«Anni fa potevo prendere Lavezzi, che errore»
Cellino rivela: «Il Napoli vuole Matri ma non vendo nessuno, costruirò un Cagliari competitivo»
Il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, nel dopogara di Cagliari-Udinese ha parlato solo della contestazione della Curva Nord a lui e a Gianluca Festa. Per il futuro o il mercato rossoblù il numero uno di Viale La Playa è più loquace quando viene avvicinato dalla stampa non sarda. E se a Milano, in occasione della riunione di Lega, aveva ribadito di aver ricevuto numerose offerte, specie dall'estero, per il portiere Federico Marchetti, ora sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli ha ammesso l'interessamento per Matri del club partenopeo. «È vero che De Laurentiis mi ha chiesto Matri - conferma Cellino - sarebbe un onore cederlo ad un amico come Aurelio ma cercheremo di rinforzare la squadra, vogliamo essere più competitivi per la prossima stagione. Sarebbe un onore ma i soldi non scendono in campo».
E poi rivela un altro particolare sull'attaccante rossoblù, che finora ha segnato 13 reti: «A gennaio anche il Milan lo voleva, e anche ai rossoneri diremo di no, qualora dovessero richiedercelo. Se guardate la storia del Cagliari, negli ultimi 12 anni è stato venduto solo Suazo, che è rimasto con noi per 9 anni, ma solo perché è arrivata l'Inter. Dunque, la mia volontà è non cedere nessuno. Se poi dovesse andare via da Cagliari, ad ogni modo, Matri andrà al Napoli. Così, una volta per tutte, si finisce di dire che odio i napoletani». Oltre a soldi, il Napoli girerebbe al Cagliari anche Denis e Bogliacino. «Mi piacciono molto, così come mi piace Lavezzi, che potevo comprare prima del Napoli». Come, come, come? Il Cagliari poteva avere Lavezzi e perciò non Larrivey? «Lo vidi personalmente in Argentina - spiega il presidente cagliaritano - giocava da attaccante centrale e non esterno, non fu ceduto al River e mi sembrava demotivato. È stato un grande errore, da parte mia, perché Lavezzi è un giocatore bravo e furbo, come piacciono a me». Magari un altro Lavezzi lo prenderà anche perché Cellino ribadisce le intenzioni per il prossimo anno: «Con il progetto dello stadio nuovo abbiamo necessità di essere più forti».