.
«Abbiamo sempre cercato di affrontare tutte le gare allo stesso modo, a prescindere dall'avversario, cercando di proporre il nostro gioco: a volte è andata bene, altre meno.
Per quanto riguarda l'Orione, è vero, hanno perso qualche punto per strada contro squadre abbordabili, almeno sulla carta, come Triei e Villagrande, ma probabilmente è stato determinante il fatto che le altre giocassero alla morte contro quella che era considerata la favorita, la formazione da battere».

 

A proposito del suo futuro sulla panchina del Cus, Soru non si sbilancia:
«E' stata una stagione stressante da più punti di vista, ora voglio staccare un po' la spina, per il resto vedremo.
Resto in attesa delle decisioni della società: se mi sarà proposto un progetto valido, e credo proprio che sarà così, non ci saranno problemi a continuare assieme: dobbiamo ancora sederci attorno allo stesso tavolo, ma c'è un rapporto solido di amicizia con tutti i dirigenti, sarà davvero l'ultimo problema».

 

In questo articolo
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2014/2015
Tags:
Sardegna
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