Col Budoni 33 gol: «Tante chiamate ma vorrei stare in Sardegna»
Per il bomber Meloni è la decima promozione: «E ora voglio l'undicesima»
Sarà un'altra estate speciale per Giuseppe Meloni, protagonista di una stagione a suon di gol col Budoni e decisivo anche nella sfida ritorno della finale playoff nazionale contro l'Ellera segnando il rigore dell'1-1 che ha sancito il ritorno dei galluresi in serie D. Il bomber nuorese, che in carriera ha giocato in serie C1 con la Spal e in C2 con Feralpi Salò e Savona vincendo campionati di serie D con Torres, Savoia e Akragas, ha chiuso lo score con 24 reti in campionato (di cui 16 nel girone di ritorno) + 5 reti nella Coppa Italia regionale e altre 4 nei playoff nazionali (3 alla Boreale e 1 all'Ellera).
In Sardegna le squadre che vorranno ambire al salto di categoria (Iglesias e Ilvamaddalena) sono già sulle sue tracce visto che, negli ultimi anni, si sta specializzando nelle vittorie dei campionati di Eccellenza: nel 2018-19 col Muravera fece anche il record di marcature in campionato (43 reti); nel 2019-20 col Carbonia arrivò ad inizio dicembre e segnò 7 gol in 12 gare prima che il Covid fermò tutto a marzo 2020 coi sulcitani primi in classifica e quindi promossi; nell'aprile 2021 partecipa alla ripresa dei campionati con i campani del San Giorgio e con 11 gol in 13 partite ottiene il salto di categoria; nel 2021-22 resta in Campania per giocare col San Marzano ed è capocannoniere con 30 reti realizzate in 26 giornate, più altri 6 centri tra playoff regionali e nazionali fermandosi in finale contro l'Angri.
«Era importante riportare il Budoni in serie D, se lo merita - ha detto Meloni al termine del match con l'Ellera - un grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto, dalla dirigenza, ai compagni, tifosi e, soprattutto, ai miei genitori. Il gol lo dedico ad un mio carissimo amico, Davide Damele, soprannominato "testa di polpo", aspettava questa dedica da una decina d'anni. Ora aspetteremo di parlare col Budoni e poi valuteremo. Quello che verrà verrà, ho tante chiamate da diverse squadre di Eccellenza e anche fuori dall'Italia ma il mio obiettivo è quello di rimanere in Sardegna. Aspetteremo un po' e vedremo. Per me è stata una stagione particolare, ad inizio luglio ho fatto un'operazione per stare bene, sono riuscito a riprendermi saltando quasi tutta l'andata e dare il mio contributo per questa promozione, perciò la sento tutta quanta. Il capocannoniere è un premio individuale ma non porta a nulla, a volte ho vinto il titolo ma non il campionato ed è meglio il contrario. È arrivato il decimo salto di categoria, lo volevo prima di smettere di giocare ma ora penseremo subito all'undicesimo, che poi è il numero di maglia di quasi tutta la mia carriera. Finché riesco a divertirmi e correre, a stare bene fisicamente e, soprattutto, a fare gol, sennò non mi pagano, continuo a giocare a calcio».