Arriva anche Sias, la Torres vuole la serie D

La Torres chiude il proprio mercato col botto acquistando Cristian Sias, trequartista classe 1984 in forza all'Aprilia (serie D) ma nelle ultime due stagioni al Castelsardo sempre in serie D. La società sassarese ha quindi rivisto il reparto d'attacco dopo le partenze della punta brasiliana Patrick Ferreira e del trequartista Francesco Pinto con gli arrivi di Mirko Matteo, Gigi Marras e quello dell'ultim'ora di Sias. Il 26enne neo-rossoblù si è allenato questo pomeriggio al Vanni Sanna (sotto una pioggia battente) e potrà essere già a disposizione del tecnico Angelino Fiori per l'importante gara di domenica contro il Muravera. Proprio la partita d'andata, interrotta alla fine per le intemperanze del pubblico, rappresenta l'unica sconfitta stagionale dei rossoblù che invece, con mister Fiori in panchina, non hanno mai conosciuto.

La scheda di Cristian Sias - È nato a Sassari il 23/01/1984 ed è un esterno d'attacco molto dotato tecnicamente. Il suo esordio in un campionato importante risale al 2003 con il Latte Dolce, in Promozione, successivamente ha giocato con la maglia del Porto Torres e poi tre anni di seguito nel Fertilia in Eccellenza. Nella stagione 2008/09 è passato in serie D con il Castelsardo: il primo anno ha segnato 6 reti, nella scorsa stagione il bottino è salito a quota 10, più le 2 reti nei playout che però non sono servite ad evitare la retrocessione dei rossoblù.

Il presidente Antonello Lorenzoni - «La rosa è stata completata - si legge dal sito ufficiale - grazie agli sforzi della società ma ancora una volta grazie al parziale, ulteriore, aiuto del Notaio Andrea Porqueddu. Un vero tifoso dei nostri colori, che segue la Torres dalla curva fin da ragazzo. Questa collaborazione ha consentito di dare nuova linfa alla squadra, nell'interesse esclusivo della Torres e dei suoi tifosi. Mi auguro che questo serva a rafforzare i nostri obiettivi e anche a riavvicinare i sassaresi allo stadio, perché in questo girone di ritorno avremo bisogno dell'aiuto di tutti».

Fabio Salis