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Carboni trascina il Bosa nei piani alti: «La vittoria con il Girasole è stato un segnale importante, ora avanti con fiducia»
«Il doppio ruolo non mi pesa, sono onorato»

Carboni trascina il Bosa nei piani alti: «La vittoria con il Girasole è stato un segnale importante, ora avanti con fiducia»

Tra le realtà più belle ed interessanti di tutto il campionato di Promozione c'è sicuramente il Bosa del presidente Marco Naitana, che si è presentato, dopo il ripescaggio, con il pieno di entusiasmo per affrontare questa nuova avventura. L'intento principale era quello di confrontarsi con una realtà sicuramente più impegnativa, rispetto almeno al campionato di Prima Categoria, e per quanto fatto vedere sino ad ora, i rosso blu sembrano proprio avere tutte le carte in regola per potersi togliere ancora tantissime soddisfazioni.
L'avvio, comunque sia, è stato a dir poco sorprendente: se si esclude infatti il passo falso interno rimediato contro il Siliqua al secondo turno, sono arrivati quattro pareggi e tre vittorie, per un totale di tredici punti, che valgono per un sorprendente, quanto meritato, quarto posto in classifica in condominio con la Frassinetti Elmas; una posizione di tutto rispetto con vista sulla vetta, distante appena quattro lunghezze. Nell'ultima uscita in casa del Girasole, Tore Carboni e soci hanno piazzato uno dei risultati più eclatanti della domenica, con l'attaccante che seppur impegnato anche con la guida tecnica della squadra riesce sempre a offrire il suo brillante contributo in campo, come dimostra la doppietta, risultata poi decisiva, nel 4 a 3 finale.

«Stiamo attraversando un momento assolutamente positivo – ammette Carboni -, non possiamo lamentarci, anche se con qualche vittoria in più in casa potremmo parlare di un cammino straordinario: nell'ultima occasione, contro il Quartu 2000, siamo rimasti in nove per più di mezz'ora, subendo il pareggio al 94', una mazzata che poteva destabilizzare profondamente la tranquillità dell'ambiente».
Contro il Girasole invece, la squadra ha saputo reagire, mettendo in campo una maturità a dir poco sorprendente. «Devo fare i complimenti a tutti i ragazzi per come sono ripartiti dopo quel mezzo passo falso: vincere in trasferta è stato un segnale importante e positivo per noi stessi in primis e poi per tutte le nostre avversarie. Vogliamo salvarci il prima possibile, poi chissà, se dovesse arrivare qualcosa di più interessante non ci tireremo indietro».

 

L'unico sorriso che il Bosa ha regalato ai suoi tifosi, tra le mura amiche, è ormai datato: parliamo del 3 a 1 rifilato alla Tharros più di un mese fa, il quattro ottobre; da allora però, si è aperto un ciclo di risultati utili che dura ormai da sei turni.
«L'avvio non è stato dei più semplici, anzi. Abbiamo iniziato questa nuova stagione senza sapere quale campionato avremmo disputato, ma appena si è presentata la possibilità di giocare in Promozione non ci abbiamo pensato un attimo. La voglia di confrontarsi con questa realtà era tanta, le difficoltà rappresentano un ulteriore stimolo per fare bene e capire di che pasta siamo fatti». La rosa è stata costruita nel migliore dei modi e, sul campo, dimostra di non avere niente da invidiare nei confronti delle squadre più blasonate. «Il gruppo è davvero affiatatissimo, composto da ragazzi locali, ci teniamo sempre a sottolinearlo, che non prendono nemmeno un centesimo di rimborso. Proprio per questo, tutto quello che stiamo facendo vale il doppio; una bella risposta, soprattutto dopo anni in cui si sono sperperati troppi soldi con giocatori che poi, in definitiva, non riuscivano a dare il giusto contributo. Ne approfitto per fare i complimenti ai miei giocatori: mi seguono con grande attenzione, è la scintilla che anima il meccanismo. Lavorano sodo, senza mai tirarsi indietro, sapendo che prima o poi i risultati arrivano». Per quanto riguarda gli obbiettivi, Carboni non si pone limiti: «Sarebbe inutile e controproducente; cerchiamo semplicemente di ottenere il massimo, ogni domenica, poi alla fine tireremo le somme».

 

A livello personale, il bilancio per il fortissimo bomber, classe '79, non può che essere positivo, soprattutto per come sta riuscendo a gestire, con personalità e buon senso, il doppio ruolo in campo e come tecnico: un punto di riferimento a 360° per l'ambiente intero. «Sono partito un po' in sordina, all'inizio è stato faticoso, ma ora la squadra sta assimilando gli automatismi tattici, riuscendo a interpretare ottimamente le varie fasi di gioco, un aspetto che mi permette di essere più libero mentalmente; domenica ho realizzato il mio quinto gol, spero di continuare così. Se devo essere sincero però, sino ad oggi non avevo mai pensato di fare l'allenatore – giocatore, perchè rischi di trascurare qualche aspetto, o di offendere inconsapevolmente qualche tuo compagno nel gestire la situazione. Ringrazio il mio presidente per questa grande possibilità che mi ha concesso, spero di ripagare la sua fiducia». Un compito delicato, che Carboni sta ricoprendo con la stessa professionalità che ha evidenziato nell'arco della sua gloriosa carriera. «Per me è un onore indossare la maglia del mio paese natale, una bella responsabilità, non c'è che dire. La pressione c'è, aiuta a dare il massimo, sta a me riuscire a gestirla nel modo migliore. In passato, ho avuto modo di giocare in piazze importanti, dove le aspettative erano altissime, ma me la sono cavata bene. Affronto ogni sfida con cuore e passione, spero di fare bene anche questa volta; in caso contrario, mi auguro solo di non avere rimpianti».

 

Dati alla mano, il Bosa vanta uno degli attacchi più prolifici del torneo; a voler essere pignoli, gli undici gol subiti sono un po' tanti. «E' vero, penso proprio che determinati episodi in fase difensiva possano essere gestiti più efficacemente. Spendiamo tanto in avanti, a volte non sempre riusciamo ad essere lucidi dietro, e commettiamo qualche errore di troppo, spesso e volentieri a livello individuale. Mi preoccuperei di più se fosse tutto il reparto a soffrire, sarebbe un problema più difficile da correggere; ci impegneremo per limitare al massimo le disattenzioni, così facendo, sono sicuro, sarà dura per tutti batterci; al momento però siamo ancora troppo vulnerabili». Il calendario ora propone la sfida all'Atletico Narcao: sarà una ghiotta occasione per riportare il successo al 'Comunale Italia', anche se l'avversario è in netta ripresa, come confermano i quattro punti ottenuti nelle ultime due giornate. «Sapevo che sarebbe successo (ride), non è la prima volta che ci capita di incontrare le squadre nel momento migliore. Poco male comunque: ci permette di non abbassare la guardia e tenere alta la tensione; in questi tornei non c'è la classica squadra materasso che puoi dominare dall'inizio al novantesimo. Dopo le recenti buone prestazioni saranno sicuramente più fiduciosi, ci aspetta una partita complicata, dove servirà tanta attenzione da parte nostra; molti ragazzi sono giovani, non vorrei che si mettessero in testa idee dannose: nessuno ci regalerà niente».

In questo articolo
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Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna
8 Andata
9 Andata
Girone A