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Gianluca Hervatin, allenatore, Lanusei
«Ora non fermiamoci, voglio il massimo dei punti»

Il Lanusei salvo con un mese d'anticipo, Hervatin: «Stagione difficile, ringrazio la società per aver creduto in me. Obiettivo raggiunto con un girone di ritorno spaventoso»

Il Lanusei fa quaranta e si salva. Nell'anticipo di sabato gli ogliastrini hanno superato 1-0 l'Avezzano potendo sfogare, al triplice fischio, la propria gioia per un traguardo raggiunto con 4 giornate d'anticipo. Improbabile ad inizio stagione, impensabile dopo l'inizio con quattro sconfitte di fila e nemmeno più pronosticabile con alla guida Gianluca Hervatin, la cui separazione veniva data ormai per certa da molti ma non dalla società, che ha sempre creduto nelle capacità del tecnico di Porto Torres fino al punto di rifondare la squadra a dicembre.

«È stata una stagione particolare e difficile - dice Hervatin - ho fatto esperienze mai vissute prima, sono contento di aver raggiunto l'obiettivo prefissato. Mi sento di dover ringraziare la società, perché hanno preso decisioni in controtendenza, questo mi inorgoglisce perché hanno creduto in me, pensando che il problema non fossi io. Abbiamo avuto ragione tutti perché ora parliamo di una salvezza a quattro giornate dal termine che cercheremo di rendere ancora più importante provando ad ottenere il massimo dei punti». Con 24 punti nel 2017 il Lanusei ha un rendimento inferiore solo alle prime cinque della classifica generale: «Volevo una salvezza meritata, forse già con 37 punti saremmo stati salvi ma sarebbe stata indiretta. Volevo prenderli i punti affinché nessuno potrà mai dire un domani che abbiamo raggiunto l'obiettivo perché quell'anno c'era chi stava peggio di te. Sono un po' vanitoso, a me piace guadagnarmi le cose e dare importante al lavoro che faccio. Con questi punti saremmo salvi in qualsiasi girone di serie D, il nostro scopo è migliorarci ancora di più. Ci sono 12 punti a disposizione e dobbiamo farne il massimo perché rimarrà la nostra classifica con un girone di ritorno spaventoso. Come è nella mia tradizione pareggi pochi, o si vince o si perde, vedendo la classifica è meglio così». Per l'ex tecnico del Porto Torres è stata la sua prima stagione in serie D fatta per intero dopo le 10 giornate alla guida dei turritani nel 2011-12: «Deve mangiarsi le dita chi non me l'ha fatta fare quella stagione intera, ero sicuro che anche lì avrei potuto raggiungere l'obiettivo». E rispolvera una massima di Confucio: «Se fai quello che ami non lavorerai un giorno della tua vita. Quando mi chiedono che lavoro faccio mi viene male dire che alleno. Migliorarsi è sperimentare, provare, avere riscontri  su quello che proponi, se funziona vuol dire che hai intenzioni giuste. I libri contano poco, la qualità migliore di un allenatore sono le intuizioni, il sesto senso, le visioni che hai dei tuoi giocatori che, schierati in un modo, possono far andare certi meccanismi».

In questo articolo
Squadre:
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2016/2017
Tags:
13 Ritorno
Girone G