L'Inter ha vinto grazie a Eto'o e Julio Cesar
Agazzi tiene su il Cagliari: «Il calendario non ci ha favorito e ora c'è la Lazio»
È l'ennesima scommessa che il Cagliari vince pescando dalla serie B. Michael Agazzi, acquistato dalla Triestina all'inizio della scorsa stagione e poi fatto arrivare in anticipo a gennaio di quest'anno per via degli infortuni a Marchetti e Lupatelli, lo scorso anno aveva appena assaggiato la massima serie, ora invece è il titolare inamovibile della porta rossoblù. Certo, facilitato pure dal caso Marchetti, portiere della Nazionale in rotta con la società rossoblù e posto ai margini del gruppo dopo aver dichiarato la propria voglia di approdare alla Samp impegnata in Europa, ma non è che il suo vice, Pelizzoli, sia l'ultimo arrivato.
Di fatto, è il terzo portiere della serie A meno battuto e, se non ci fosse stato il 4-2 di Torino, sarebbe di gran lunga il migliore. Con 7 punti in 7 partite il bottino non è brutto ma poteva essere più pingue anche se Agazzi ricorda: «Abbiamo già affrontato Juventus, Inter, Palermo e Sampdoria. Il calendario quest'anno non era favorevole». E continua a non esserlo visto che domenica i rossoblù saranno a Roma sul campo della Lazio capolista, reduce da tre successi di fila: «Gode di un buon momento di forma e ha molti nazionali. Dovremo fare una gara sopra la media, come è nelle nostre possibilità».
Contro l'Inter è arrivato il secondo ko stagionale, il Cagliari meritava almeno il pari. In ogni caso tra lui e Julio Cesar, il collega è stato senz'altro più impegnato: «Nonostante la sconfitta, la prestazione è stata positiva. Loro hanno avuto pochissime occasioni. La vera differenza l'hanno fatta in due: Eto'o, che si è inventato una prodezza personale, e Julio Cesar, che ha effettuato un paio di grandi parate». E sui cori razzisti a Eto'o che porteranno il Cagliari a pagare 25mila euro di multa il portiere di Ponte San Pietro taglia corto: «Sarebbe a sproposito. Io non ho sentito nulla».
Bisoli ha dato fiducia ad Agazzi fin da subito e lui la sta ripagando: «Sono sicuro che prima o poi il lavoro pagherà. Siamo un ottimo gruppo, che ha fame di arrivare. Giorno dopo miglioreremo».