Qualificate anche Grecia, Slovenia e Portogallo
Henry "dà una mano" alla Francia, fuori la Russia di Hiddink
Il dado è tratto: mercoledì si è definito il quadro delle trentadue partecipanti al Mondiale di Sudafrica 2010. Alle squadre europee che già avevano raggiunto la qualificazione, si aggiungono Grecia, Slovenia, Portogallo e Francia.
E proprio la qualificazione della squadra transalpina è quella che fa più discutere. Il Trap, contro ogni tradizione personale, schiera a Parigi una squadra molto offensiva, dopo lo 0-1 subito in Irlanda. Scelta che paga fin da subito: i giocatori irlandesi spingono come forsennati e i difensori francesi appaiono in difficoltà.
Ci pensa capitan Keane, liberissimo all’altezza del dischetto degli undici metri, al 32’ del primo tempo, a firmare il vantaggio e a mettere in chiaro le cose: l'Irlanda c'è.
I ragazzi di Trapattoni continuano ad attaccare ma si va ai supplementari con il medesimo punteggio. Ed ecco che al 103’ Henry si rende protagonista di un gesto che farà molto discutere: entra in area sulla linea di fondo e per due volte si aiuta con la mano per controllare il pallone. Se ne accorgono tutti, pubblico compreso: tutti tranne l’arbitro svedese Hansson ed il guardalinee Nillson.
L’ex capitano dell’ Arsenal mette al centro e serve a Gallas il pallone per la comoda rete dell’1-1. I giocatori irlandesi imbufaliti si scagliano contro arbitro e guardalinee che, sotto gli occhi allucinati dei quadrifogli, convalidano un goal irregolarissimo. Henry “dà una mano alla Francia”, ma non fa una piega ed esulta tranquillamente dopo la rete, per poi dichiarare soltanto a fine gara di aver effettivamente controllato il pallone con la mano.
Se fino a poco tempo fa l’allenatore transalpino affermava che “il fair play è il valore più importante da possedere”, da italiani siamo felici di vedere l’ipocrisia di un uomo che dopo l’episodio di Materazzi ai Mondiali tedeschi fece fuoco e fiamme, per poi andare al Mondiale successivo grazie a un “italianata”.
Altra partecipante è la Grecia, che in una fredda serata arriva a Donetsk e fa il botto in casa ucraina. Grandissima impresa di Otto Rehhagel, che dopo aver portato inaspettatamente nel 2004 la Grecia sul gradino più alto d’Europa, si ripete facendo raggiungere alla Nazionale ellenica la qualificazione ai Mondiali per la seconda volta nella sua storia. Dopo lo 0-0 dell'andata, a decidere la qualificazione è un goal di Salpingidis che al 32' del primo tempo, sfrutta un assist di Samaras. Una beffa per la Nazionale di Shevchenko, che si guarderà i Mondiali da casa.
A Grecia e Francia si aggiunge il Portogallo, che orfano del gioiello Cristiano Ronaldo, va a vincere in Bosnia una gara senza brividi. Forte dell’1-0 ottenuto all’andata, la squadra di Carlos Queiroz chiude i conti all’11’ della ripresa, quando Meireles, lasciato colpevolmente solo dalla difesa bosniaca, centra la porta di Hasagic. Al 76’ l’espulsione di Salihovic, spegne definitivamente le speranze della squadra di casa.
Ultima, e soprattutto sorpresa di giornata, si qualifica con merito la piccola Slovenia di Kek che batte con un grande cuore la strafavorita Russia di Guus Hiddink. A Maribor ci pensa una vecchia conoscenza del calcio italiano, Zlatko Dedic, che sul finire del primo tempo, trasforma in goal un cross proveniente dalla destra. La Russia prova a reagire ma pecca di concretezza e lucidità, che pure gli erano mancate nella gara d’andata, vinta 2-1 nonostante le occasioni avute. Le espulsioni di Kerzhakov al 66’ e Zhirkov al 92’ pongono fine dei sogni di gloria della corazzata russa.