La speranza: «La società merita il ripescaggio»
Arzachena, l'amarezza di mister Alvardi: «Sfortunati come tutta la stagione, condannati dagli episodi»
Ha vissuto tutta la gara come un leone in gabbia, dietro la panchina perché doveva scontare la seconda giornata di squalifica. Alla fine Luigi Alvardi, che a Budoni ha lasciato un grande ricordo perché è stato il tecnico della storica promozione in serie D nel 2008, analizza così la sconfitta-retrocessione per 2-1 del suo Arzachena: «La gara di playout è l'emblema della nostra stagione, contraddistina da tanta sfortuna, come negli episodi dei due gol presi su palle inattive e nelle tre sostituzioni fatte per tre giocatori acciaccati: Manzo non si è allenato per diverse settimane e l'ho dovuto togliere ad inizio ripresa, Pastore e Loi hanno avuto risentimenti muscolari. Avevo in testa altri tipi di mosse che poi non sono riuscito a fare per questi cambi forzati».
Il tecnico romano aveva comunque preparato molto bene la partita, come hanno dimostrato i primi 15' dell'incontro almeno fino al gol dello 0-1 di Manzo: «Siamo partiti molto bene, segnando meritatamente il gol del vantaggio, purtroppo abbiamo subito il pareggio dopo pochi minuti con una palla che è rimasta sulla area piccola, lì abbiamo accusato psicologicamente la loro marcatura e i nostri avversari hanno ritrovato quella convinzione che avevano noi all'inizio». Nella ripresa è arrivato il gol-partita di Palazzo («ancora su palla inattiva») ma nel finale di gara c'è stata un'importante reazione dei suoi ragazzi: «Abbiamo avuto diverse occasioni per segnare, la più importante quella di Siazzu a pochi secondi dalla fine. Il 2-2 non ci dava la salvezza ma avremmo prolungato di altri 30' la gara e, in quel caso, ne avremmo beneficiato noi dal punto di vista psicologico». Poi spiega perché Hasa ha agito prevalentemente da trequartista: «Per poter sfruttare meglio due giocatori come Spano e Siazzu».
La stagione dell'Arzachena, iniziata bene, ha avuto poi una brusca frenata che ha portato all'esonero dello stesso Alvardi sostituito da Pietro Infantino per sei giornate prima che la società smeraldini si riaffidasse al tecnico romano: «Resta una grande amarezza perché nel finale di stagione siamo cresciuti tanto e ora c'è anche una buona base per il futuro. Ci davano già per retrocessi ma la squadra è stata brava ad agguantare la possibilità di giocarsi la salvezza coi playout. Gli episodi sono determinanti in queste gare, a noi sono andati male e a loro bene. Dispiace perché da quando sono rientrato alla guida della squadra i ragazzi hanno dato tutto e meritavamo la salvezza, onore al Budoni che è riuscito a mantenere la categoria ora spero che il ripescaggio restituisca la serie D ad Arzachena, la società se lo merita e la squadra pure».