«Usinese, Alghero e Nuorese, capiremo di che pasta siamo fatti»
Ciarolu ha riacceso il Bonorva: «Sono qui per vincere, non sarà facile ma daremo tutto»
Da circa tre settimane Celestino Ciarolu è al lavoro con il Bonorva ed è già riuscito a conquistare la bellezza di sette punti, grazie ai successi interni ottenuti contro la Macomerese e, proprio domenica scorsa, contro il Siniscola Montalbo; in mezzo, il buon pari, per 1 a 1, strappato nella tana di una squadra ostica come il Tuttavista di Galtellì. Il direttivo della compagine biancorossa ha cercato di dare la classica scossa all'ambiente, con l'esonero di Gianmario Rassu e l'arrivo in panchina dell'allenatore che, nella passata stagione, alla guida del Barisardo, ha vinto il campionato di Promozione battendo la concorrenza di Arborea prima e Idolo poi, e i primi frutti di questa scelta, sofferta ma necessaria, stanno già arrivando. Lamacchia e soci ora sono attesi da un trittico di partite che peserà tantissimo sul proseguo della stagione e sulle relative ambizioni: si parte con la sfida interna della fortissima e imbattuta Usinese, poi al “Cicchito Chessa” arriverà il blasonato e ambizioso Alghero, per chiudere, infine, con la trasferta in casa della corazzata Nuorese, altra squadra senza aver conosciuto sconfitta.
Mister Ciarolu suona la carica e si aspetta tante conferme da parte dei suoi, soprattutto sul piano del temperamento: «Ho fatto il mio esordio in questa nuova avventura nella sfida contro la Macomerese — racconta il tecnico ex Barisardo — anche se ovviamente non sono potuto andare in panchina: GianMario era stato esonerato nella giornata del martedì, ci siamo sentiti, è un amico. Io sono arrivato il giovedì e ho fatto giusto in tempo a guidare due allenamenti e a mettere la squadra in campo, considerando che abbiamo giocato di sabato. Dopo quel successo siamo riusciti a strappare un buon pareggio in casa del Tuttavista; domenica invece è arrivata un'altra vittoria importante, di fronte al nostro pubblico, contro il Siniscola».
Il tecnico scatta un'istantanea sulla situazione che si trova ad affrontare.
«Parliamo sicuramente di una squadra molto buona, anche se per puntare a vincere il campionato c'è bisogno di qualche altro innesto perché, al momento, le cose sono molto ma molto difficili, poi ognuno la vede a modo suo, è chiaro. Per l'idea di gioco che ho in testa servirebbero almeno altri due acquisti; uno nel frattempo è già arrivato: parlo di Ziani, che ha esordito proprio domenica, ora speriamo che possano esserci altre novità interessanti in questo senso, a partire dai prossimi giorni».
Ciarolu però chiede di più.
«A dicembre vedremo se si potrà fare qualche altro movimento interessante in entrata, logicamente non pretendo chissà cosa, ma per piazzarti al primo posto devi avere una rosa importante, non bastano 11-12 giocatori forti per lasciarti tutti alle spalle; il discorso cambia, invece, se il tuo obiettivo è quello di fare un bel campionato».
Tra il club e l'allenatore c'è piena sintonia
«Qui a Bonorva vogliono vincere e io ho accettato la loro proposta esclusivamente per questo, altrimenti non sarei mai venuto. Ho trovato una società incredibile, con un presidente disponibilissimo, mi stanno trattando come se fossi un allenatore di serie A ed è un onore per me. Non posso che essere assolutamente soddisfatto per come sono andati questi primi 12-13 giorni».
Il tecnico sta lavorando sodo sulle gambe ma soprattutto sulla testa dei suoi.
«Io non mollo mai e mi aspetto che la squadra possa acquisire la mia stessa mentalità: voglio che i ragazzi diano tutto quello che hanno, sino all'ultimo secondo. Per il resto, i miei allenamenti sono alla vecchia maniera: ogni tecnico è differente, in questo senso, ma per quanto riguarda mi aspetto il massimo impegno; in queste due settimane abbiamo caricato parecchio. Io di solito chiedo, come minimo, quattro sedute alla settimana, in passato ne facevano tre, io sto spingendo addirittura anche per la quinta, ora vediamo un po'».
Il primo obiettivo, dunque, è quello di raggiungere rapidamente una buona condizione atletica.
«Domenica la squadra mi è apparsa piuttosto appesantita, soprattutto nel primo tempo: siamo stati inguardabili. Durante l'intervallo ho cercato di dare una bella strigliata e siamo tornati in campo con la giusta cattiveria agonistica: basti pensare che nell'arco di cinque minuti ci siamo costruiti cinque palle gol».
Ciarolu non usa mezzi termini.
«Così non va bene: una squadra che vuole vincere non può lasciare 45' in mano agli avversari; se il Siniscola fosse stato leggermente più lucido ci avrebbe fatto minimo due gol. Dunque, a voler essere onesti, le cose ci sono andate sin troppo bene».
