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Emanuele Sotgia, portiere, Atletico Uri
«Con lo Stintino un punto importante, col Monastir sarà dura»

Atletico Uri, il portiere Sotgia ci crede: «Siamo secondi e vogliamo restarci. Mancano 8 finali e le giocheremo senza pressioni e con grande entusiasmo»

Zero gol, tanto spettacolo e un punto a testa nell'anticipo di sabato scorso che ha visto fronteggiarsi le due seconde della classe Stintino e Atletico Uri. Tra le fila dei giallorossi ha ben figurato l'estremo difensore Emanuele Sotgia, classe 1997 alla sua seconda stagione da titolare: «Sapevamo che non sarebbe stata una partita facile, giocare contro una squadra come lo Stintino, e soprattutto a casa sua, non è mai facile. Siamo partiti bene creando due-tre nitide occasioni da rete compreso anche il rigore di Puddu sula quale il portiere Secchi è stato strepitoso. Se avessimo segnato probabilmente la partita si sarebbe incanalata in una direzione diversa, ma rigore a parte, non abbiamo nulla da rimproverarci. Abbiamo cercato di imporre il nostro gioco e ci siamo riusciti, purtroppo ci è mancato il guizzo finale sotto porta. Nel secondo tempo non ci siamo espressi bene come nel primo ma comunque siamo riusciti a contenere molto bene lo Stintino che è venuto fuori, concedendo soltanto un'occasione nel finale. Per quanto visto nell'arco dei 90' forse il pari ci sta un po' stretto, ma conquistarlo fuori casa e contro un avversario di valore è sempre un punto importante. Negli scontri diretti è sempre bene non perdere». 

 

L'Atletico Uri resta al secondo posto con 39 punti in compagnia dello stesso Stintino e ora anche del Sorso che ha battuto in casa 2-0 il Samassi. «A dimostrazione che questa lotta per i play off è molto accesa - osserva il 20enne portiere - e lo sarà fino alla trentesima giornata. Non ci dimentichiamo anche della Torres che si sta facendo sotto e non escluderei nemmeno lo stesso Samassi e il Muravera che, perdendo in casa con la Ferrini, si è leggermente staccato. Comunque non dobbiamo guardare quello che faranno gli altri ma pensare soltanto a noi stessi. Siamo secondi e vogliamo restarci. Mancano otto partite e d'ora in poi saranno otto finali. Dovremo pensare a questi impegni domenica dopo domenica, senza pressioni e giocando le gare con grande entusiasmo e grinta». La corsa verso i playoff per i giallorossi passa anche dal prossimo impegno contro la Kosmoto Monastir. «All'andata perdemmo 2-1 – ricorda Sotgia – non riuscendo neanche ad esprimerci al meglio a causa anche di qualche assenza di troppo. Domenica ci troveremo di fronte un osso molto duro che peraltro ha operato molto bene nel mercato di dicembre effettuando degli innesti importanti. Non sarà una partita facile, per conquistare i tre punti dovremmo dare il 100% e giocare al calcio come sappiamo fare mettendo fuori tranquillità, concentrazione, determinazione e cattiveria sotto porta»

 

Sotgia riapre la ferita per la finale di Coppa Italia persa a Sa Rodia contro il Tonara, la seconda consecutiva dopo quella col Tortolì: «La delusione è stata tanta, volevamo portare a casa il trofeo, soprattutto dopo la delusione dello scorso anno. Abbiamo fatto la partita per tutti i 90' creando anche delle occasioni importanti ma purtroppo, prima del riposo, abbiamo pagato a caro prezzo una distrazione che ha consentito a loro di vincere. Nella ripresa abbiamo provato a riprendere la partita ma il pallone non ne voleva sapere di entrare. Loro sono stati comunque più determinati e concentrati e alla fine hanno comunque meritato la vittoria». 

 

Nativo di Ozieri, l'estremo difensore dell'Atletico Uri si sta confermando affidabile e all'altezza della situazione: «Se sto facendo bene il merito è anche dei miei compagni e del mister Salaris ma sopratutto del grande lavoro che sta facendo il preparatore dei portieri Francesco Galluccio. La sua preparazione ti stimola a dare sempre di più e a fare meglio. Questo discorso ovviamente non vale solo per me ma anche per Marco Mariano, l'altro bravissimo portiere che abbiamo a disposizione. Peraltro con lui ho un bellissimo rapporto sia umano che professionale e anche i suoi consigli sono preziosi per me. Non vorrei tralasciare nemmeno la società che ci è sempre vicina, anche quando le cose non vanno bene. Questo è tutto un insieme di fattori che ti porta la domenica a scendere in campo con serenità e ti permette di conseguenza ad esprimerti nel migliore dei modi». Il suo approdo all'Atletico Uri è dell'estate del 2016 al termine di un ottimo campionato di promozione disputato con l'Ozierese: «Giocare e difendere i pali della squadra del tuo paese è qualcosa di bello e meraviglioso però, quando ti arriva una proposta di una grande squadra come l'Atletico Uri che era appena arrivata alla finale playoff persa col San Teodoro dopo appena un anno di Eccellenza, è un'occasione che non puoi lasciarti sfuggire di mano. E allora non ci ho pensato su due volte ad accettare. Il passaggio dalla Promozione all'Eccellenza inizialmente mi ha implicato qualche difficoltà che sono riuscito a superare anche grazie all'aiuto di compagni esperti come Alessandro Piras, Matteo Tedde, Roberto Sini, e Marco Puddu. Pur giocando nei dilettanti, loro sono dei veri professionisti da cui puoi solo imparare. Lo devo a loro, se il primo anno sono riuscito ad ambientarmi in fretta e di conseguenza ad allenarmi al meglio». Andrea Benenati

In questo articolo
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2017/2018
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8 Ritorno