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Prima Categoria
«Al ritorno mi aspetto una gara serena»

Atletico Bono, Marchi replica alle accuse di Spano: «Non accettiamo lezioni di lealtà da chi non lo è stato»

Com'era prevedibile, dopo le dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni da mister Spano è arrivata la replica dei diretti interessati: l'allenatore del Monti di Mola aveva espresso tutto il suo rammarico per il triste epilogo della sfida con l'Atletico Bono, decisa da un calcio di rigore, contestatissimo dai padroni di casa, che ha scaldato notevolmente gli animi, dentro e fuori dal campo, e acceso sensibilmente una gara sino a quel momento tutto sommato corretta. Spetta a Romano Marchi, che in campo difende la porta del Bono, oltre ad esserne il responsabile tecnico, replicare alle accuse del collega, nel tentativo, è giusto sottolinearlo, di chiarire prima di tutto la posizione del club sulla vicenda, ma soprattutto di chiudere con la giusta dose di buon senso la polemica, senza alimentare ulteriori, sterili dibattiti.

 

«Ho letto con dispiacere l'intervista fatta dal mister del Monti di Mola – esordisce Marchi – ma non vorrei dilungarmi troppo nel commentare la sua disamina tecnica: per me è stata una gara combattuta, a tratti ben giocata da entrambe le squadre, in modo maschio ma leale, almeno fino all'episodio del calcio di rigore contro di noi».

 

A bruciare non è tanto la sconfitta, che può essere intesa come il più classico degli incidenti di percorso: «In palio per noi c'erano solo tre punti, come ogni domenica del resto. Stiamo facendo un grandissimo campionato, ci troviamo al secondo posto in classifica, senza regali da parte di nessuno, anzi. Siamo ben consapevoli che a 17 partire dalla fine, non si può parlare di incontro decisivo».
Ciò che più colpisce, invece, è il modo in cui è arrivata. Marchi punta l'attenzione su un passaggio particolare dell'intervista, e replica nel dettaglio: «Il mister del Monti di Mola sostiene che sarebbe stato inverosimile se il suo giocatore avesse suggerito all'arbitro di non assegnare il penalty, soprattutto perchè qualcuno del Bono avrebbe ammesso poi che il fallo effettivamente c'è stato. Sono proprio io il protagonista del presunto contatto, e sono stato io a chiedere al nostro avversario di raccontare la verità al direttore di gara, non per salvare il risultato, ma per una questione di giustizia».

 

L'estremo difensore offre la sua visione dei fatti:
«Il loro giocatore mi è passato vicino, per poi lasciarsi cadere; appena ha sentito il fischio dell'arbitro, ha immediatamente chiesto scusa, perchè credeva che il gioco fosse stato fermato per la sua simulazione. Una volta che ha capito che era stato assegnato il calcio di rigore, ha scelto bene di tacere».

 

Nonostante l'invito degli avversari:
«Io gli ho chiesto semplicemente di essere sportivo, ma non è servito a niente. Si discute spesso della necessità di aiutare i direttori di gara, ma puntualmente in campo avviene il contrario, e non voglio criminalizzare nessuno, sia chiaro, perchè questi comportamenti rientrano, purtroppo, nella normalità; a parti inverse – confessa - non so come mi sarei comportato, ma sono sicuro che, ripensandoci a freddo, non sarei stato molto fiero di un episodio del genere. Dispiace, perchè in palio non c'era una vittoria in Champions, ma si trattava di una semplice partita di Prima Categoria. Proprio per questo trovo quanto meno fuori luogo le parole di mister Spano, e non capisco come ci si possa lamentare per la mancanza di etica sportiva».

 

A proposito di quanto successo sugli spalti e più in generale fuori dal terreno di gioco, Marchi è chiaro:
«Sono cose che non ci appartengono, e che noi per primi condanniamo fortemente. La società e tutto il paese si dimostrano sempre ospitali, il mister può chiedere a chi vuole, qui a Bono tutti sono sempre stati trattati bene. Anche io sono convinto che situazioni del genere centrino poco col calcio, ma credo allo stesso tempo che chi non da dimostrazione di lealtà non può pretendere che gli altri lo siano».

 

Il tecnico cerca di archiviare la vicenda nel migliore dei modi, spegnendo sul nascere ulteriori polemiche.
«Spero – conclude - che al ritorno avremo modo di vivere una partita serena, dentro e fuori dal campo, per ribadire assieme che lo sport deve essere soprattutto un momento di aggregazione. Nel stringergli simbolicamente la mano auguro al mister e a tutto il Monti di Mola un in bocca al lupo per il proseguo del campionato».

In questo articolo
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2014/2015
Tags:
Sardegna
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