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Fabrizio Serra, attaccante, Porto Torres
«Contro l'Ossese a viso aperto, con Ilva e Usinese sfide decisive»

Fabrizio Serra spinge il Porto Torres verso la salvezza: «Vicini al traguardo. Sto dando tutto per questa maglia, sino a quando starò bene segno e mi diverto»

Grazie al secco 2 a 0 interno rifilato ad un'avversaria diretta alla corsa alla salvezza come la Macomerese, il Portotorres conquista il terzo successo in stagione, piccola grande impresa peraltro mai centrata prima d'ora in questo campionato: i punti in classifica diventano così 31, con un vantaggio importante di cinque lunghezze sulla zona play-out, ma per avere la certezza matematica di disputare per un altro anno il campionato di Promozione servirà un ulteriore sforzo, con le sfide contro Ilvamaddalena e Usinese che rappresentano le tappe fondamentali. Prima però, Fabrizio Serra (nella foto lusevisualcommunication/Porto Torres calcioe i suoi compagni proveranno a mettere i bastoni tra le ruote all'Ossese, terza forza del torneo, che già all'andata si era fatta sorprendere dai rosso-blu di mister Batteta. La condizione, sia da punto di vista atletico che ovviamente mentale è al top, ma per spuntarla contro i bianco-neri servirà la classica gara perfetta. L'espertissimo attaccante classe '83 carica i suoi in vista del rush finale e fa un bilancio sulla sua annata a cinque tappe dal traguardo, con 17 reti (l'ultima realizzata nell'anticipo di sabato scorso) che ne fanno il giocatore più prolifico dopo il capocannoniere Cadau.

«Più che per il gol ovviamente sono contento per la vittoria — dichiara Fabrizio Serra — che vale doppio visto che giocavamo contro una diretta concorrente: ora il margine di vantaggio nei confronti della zona play-out ci lascia un pochino più tranquilli». Poi continua: «La Macomerese è la squadra peggiore che potessimo affrontare in questo periodo, ha un grande potenziale e tante buone individualità. Il cambio di allenatore, a dicembre, ha dato la classica scossa a tutto l'ambiente ma non avevo dubbi: conosco mister Mura, una persona carismatica, oltre che un tecnico preparato. Per fortuna siamo riusciti ad affrontare l'impegno con il piglio giusto e abbiamo conquistato il bottino pieno».

Per la terza vittoria di fila: le cose iniziano a girare nel modo giusto. «Abbiamo ritrovato la quadratura del cerchio dopo un periodo di appannamento, causato principalmente dalle tante assenze; purtroppo in queste categorie, soprattutto se hai la rosa ristretta, appena ti mancano tre o quattro giocatori, tra squalifiche ed infortuni, diventa tutto più complicato. Ora siamo pronti per il momento clou della stagione e credo che il nostro obiettivo si possa raggiungere in maniera tranquilla».
La concorrenza però non manca di certo. «Alle nostre spalle corrono tutte: ogni domenica ci sono risultati clamorosi, tra virgolette; io credo comunque che la quota salvezza sia a 36, come minimo. Credo quindi che con altri 5-6 punti dovremmo farcela, ma molto dipende da come andranno le cose domenica: la Macomerese ospita il Bonorva, il Posada va a Valledoria, una trasferta tra le più impegnative in assoluto».

Per i rosso-blu sarà importante però ridurre al minimo i passaggi a vuoto: i ko contro Calangianus ed Ozierese sono quelli che bruciano di più. «Contro i primi fa male per come è arrivata: dopo essere passati in svantaggio in avvio, dopo pochi secondi, siamo stati bravi a raddrizzare la partita, per ben due volte. Ma nel nostro momento migliore, con gli avversari tra l'altro ridotti in inferiorità numerica, ho colpito un palo su punizione, poi alla prima nostra disattenzione ci hanno puniti e il ko a quel punto è stato inevitabile».
Contro i canarini invece il passo falso ci può stare. «Non sarà facile per nessuno passare in quel campo; si trattava di una gara equilibrata, bloccata, un confronto duro, con le due squadre che non hanno offerto un grossissimo spettacolo, a dire la verità».

Con la capolista Li Punti invece è arrivata una sconfitta di misura. «Un match deciso da un episodio; peccato perché avevamo fatto una partita molto attenta, soprattutto in fase difensiva; da quel momento in poi siamo crollati sul pano del morale, anche perché la sconfitta è arrivata praticamente a tempo scaduto. Una bella botta».

I prossimi cinque impegni saranno fondamentali: si incomincia dalla trasferta contro l'Ossese.
«Sappiamo bene chi andremo ad affrontare, si tratta di una corazzata, che rispettiamo tanto. Vogliamo giocarci tutte le nostre carte, consapevoli che non abbiamo nulla da perdere e tutto da guadagnare nel confronto con una delle prime della classe. Sarebbe fantastico riuscire a portare via qualche punto, ma per come vedo i miei compagni nelle ultime settimane sono convinto che potremo esprimerci a viso aperto».
La vittoria dell'andata fa ben sperare in questo senso. «Ad essere onesti è stato un incontro un po' particolare: noi abbiamo fatto il nostro, sfruttando al meglio le occasioni che ci sono capitate, ma se loro avessero pareggiato o addirittura vinto non avrebbero rubato niente, anzi. Hanno sprecato davvero tante palle gol, noi al contrario siamo stati cinici. Per ripeterci servirà una difesa perfetta e tanta lucidità e freddezza davanti».
Poi sarà il turno di Ilvamaddalena, in casa, e Usinese in trasferta. «I primi dovrebbero essere abbastanza tranquilli ormai, senza nulla di particolare da chiedere al campionato; contro l'Usinese invece sarà una guerra. Mi auguro solo che non ci sia bisogno di fare punti nelle ultime due uscite contro Valledoria e Fonni».

Il Portotorres però potrà puntare forte sul suo bomber principe, che ha all'attivo già 17 gol.
«Non posso che essere contentissimo, anche perché quest'anno ho avuto qualche problema di troppo con la pubalgia e sono stato costretto ad allenarmi a mezzo servizio. Ho dovuto gestire le energie, anche se non mi sono mai tirato indietro, dando tutto per questa maglia: non è mai facile segnare così tante reti, soprattutto a 36 anni (ride). Significa che posso ancora dire la mia».
Magari anche nel futuro prossimo. «Il calcio giocato mi piace ancora tantissimo, ma ogni anno prima di iniziare cerco di capire, sin dalla preparazione, se sono ancora in grado, fisicamente, di reggere un campionato intero. Prima le valutazioni, dunque, poi in base a come mi sento prendo la decisione: non mi piace fare brutte figure e vorrei lasciare al top; non ho nessuna intenzione di essere un peso per la squadra, ma sino a quando starò bene credo che continuerò a calcare i campi. La mia idea comunque non è quella di fare l'allenatore; se dovessi rimanere in questo mondo al massimo farò il direttore sportivo, oppure mi concentrerò sul lavoro con i settori giovanili».

In questo articolo
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2018/2019
Tags:
Promozione
Girone B