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Città di Sestu, il sogno continua: chiude in testa il girone di andata
Esulta anche il Cagliari: Coppa Italia raggiunta

Città di Sestu, il sogno continua: chiude in testa il girone di andata

Tutto è pronto per i festeggiamenti di fine anno e anche le compagini sarde di A2 hanno di che brindare, e non solo per l'arrivo del 2014.

Di certo possono farlo in casa Città di Sestu, visti i risultati del girone di andata - ci sentiamo di dirlo - al di là di ogni aspettativa. La squadra è forte, la società motivata ed intraprendente, il tecnico, per quanto giovane, a buon diritto già nel novero dei migliori isolani. Ma alla partenza era difficile immaginare la squadra in testa al giro di boa. In condominio con Goriza, è vero, ma alla pari con una squadra che alla vigilia appariva pronta ad "ammazzare il torneo". Ed invece Santana e compagni sono lì, addirittura con la possibilità di giocarsi lo scontro diretto in casa (il 25 gennaio, segnatevi la data). Giù il cappello.

 

Diego PoddaSpumante in ghiacchio anche in casa cagliaritana: senza giocare, i rossoblù (con forse troppe variazioni cromatiche nelle seconde e terze maglie...) hanno acquisito il diritto alla partecipazione alla Coppa Italia, riservato alle prime quattro del girone, solleticando il gusto dei calcettofili sardi, che già sognano una finale tutta isolana. Di più. Nel recupero contro il Gruppo Fassina, in casa, potrebbero superare Pesarofano e piazzarsi al terzo posto, a meno cinque dalla coppia di testa. Con un organico giovane e tanti sardi (molti futuribili) in campo in modo stabile, il risultato ha dell'eclatante.

 

C'è forse il tanto per alimentare un piccolo sogno. Una squadra sarda in A1, in modo permanente, a testimoniare l'appartenza del movimento nostrano all'elite del calcio a 5 italico. O, almeno, ad essere un mezzo per conquistarsela, quest'appartenenza. Una società solida, che non rischi di sfarldarsi in pochi anni, come tante ne abbiamo viste in passato: un anno in un campionato nazionale, quello dopo sparite. Economicamente efficiente, tanto da permettersi gli stranieri che - ad oggi - sono indispensabili per essere competitivi nella massima serie. Ma anche capace di promuovere i migliori giovani (meglio se cresciuti in casa), perchè accanto a quegli stranieri crescano e si formino e perchè, pian piano, permettano alla squadra di ridurne il numero, esattamente come sta cercando di fare l'allenatore Menichelli nella nazionale italiana.

E, a completamento, un'altra in A2, quasi del tutto autoctona. Capace cioè di proseguire nel sentiero tracciato da Diego Podda quest'anno, ma di camminare ancora oltre: di reggersi quasi del tutto su giocatori sardi, possibilmente under 25. Certo, coadiuvati da due o tre stranieri di livello ed esperienza, che aiutino a raggiungere la salvezza e facciano crescere i virgulti isolani. Siamo onesti: è un desiderio irrealizzabile? Se togliessimo a questo Cagliari De Oliveira e Cavallli, Wilson e Lanziotti, quanti punti in meno farebbe? Tanti da stare sotto il Toniolo, che sta quindici punti più in basso (e comunque giocherà i playout)?

Non siamo per l'autarchia, sia ben chiaro. Anzi, siamo devoti ai Serginho e Santana oggi, come ai Previdelli e Junior ieri, perchè hanno dato un contributo decisivo alla crescita del movimento. Ci hanno portato il pesce ed insegnato a pescare. Ma, forse, ora siamo pronti a camminare sulle nostre gambe. Almeno un pochino in più. Non per vezzo, ma perchè farlo significa risparmiare tanti quattrini, che, se ben spesi, ci assicurano che saremo ancora lì a pagare le tasse di iscrizione fra qualche anno. E, soprattutto, che possono essere investitinei vivai. Non perchè ce lo impone il regolamento; perchè ci crediamo.

In questo articolo
Stagione:
2013/2014
Tags:
Serie A2
Calcio A 5 Sardo
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