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Figc
Venerdì la decisione e avrà ripercussioni per la serie D

Consiglio Federale, sulla ripresa dell'Eccellenza pesano i fondi per il protocollo sanitario

Il 5 marzo ci sarà una risposta definitiva sulla stagione dell'Eccellenza, l'unico campionato regionale che ha la concreta possibilità di riprendere l'attività. La deadline l'ha messo il presidente della Figc Gabriele Gravina che, in vista del Consiglio Federale di venerdì prossimo, ha ammesso che «sia un gravissimo errore continuare a mantenere i dirigenti di società sulla graticola, senza dar loro nessun riferimento per la ripartenza, se non si può partire bisogna essere onesti e coerenti e dire a tutti che bisogna fermarsi» (leggi qui).

 

Il tema è, appunto, serio e va affrontato finalmente di petto ma quanto il pallone dell'Eccellenza sia diventato bollente lo si è visto la scorsa settimana quando la sfera incandescente è stata scaricata velocemente da un ente all'altro. 

La Lega Nazionale Dilettanti ha dapprima precisato che «ogni determinazione sulle modalità della eventuale ripresa del Campionato di Eccellenza, ivi compresa la definizione del protocollo applicabile, è rimessa al prossimo Consiglio Federale» (leggi qui).

La FIGC aveva comunicato che «il Coni ha condiviso di considerare il Campionato di Eccellenza di “preminente interesse nazionale” al fine di una sua ripresa dell’attività» (leggi qui) fissando la data del Consiglio Federale.

Il CONI aveva però chiarito che «nessuna decisione sul Campionato di Eccellenza può essere attribuita al CONI che si limita a recepire quanto deciso e trasmesso dalle singole Federazioni Sportive Nazionali» (leggi qui). 

 

Da chi è composto il Consiglio Federale. E così la palla rovente finirà ora per rotolare sul tavolo del Consiglio Federale, che è composto da 19 componenti eletti, e intorno al quale siedono 6 componenti della Lega Nazionale Dilettanti, ivi compreso il relativo presidente Cosimo Sibilia, 7 dalle tre Leghe Professionistiche, ivi compresi i rispettivi presidenti (Paolo Dal Pino, Mauro Balata e Francesco Ghirelli), 4 atleti (Umberto Calcagno, Davide Biondini, Valerio Bernardi, Chiara Marchitelli) e 2 tecnici (Mario Beretta e Zoi Gloria Giatras). Una riunione che, a seconda di cosa verrà deciso per una sua ripartenza o meno, rischia di bruciare due campionati: se l'Eccellenza non riparte e non si creano le promozioni, si rischia di mettere in dubbio le stesse retrocessioni dalla serie D; se l'Eccellenza riparte occorre un protocollo sanitario e bisogna vedere quale e quanto costa a singola società.

 

Il collegamento diretto Eccellenza-Serie D. La volontà per la ripresa dell’Eccellenza (e dei campionati regionali di vertice, compresi quelli femminile e di calcio a 5) è maturata per il collegamento diretto alla competizione nazionale organizzata dalla LND, cioè la serie D. Il primo passo è stato facile, ossia quello di elevare la massima competizione regionale fra quelle di “preminente interesse nazionale”, così da rendere inefficaci le restrizioni previste dai Dpcm sugli sport di contatto. Ma questo ha un costo e si ricollega all'argomento che sarà al centro del tavolo del Consiglio Federale perché, all’esame della FIGC, c'è "la valutazione delle condizioni per consentire la predisposizione di un protocollo sanitario ad hoc" e, di conseguenza, la richiesta di un contributo straordinario - che dovrà fare la stessa FIGC al Governo - "per garantire l’effettuazione dei tamponi e della sanificazione degli ambienti con esonero, o comunque, con una forte riduzione delle spese a carico delle Società".

 

Il costo dei protocolli sanitari. Se non si vuole perdere tempo nel predisporre un protocollo sanitario tagliato per l'Eccellenza basterà utilizzare quello in vigore per la serie D che, ai singoli club, sta costando tra 1.500 e 2.000 euro al mese. Nel Consiglio Federale del 22 dicembre scorso fu deliberato lo stanziamento di un contributo-Covid pari a 6000 euro in favore delle società che partecipano alle competizioni nazionali della Lega Nazionale Dilettanti, come la serie D (166 club) e il Calcio a 5 Serie A Maschile (16 club per l'A1) e Femminile (17 club per l'A1). Un importo totale di circa 1,2 milioni di euro utilizzando le risorse messe a disposizione della FIGC da Sport e Salute. La Lnd aveva in precedenza aveva stanziato un contributo economico di 3.000 euro per le 166 società di serie D attingendo a risorse proprie (leggi qui). Perciò, finora, le squadre di serie D hanno avuto 9mila di contributi per le spese Covid.

 

Quanto costa far ripartire l'Eccellenza. Se la ripresa dell'Eccellenza coinvolgesse tutte le 462 squadre (7 gironi da 18 squadre e 21 gironi da 16 squadre) per i prossimi 4 mesi ci sarebbe una spesa totale tra i 2,7 e 3,7 milioni di euro. Poi andrebbero considerate anche le 49 squadre dell'Eccellenza femminile (il quarto livello dilettantistico del calcio donne) e tutte quelle di serie C1 di calcio a cinque maschili e femminili. Se la ripresa fosse su base volontaria bisognerà vedere quante saranno le adesioni per stimare la cifra, anche perché il sì a proseguire sarà proporzionale al contributo che va a coprire in toto le spese sanitare. Ma, a quel punto, si dovrà poi tener conto del fatto che anche la serie D vorrà altri indennizzi per non creare una ingiustizia verso chi per 10 mesi ha speso e spenderà tanti soldi. Senza considerare che la serie A2 e la serie B di calcio a cinque non ha ancora ricevuto un euro di contributi.  

 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2020/2021