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Il Carbonia riparte da Graziano Mannu, respinte le dimissioni dopo il ko a Muravera
Il tecnico: «Ma ora bisogna cambiare marcia»

Il Carbonia riparte da Graziano Mannu, respinte le dimissioni dopo il ko a Muravera

Crisi tecnica aperta e chiusa nello spazio di due giorni e il Carbonia riparte da Graziano Mannu. Il club minerario, al penultimo posto in Eccellenza con 6 punti dopo 10 giornate, ha respinto le dimissioni del tecnico rassegnate al termine della gara persa domenica 3-1 a Muravera. Il presidente Renato Giganti si è riunito con i dirigenti e, al termine di un'approfondita analisi fatta sul momento-no della squadra - che in questa prima parte della stagione ha incassato 8 sconfitte in 10 gare - ha deciso che il Carbonia doveva continuare ad essere guidato dal mister Mannu. Importante è stata anche la volontà della squadra che ha speso belle parole nei confronti del tecnico e si è assunta parte delle responsabilità per la situazione deficitaria di classifica.

 

Le ragioni delle dimissioni - Graziano Mannu spiega il motivo delle dimissioni che partono principalmente da un'autocritica dell'operato e che si accompagna da un amore per i colori biancoblù sempre difeso prima come giocatore e ora, da sei stagioni a questa parte, come allenatore: «È giusto che sia io per primo, con il mio staff, a mettermi in discussione specie dopo otto sconfitte in dieci gare, a Carbonia sto bene e ho lavorato sempre nelle condizioni ideali ma non voglio, per questo, sentirmi un protetto. Devo confrontarmi anche con la mia diginità e se stanno venendo meno i risultati ci sarà anche una mia responsabilità». In effetti ci sono allenatori che in questo campionato hanno pagato per molto meno: Giampaolo Zaccheddu a Muravera è stato esonerato dopo 4 giornate e 4 punti conquistati, Massimo Mariani a Olbia ha pagato dazio addrittura alla prima sconfitta stagionale e con il primato ancora in tasca. La situazione di Graziano Mannu e del Carbonia è, in parte paragonabile a quella di Antonello Calvia e dell'Alghero. Non è un caso, infatti, che anche il tecnico catalano si sia appena dimesso dopo aver collezionato la sesta sconfitta in dieci giornate, l'unica differenza tra i due club è che il Carbonia ha deciso di non accettare le dimissioni. 

 

Piena fiducia di società e squadra - «Hanno fatto riunione - prosegue Mannu - e sono tutti in sintonia con me e il mio staff, il preparatore atletico Lino Morittu e quello dei portieri Tore Pippia. Gli stessi giocatori hanno espresso la volontà affinché io restassi a guidarli, perciò li ringrazio e faccio altrettanto con la società e in particolare col presidente Renato Giganti per l'ennesimo attestato di stima nei miei confronti. Ora però dobbiamo cambiare marcia, dalle parole bisogna passare ai fatti». Il che si traduce nel tornare immediatamente a fare punti, a partire dalla gara di domenica contro l'Alghero, quasi uno scontro diretto, mantenendo la concentrazione per tutti i 90' perché il Carbonia ricorda tanto lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde: Marini e compagni passano spesso in vantaggio nel primo tempo e poi subiscono la rimonta e il sorpasso degli avversari. «A Muravera ci siamo sfaldati dopo un primo tempo giocato benissimo - osserva Mannu - nella ripresa ci hanno massacrato. Ma non è la prima volta che subiamo la rimonta degli avversari, sei delle otto sconfitte sono arrivate così. Se contassimo i punti dopo il primo tempo saremmo ai vertici». Il cammino dice: a Gavoi gol del vantaggio di Etzi poi il Taloro vinse 2-1; in casa del Fertilia primo tempo chiuso in vantaggio con la rete di Carboni ma poi i giuliani si imposero 3-1; a Carbonia il Castiadas vinse 2-1 dopo aver subito il gol di Marini; identica sorte col Porto Corallo che s'impose 2-1 dopo la rete di Concas; col Sanluri Marini e Concas firmarono l'1-0 e il 2-1 ma vinsero i mediocampidanesi 3-2; domenica a Muravera i primi 45' si sono chiusi con la rete di Foddi poi i sarrabesi hanno vinto 3-1.

 

A dicembre gli uomini salvezza - C'è un dato che però dà fiducia al club minerario. Anche l'anno scorso la partenza fu zoppicante poi decisivo fu il mercato di dicembre con gli arrivi di Concas, Puggioni e Cau e il girone di ritorno registrò una sola sconfitta e 16 risultati utili consecutivi. Domenica a fine gara Simone Marini ha comunque ricordato: «Dimentichiamoci la scorsa stagione, ora giochiamo un altro campionato. Questa è un'altra squadra che ha avuto difficoltà nel registrare la difesa dopo la partenza di Giandon, capitano e colonna della retroguardia». Graziano Mannu aggiunge: «Quest'anno poi il campionato è a 16 squadre e si giocano 4 gare in meno, alla 10ª giornata l'anno scorso avevamo 9 punti dopo aver battuto guardacaso il Muravera». A parziale scusante del cammino zoppicante dei minerari c'è il fatto che quasi mai Mannu ha potuto schierare la squadra al completo, l'unica volta che ci è riuscito ha battuto 2-1 il San Teodoro. Carboni ormai manca da 5 giornate, il '93 Boi da 4, ora si è infortunato anche il bomber Concas, per non parlare delle squalifiche di pedine importanti come Cau (assente a Muravera) e Puggioni (assente contro l'Alghero). «Nella squadra credo fermamente - dice Mannu - così come credo alla salvezza. A parte gli infortuni e le squalifiche qualcosa dobbiamo registrare così come c'è bisogno di intervenire sul mercato a dicembre». Come un anno fa.

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2012/2013
Tags:
Sardegna
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