La classifica vede il Bonorva a quota 13, a cinque lunghezze dal Sennori capolista.
«Io ci credo, e ne ho parlato con i ragazzi, guardandoli negli occhi, ad uno ad uno. Tutti mi hanno dato la loro massima disponibilità, hanno capito alla perfezione cosa mi aspetto e ora ci sarà da cambiare passo. So che alcuni di loro possono avere dei problemi con il lavoro, o con la scuola, ma in quell'ora e mezzo di allenamento chiedo la concentrazione assoluta, con la testa sgombra dagli altri pensieri; purtroppo se vuoi fare bene nel calcio l'unica strada che puoi percorrere è questa».
Il campionato, quest'anno, è decisamente equilibrato e molto competitivo.
«Certo, la fortuna fa la differenza a volte, ma la verità è che ci sono parecchie squadre attrezzate in maniera incredibile: penso alla Nuorese, per incominciare, ma la lista è lunghissima. Conquistare il primo posto non sarà facile per nessuno, ma sino a quando avremo un briciolo di speranza, in questo senso, non ci tireremo indietro».
All'orizzonte tre sfide pesantissime per il futuro dei biancorossi: si parte dalla trasferta contro l'Usinese, passando dal confronto interno contro l'Alghero, per poi chiudere con il big-match al Frogheri.
«Sembra uno scherzo: ci aspettano tre partite una più impegnativa dell'altra, ma questi scontri diretti possono essere un'arma a doppio taglio, sia in positivo che in negativo. Sono consapevole che l'Usinese è un'ottima squadra, ma io vado in tutti i campi con la chiarissima intenzione di conquistare il bottino pieno. L'anno scorso il mio Barisardo è stata l'unica squadra, tra tutte quelle che ci sono in Sardegna, a non aver mai perso in trasferta. Ce la siamo sempre giocata, insomma, come se fossimo ogni domenica tra le mura amiche».
Ciarolu poi aggiunge: «Ai ragazzi, del resto, l'ho già detto: non parlerò mai e poi mai della squadra avversaria, credo che sia una questione di fiducia; il giorno che parlerò più degli altri e non dei miei giocatori, vorrà dire che avrò perso la fiducia nei loro confronti. Andremo ad Usini, sicuramente, per giocare la nostra partita, ma se i rossoblù si dimostreranno più bravi saremo i primi a fare loro i complimenti. Mi aspetto indicazioni importanti sul piano della personalità».
Il match contro la Nuorese, in programma nel primo fine settimana di dicembre, sarà un esame fondamentale in questo senso.
«Non dirò mai: staremo a vedere come va. Noi giochiamo per vincere, poi il verdetto spetterà al campo. Dovremo essere bravi a leggere la partita e a comportarci di conseguenza in base alle situazioni che ci troveremo di fronte, considerando che anche i nostri avversari faranno il massimo per batterci. Ci aspettano tre partite bellissime e non vedo l'ora di capire di che pasta siamo fatti, a partire dalla prossima sfida; c'è poco da girarci intorno».
L'Usinese è un cliente da prendere con le pinze.
«Sappiamo bene quanto può essere decisivo un giocatore come Saba, ma i pericoli non arriveranno solo dai suoi piedi, è chiaro; dovremo fare molta attenzione e allo stesso tempo cercheremo di esprimere il nostro gioco, con grande rispetto degli avversari ma senza nessun timore né paura: che vinca il migliore, come si dice».
Ciarolu fa una breve analisi sullo stato di forma attraversato dai suoi.
«Non siamo sicuramente al massimo da questo punto di vista. Posso contare su 3-4 giocatori di grande esperienza in mezzo al campo e in difesa, come Milone e Lamacchia; Torresi invece, che è uno dei centrocampisti migliori che ci sono in Promozione, con me non ha ancora giocato nemmeno un minuto. Discorso che vale anche per Salazar, fermo ai box a causa di un infortunio alla caviglia. Parliamo di due pezzi da novanta che rientreranno in gruppo proprio questa settimana, in attesa che arrivino altre forze fresche a darci man forte».
I punti in palio nel match contro l'Usinese varranno doppio, come succede, del resto, in tutti gli scontri diretti.
«Si tratta di un banco di prova molto importante per noi, ma non sarà determinante: all'appello mancheranno ancora 26 partite, il campionato è davvero lunghissimo. Non penso mai al male, ma anche se le cose non dovessero girare come mi aspetto ci sarebbe sempre il tempo per recuperare. L'anno scorso mi sono ritrovato con otto punti di svantaggio nei confronti della vetta per poi arrivare ad averne nove rispetto ai nostri diretti inseguitori, dunque tutto dipenderà da noi, dalla cattiveria che abbiamo e dalla voglia di vincere con cui affrontiamo le sfide: questi sono gli ingredienti fondamentali per ottenere certi risultati».