Salta al contenuto principale
Calcio
Ma col prossimo Dpcm si sposterà la ripartenza a marzo

Calcio dilettantistico, la ripresa sta nel colore: con la zona "bianca" tutto riapre

Il ritorno in campo per gli allenamenti e le gare ufficiali è una questione di colore. Nel prossimo DPCM che entrerà in vigore dal 16 gennaio è intenzione del governo confermare il modello a fasce e introdurre la zona "bianca" nella quale tutte le attività, compresi gli sport di contatto, tornerebbero a funzionare a pieno ritmo.

La nuova zona colorata dovrà avere un indice di contagio (l'Rt) sotto 0,5 e solo così verrebbero aperte tutte le attività: quelle relative alla cultura in cui oltre ai musei, di nuovo aperti già con la zona gialla, ritornerebbero a schiudere le porte anche i teatri, le sale concerto, i cinema; quelle relative alla ristorazione, che ha subito i maggiori divieti, come i bar, i ristoranti, le pizzerie, le pasticcerie e gelaterie, che tornerebbero a lavorare senza limiti di orario; quelle quelle relative allo sport e benessere come piscine, palestre e le attività di contatto - in cui rientra anche il calcio - che tornerebbero a funzionare a pieno ritmo. Il tutto mantenendo sempre le regole base di contenimento della pandemia, come l'utilizzo obbligatorio della mascherina, il distanziamento fisico e il divieto di assembramento.

 

Ma ci sono alcuni problemi da risolvere per arrivare alla ripresa del calcio dilettantistico:

Il primo problema è legato al fatto che la zona bianca ha una soglia di Rt pari a 0,5 (un livello che permette di tracciare subito i nuovi focolai) che, ad oggi, è ben lontana dall'essere raggiunta dalle regioni. In quest'ultima settimana c'è stato in Italia un generale peggioramento della situazione epidemiologica - con aumenti nei ricoveri ospedalieri e negli ingressi in terapia intensiva - che porta il Ministro della Salute Roberto Speranza a dire che «non dobbiamo farci fuorviare, l'epidemia è nuovamente in una fase espansiva prorogando lo stato di emergenza al 30 aprile».

 

Il secondo problema è legato alla differenziazione di colore tra regioni, con contestuale abbassamento delle soglie di riproduzione del contagio per determinare il passaggio da una zona all'altra: verrà stabilito che con un Rt pari all'1 si passa in zona arancione e con un Rt all'1.25 si entra in quella rossa, mantenendo tra l'altro il divieto di spostamento tra regioni in zona gialla. Perciò, qualora ci fosse una regione virtuosa capace di entrare in zona bianca farebbe ripartire il calcio dilettantistico quando nel contempo le altre regioni sono in fasce in cui l'attività sportiva di contatto resta sospesa? Tra l'altro col rischio che un successivo aumento del contagio riporterebbe la stessa regione virtuosa in una fascia di colore con la conseguenza di richiudere tutte le attività dopo che si è attivata una macchina organizzativa (almeno due settimane di allenamenti precedenti alle gare ufficiali) che per le società ha un costo.

 

Il terzo problema è legato alla conseguenza della durata del prossimo DPCM perché si parla di almeno un mese o al massimo 45 giorni. Perciò, se nessuna regione riuscirà a breve ad entrare in zona bianca, e posto che in quel caso poi le sia consentito far ripartire il calcio dilettantistico, la sospensione delle attività durerà fino a metà febbraio almeno o addirittura fino ad inizio marzo. 

 

Il quarto problema, che non dipende da nessuna data di scadenza del DPCM e dal colore della regione, è di natura organizzativa. Il calcio dilettantistico non potrà ripartire senza un aggiornamento del protocollo sanitario e la strada l'ha già aperta la Lega Nazionale Dilettanti per il campionato di serie D (leggi qui), ricordando che la stessa LND ha firmato una convenzione con FEDERLAB valida per tutti i suoi tesserati (leggi qui), perciò anche per quelli dei campionati minori.

E quand'anche fosse possibile applicare tale protocollo dall'Eccellenza in giù, ci sarà comunque da affrontare il discorso del format per arrivare ai verdetti finali, perché appare già chiaro che se l'attività ripartisse a metà febbraio o inizio marzo (contando sull'efficacia delle ultime misure e la copertura vaccinale delle fasce più deboli che ora compongono gli alti numeri di ricoveri e morti) non ci sarebbe spazio per completare il normale calendario delle gare mancanti.

LA MAPPA DEI CAMPIONATI IN TUTTA ITALIA

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2020/2021