«Due anni bellissimi, Eccellenza vinta e salvezza storica in serie D»
Garau lascia il Latte Dolce e va a Stintino: «La serie D è impegnativa, Udassi mi ha voluto a tutti i costi, sono sicuro che ci divertiremo»
Due anni intensi, due anni di successi, ma anche due anni di grandi impegni, specie l'ultimo in serie D. Pierpaolo Garau lascia il Latte Dolce e la quarta serie per dire sì allo Stintino e scende in Eccellenza. Il portiere sassarese classe 1983 era riconfermato dal club biancoceleste ma invece ha optato per vestire la maglia della matricola allenata da Stefano Udassi trovando in essa una soluzione che gli permetterà di conciliare sport e vita privata. «La mia è una scelta per vivere serenamente il calcio con il lavoro e la famiglia - dice l'estremo difensore ex Ploaghe, Nuorese, Olbia e Tavolara - la serie D richiede tanto impegno e non mi sembrava il caso di continuare a trascurare gli affetti più cari». Perciò ha detto sì allo Stintino «perché Udassi mi ha chiamato appena finito il campionato, conosco Stefano da tempo ed è un tecnico preparato, avrò il piacere di lavorare con lui. Da subito mi ha fatto capire che mi voleva a tutti i costi, mi ha anche parlato bene della società e dell'ambiente. Questa soluzione mi è piaciuta all'istante».
Nonostante premessero altre squadre
«Mi ha cercato l'Ossi che farà una bella squadra in Promozione e anche il Sorso che verrà ripescato in Eccellenza, ma per me la parola conta più di diecimila firme, il pallone si sgonfia ma le persone rimangono»
Un addio sofferto al Latte Dolce
«Certo che sì, mi dispiace tanto, io stavo benissimo, lì era come se fossi a casa. Hanno fatto di tutto per convincermi a rimanere ma avevo già deciso. Sono stati due anni bellissimi, un campionato strepitoso con la vittoria in Eccellenza e una salvezza storica in serie D, mantenendo lo stesso gruppo dell'anno precedente più qualche innesto. Abbiamo fatto una cosa incredibile per una realtà come la nostra, con gruppo di giocatori-lavoratori dilettanti in un mondo di professionisti»
Qual è la gara che conservi con più piacere?
«La vittoria per 0-1 a Trestina, loro erano già salvi ma hanno lottato fino all'ultimo secondo, siamo riusciti a portare a casa tre punti determinanti per la salvezza»
Quando vi siete accorti che anche da sestultima si poteva giungere alla salvezza diretta?
«A dicembre, quando affioravano le difficoltà economiche delle ultime tre del campionato, abbiamo visto che potevamo annullare i playout e, col passare delle partite, l'obiettivo diventava sempre più fattibile. Una nostra fortuna senza dubbio e un bel risultato da portare a casa, la salvezza era l'obiettivo di inizio stagione»
Una stagione da protagonista al fianco di un portiere promettentissimo
«In 8-9 gare o sono stato sostituito alla fine del primo tempo oppure ho iniziato in panchina ma l'ho fatto sempre col sorriso sulle labbra, anche perché avevo un compagno di reparto come Salvatore Pittalis che ha un futuro davanti incredibile, è un classe 2000, non so se giocherà ancora in serie D o se farà il salto, gli auguro comunque la carriera più bella possibile»
Chi ringraziare al Latte Dolce?
«La società tutta, è vero che anche io ho qualcosa l'ho fatta ma loro mi hanno dato tanto, mi hanno fatto sentire sempre a casa mia, abbiamo ottenuto due bellissimi risultati che mi ripagano degli sforzi fatti, per me è stato un onore vestire quella maglia e giocare per un club della mia città. Ringrazio anche il mio preparatore Sergio Pinna perché mi ha dovuto sopportare e supportare, in Eccellenza siamo stati la miglior difesa, in serie D non eravamo per niente tra le peggiori, tutto questo è anche frutto del suo lavoro»
In tanti state andando via, come vedi questo rinnovamento?
«È giusto andar via per noi che siamo lì da un po' di anni, come me, Cocco e Ruggiu, siamo in cerca di nuovi stimoli ed esperienze in altre categorie dove ti viene permesso di lavorare serenamente. Il Latte Dolce mantiene un nucleo di giovani importanti e ha maturato esperienza nella categoria, è giusto che cambino pagina ovviamente facendo i giusti ritocchi che faranno perché non sono sprovveduti, poi c'è sempre il mister Paba nel segno di una continuità con la guida tecnica»
Che campionato andrete a fare con lo Stintino?
«In Eccellenza su sei campionati giocati ne ho vinti 4, questa volta non partirò con una squadra per vincerlo ma ci sono tutte le componenti per fare bene. Sul mercato si stanno facendo i primi passi, se dovesse esserci la Torres sarà sicuramente la grande protagonista, così come le squadre protagoniste dello scorso campionato come Calangianus, Castiadas, Atletico Uri, i ripescaggi porteranno anche il Sorso e il Guspini di Seba Pinna, uno che ha masticato calcio ad alti livelli. Il campionato avrà un fascino particolare e sarà frizzante, con un fuoriquota in meno e si alzerà di più la qualità e il livello del torneo. Sarà duro, ognuno si rinforzerà, per noi dovrà essere una stagione tranquilla con l'obiettivo della salvezza. Alla fine conosco un po' tutti i giocatori, lo staff tecnico, il presidente e lo stesso ambiente, visto che per lavoro giro molto per Stintino. Sono sicuro che ci divertiremo, faremo 3-4 mesi in esilio ma si spera sia il più breve possibile, per via dei lavori di rifacimento del manto in erba sintetica, avremo un bellissimo impianto adeguato alla categoria»