Guspini, la missione di Piras: «Io qui non per raschiare lo stipendio, devo salvare la squadra a tutti i costi»

Un girone senza vittorie. Dalla gara in casa con l'Arbus a quella di sabato del Santa Sofia per il Guspini sono arrivate 11 sconfitte e 5 pareggi, compreso l'1-1 nell'anticipo che soddisfa il tecnico Marco Piras, alla quarta gara coi biancorossi dopo tre sconfitte di fila, che segna un po' una inversione di tendenza anche se il successo poteva arrivare nella ripresa dopo il botta e risposta del primo tempo tra Alassani e Fadda: «Ci siamo fatti gol da soli per la paura che abbiamo addosso. Nel secondo tempo abbiamo avuto cinque o sei palle-gol clamorose. Rimane l'amaro in bocca ma ci teniamo stretto il punto che interrompe queste sconfitte. In questo momento ci gira tutto male ma è la conseguenza di una squadra costruita per propri interessi e non per il bene del Guspini. Sono contentissimo del secondo tempo fatto, si riparte dalla voglia messa in campo da una squadra che lotta su tutte le palle, che vince i contrasti e che è difficile da superare. Penso che così ne verremo fuori. Sono venuto a Guspini perché qui ho fatto il calciatore, ci tengo a far bene e devo salvarla a tutti i costi».

Prossimi impegni da brividi: domenica al Comunale arriva l'Ilva, mercoledì 23 il recupero con l'Idolo, poi Ferrini in trasferta e Ossese in casa: «Ora non possiamo guardare la nostra classifica e quella degli avversari che incontriamo, sennò non dovremmo presentarci in campo. Ma se n'è accorto anche il Taloro che nel primo tempo ha sofferto da matti. Se non riesco a trasmettere niente alla squadra me ne vado, non sono qui per raschiare lo stipendietto. Nel secondo tempo di Arbus si è vista la mia squadra, ciò che voglio dai ragazzi. Ho preso spesso squadre all'ultimo posto, come anche a Guspini nella precedente avventura, tutte sfide impossibili come questa volta. Adesso me la sono presa a cuore e devo fare di tutto, non sarà semplice. Guardaremo la classifica a maggio».