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Lettera al ministro dello Sport: «Così si uccide il calcio»

Francia, i dilettanti contro l'FFF: «La chiusura definitiva dei campionati e le retrocessioni hanno generato molta frustrazione»

L'Associazione francese di calcio dilettantistico (AFFA) ha inviato una lettera aperta al Ministro dello sport, Roxana Maracineanu, per esprimere la propria rabbia e incomprensione sulla decisione presa dalla Federazione (FFF) di fermare i campionati dilettantistici (tranne il National 1) e soprattutto per aver approvato le retrocessioni.

«La decisione presa giovedì dalla FFF e dal suo presidente, Noël Le Graët, di pronunciare la chiusura definitiva dei campionati dilettanti (ad eccezione del National 1 per ora) a causa della pandemia di coronavirus, e quindi di confermare le promozioni e, soprattutto, le retrocessioni hanno generato molta insoddisfazione e frustrazione».

Pertanto, la rabbia e l'incomprensione del presidente dello Stade Portelois (National 3), sono state espresse all'Associazione calcistica dilettantistica (AFFA), presieduta da Éric Thomas, che dopo due lettere rimaste senza risposta inviate all'FFF (2 e 14 aprile, quindi prima della formalizzazione della sua decisione), oggi ne ha inviata una nuova al Ministro dello Sport, Roxana Maracineanu. La lettera è co-firmata da Patrick Gonzalez, il presidente di Saint-Priest (14° nel gruppo D di National 2 e, perciò, retrocesso in National 3) - che desidera intentare un'azione legale e invita gli altri club lesi di fare lo stesso - e da Éric Thomas, che afferma di rappresentare quasi 3.000 club e scrive per conto dell'AFFA: «Questo 16 aprile è un giorno nero per il calcio francese e oggi, i benedetti del "calcio del basso" sono arrabbiati perché la FFF sta uccidendo il calcio. Ma ciò che è stato deciso potrebbe ancora cambiare. In effetti, sarebbe auspicabile che le decisioni fossero identiche per tutto il calcio dilettantistico (il che non è questo il caso, poiché i regolamenti sono, ad esempio, diversi in N2 e N3), al fine di garantire la parità di trattamento e l'equità sportiva, avere lo stesso messaggio per tutti i nostri giocatori. È essenziale, specialmente in questo drammatico periodo, unire piuttosto che dividere. Le nostre istanze non sono più al servizio dei club, sono i club che sono al servizio delle istanze. Queste sono le nostre strutture che accolgono i licenziatari ogni giorno della settimana. Il club è l'espressione vivente del calcio, la sua struttura di base, mentre è considerato trascurabile».

Pertanto l'AFFA aveva proposto di «autorizzare le promozioni ma di vietare le retrocessioni, in modo da non aggiungere infelicità all'infelicità», con l'idea «di riportare il numero di squadre nei campionati nelle due o tre prossime stagioni» e ha chiesto al Ministro dello Sport di esercitare la sua «influenza nei confronti dell'FFF affinché le ultime decisioni vengano corrette nella direzione dell'interesse generale».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2019/2020