Caos Selargius, mister Fadda si dimette e Mura attacca la squadra: «Non mi faccio ricattare»

Precipita vertiginosamente la situazione in casa Selargius. Nella settimana in cui la squadra deve assolutamente vincere contro la Maccarese Giada per evitare la retrocessione diretta e accedere ai playout, l'allenatore Vincenzo Fadda si dimette improvvisamente - dopo aver rilasciato un'intervista in cui non faceva trasparire l'addio - e il presidente Tonio Mura mette la squadra spalle al muro in vista degli ultimi 90' di stagione regolare. Nell'allenamento di ieri pomeriggio il numero uno del club ha informato la squadra della decisione del tecnico - comunque assente al campo perché impegnato al corso di Coverciano per conseguire il patentino di Seconda categoria Uefa A - e dell'intero staff (il vice Lello Floris e i preparatori atletici e dei portieri). «Mister Fadda ha deciso di farsi da parte - afferma Tonio Mura - per dare una scossa alla squadra, in modo che ciascun giocatore si prenda le proprie responsabilità per una situazione di classifica che ci vede quasi retrocessi. Ho provato a far desistere il tecnico ma non c'è stato verso e con Fadda sono andati via anche i suoi collaboratori».

E adesso presidente che succede? Chi seguirà la squadra?

«Va in autogestione, i giocatori prepareranno la gara con la Maccarese e io sarò al campo a vigilare»

Come mai non affidare la squadra a Pierpaolo Piras, il tecnico degli Allievi che ha già diverse esperienze con prime squadre in Eccellenza e Promozione?

«Non metto nessun tecnico né interno né esterno, sono i giocatori che si sono infilati in questa situazione e sono loro che devono uscirne con le proprie forze»

I giocatori hanno accettato questa situazione?

«Io martedì pomeriggio sono stato chiaro con loro. Sono andato al campo e gli ho comunicato le dimissioni del tecnico che, soprattutto verso gli anziani, non aveva altro potere che spedirli sotto la doccia se non li vedeva allenarsi al massimo. Perciò ho chiarito che a chi non stesse bene questa situazione poteva andar via immediatamente. Ho dato loro 20' per pensarci e poi di darmi una risposta»

Che risposta ha avuto?

«Che si sarebbero allenati perché vogliono conquistare i playout ma che prima di domenica avrebbero voluto ricevere un segnale da parte della società col pagamento di una mensilità»

Darà questo segnale?

«Assolutamente no, a me queste forme di ricatto non piacciono. Sono io che aspetto un segnale dalla squadra e lo aspetto da due anni, visto che la scorsa stagione ci siamo salvati nei playout solo per i punti di penalizzazione che hanno inflitto al Civitavecchia. Cos'hanno fatto i giocatori per meritarsi qualcosa? Hanno perso le ultime tre partite in casa, quelle che avrebbero potuto darci la salvezza. Prima di chiedere bisogna dare»

Si dice però che i giocatori non vedono i rimborsi da inizio campionato, magari è per quello che vorrebbero un segnale

«Non è vero e lo posso dimostrare. Quasi tutti hanno preso tre-quattro mensilità e in ogni caso devono dimostrare sul campo di meritarsi ciò che chiedono. Capisco che rivendichi certi diritti un lavoratore ma non un giocatore, per lui parla chiaro la nostra classifica»

E se poi decidessero di non scendere più agli allenamenti?

«Vuol dire che domenica farò giocare i ragazzini, già contro la Lupa Roma hanno fatto benissimo. E non mi interessa se questo vuol dire retrocedere ma non accetto ultimatum da chi si è messo in questa situazione di classifica. Loro sono in difetto dalla prima giornata di campionato»

Nella stagione in cui il Selargius non doveva soffrire si è invece arrivati a questo caos all'ultima giornata

«Neanche io mi aspettavo di vivere una situazione del genere, i giocatori hanno ancora il tempo di salvare la stagione però coi fatti non con le parole»