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Dimentichiamo il 5-1 con la Roma, c'è il Bari

Bisoli innamorato del Cagliari: «I miei giocatori non li sostituirei con nessuno»

Cagliari-Roma 5-1, la città ancora eccitata per un'impresa che nella Capitale ha creato qualche sconquasso. Neanche quarantotto ore il tecnico rossoblù Pierpaolo Bisoli parla già di una partita «archiviata» e sul roboante risultato scuote le spalle: «Mi fa un immenso piacere, ma noi non ci culliamo sui numeri».

La mentalità. Bisoli individua il momento chiave della gara contro la Roma: «Dopo il pareggio di De Rossi la mia squadra non ha subito scossoni ed è ripartita a testa bassa». Questo perché la squadra sta salendo di condizione: «La preparazione? È la stessa che faccio da sei anni, con appena qualche accorgimento. È mirata sul campionato. Il lavoro costante nell'arco del torneo rende forte la squadra». Il tutto, unito ad un'autostima crescente: «Abbiamo tanta voglia di lavorare. Sono contento dell’entusiasmo che ogni singolo giocatore ci mette. Ora che li conosco da due mesi, vi dico che questi giocatori non li sostituirei con nessuno».

Gioca Bisoli. Il Cagliari scende in campo in dodici. «Io gioco la partita con i ragazzi. Una volta un mio collaboratore ha cronometrato il record di tempo nel quale sono rimasto seduto: un minuto e 35 secondi...». Cali di concentrazione durante la gara? Nessun problema, ci pensa il mister a dare la sveglia. Dalla fascia laterale.

I giocatori. Il tecnico di Porretta Terme si sofferma sui singoli. Su Cossu. «È incredibile, corre molto e dà qualità per tutta la gara mantenendo la capacità di lettura del gioco. L’assist per Lazzari a fine partita è qualcosa di straordinario. In Europa poche squadre hanno un giocatore come lui». Su Biondini: «In allenamento dà l'anima e sbaglia pochi passaggi. Di lui si parla solo per la corsa, ma sabato ha fatto due assist e mezzo. È un giocatore moderno, lo ammetto, un po’ mi rivedo in lui». Su Acquafresca: «Non è ancora al top, ma ha fatto un grande lavoro di sacrificio per la squadra. Ad un certo punto gli ho dovuto chiedere di non tornare più nella nostra metà campo». Su Nainggolan: «Ha 22 anni ma è impressionante la naturalezza con la quale ha rubato palla a De Rossi e ha fatto ripartire l’azione». Su Agazzi: «Ha valori e qualità importanti, poi è puntiglioso. Arriverà a grandi livelli. Marchetti non gioca? In questo momento la scelta è solo mia. Una scelta tecnica».

A pranzo col Bari. Domenica si giocherà alle 12.30, orario insolito per il Cagliari ma non per Bisoli. «Mi è capitato tre volte. In due occasioni ho perso. Ho tratto insegnamento da quelle esperienze. Il problema è, oltre al ritmo legato alla sveglia, soprattutto l’alimentazione». Si "pranza" alle 9 e mezzo, come fanno i ciclisti. «E bisogna mangiare pure con appetito - continua Bisoli - visto che dev’essere un pasto completo, l’unico che precederà la partita». Cagliari e Bari, rivelazioni lo scorso anno e già protagoniste dopo due gare. Come fermare i pugliesi? «Dovremo scalare sempre sulla palla in modo da tenere l’avversario il più lontano possibile dalla nostra area».

Ventura, la rivincita. Il tecnico dei pugliesi, nell'estate 1997, è chiamato dal Cagliari appena precipitato in serie B dopo lo spareggio di Napoli con il Piacenza. Bisoli sta recuperarando dal grave infortunio alla gamba fratturata il 22 dicembre 1996 contro Fiorentina. Vuole rientrare da capitano per riportare il Cagliari in serie A. Ventura fa capitano il "fido" Zanoncelli e chiede la cessione di Bisoli, figura ingombrante nello spogliatoio. La città si spacca, scritte sui muri "Bisoli non si tocca", ma Cellino asseconda il tecnico e cede il mediano al neopromosso Empoli. Acqua passata per Bisolone: «Lui a suo tempo fece una scelta che mi ha recato danno e, anche se non la condivido, ora che sono allenatore la capisco ancor di più. Nessun rancore, però, sarò pronto a stringere la mano al mio collega. Domenica sarà Bari-Cagliari, non Ventura-Bisoli».

In questo articolo
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2010/2011
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2 Andata