Dipenderà dal completamento e accettazione dei protocolli medici
Boris Johnson estende il lockdown all'1 giugno, domani la Premier cerca di avviare il progetto per la ripartenza
Il premier britannico Boris Johnson ha parlato alla nazione estendendo il lockdown («Non è ancora il momento di allentare le misure di restrizione anticontagio, lo faremo il 1° giugno») con oltre 31mile vittime per il coronavirus, e presenta le tappe della fase 2 dell’emergenza: da domani cambiano le indicazioni sul lavoro, in particolare nell'edilizia e nell'industria manifatturiera, ma negozi, scuole e pub chiusi per tutto maggio, mentre si potrà uscire non più una volta sola per la spesa, una corsa o passeggiata ma quante volte si vuole rispettando il distanziamento sociale. E si potrà praticare sport ma solo con i membri della propria famiglia, perciò una partita a tennis o due calci ad un pallone.
Nessun cenno agli sport professionistici quando la Premier League - sospesa dal 13 marzo a causa della pandemia di coronavirus - deve ancora stabilire se è possibile riprendere e completare la stagione in corso. I dirigenti dei club si incontreranno lunedì per continuare i colloqui sul riavvio del progetto ripartenza (no all'utilizzo di sedi neutrali) quando il governo britannico dovrebbe annunciare che alcuni atleti d'élite potranno iniziare una fase iniziale di allenamento ristretto per gruppi alla fine di questa settimana. Ciò dipenderà dal completamento e dall'accettazione dei protocolli medici. Finora i calciatori si sono limitati all'allenamento individuale, si punta a riprendere a giugno, con la maggior parte delle squadre che dovranno giocare ancora nove partite. Le leghe europee hanno tempo fino al 25 maggio per dire all'Uefa se vogliono completare o cancellare le loro stagioni.
Intanto un terzo giocatore del Brighton è risultato positivo al coronavirus dopo che altri due si sono dimostrati positivi in precedenza. Affinché la Premier League completi le restanti 92 partite, potrebbero volerci circa 40.000 i test al costo di circa 30.000 sterline a settimana L'amministratore delegato della Premier, Richard Masters, ha previsto una perdita di almeno 1 miliardo si sterline se il campionato non riuscisse a completare la stagione 2019-20.