Il Latte Dolce riparte cancellando la striscia di ko, a Tortolì si è vista una squadra forte ma ancora fragile

Forte ma ancora fragile. Ed è una questione di testa perché il Latte Dolce ultimo in classifica in serie D è contro ogni logica anche se la realtà attuale dice questo e ha portato già domenica scorsa al cambio dell'allenatore. Nella gara di Tortolì ha fatto l'esordio in panchina Massimiliano Paba, richiamato dalla dirigenza biancoceleste al posto di Marco Sanna, dopo le quattro sconfitte di fila che hanno fatto scivolare i sassaresi in fondo alla graduatoria. E i sassaresi hanno interrotto la striscia negativa conquistando un punto che da un lato soddisfa perché riavvia i motori e dall'altro lascia l'amaro in bocca per il numero di occasioni da gol create specie nella ripresa.

Il tecnico che ha vinto due anni fa il campionato di Eccellenza e che l'anno scorso ha ottenuto una storica salvezza in serie D ha dato una scossa alla squadra innanzitutto con un cambio di modulo riprendendo alcuni concetti visti ad inizio stagione prima dell'esonero dopo la vittoria nei preliminari di Coppa Italia contro il Budoni. Difesa a tre e, senza lo squalificato Cabeccia, il regista arretrato l'ha fatto Bianchi con ai lati Congiu e Daga ('98). Il perno di centrocampo è diventato Demartis fiancheggiato da due fuoriquota, Nicola Serra ('99, più combattente) e Luigi Scanu ('97, più elegante); cursori esterni erano Ravot a destra e Marcangeli ('98) a sinistra, in attacco c'erano Usai e Virdis. In porta la solita certezza chiamata Garau molto utile in fase di costruzione quando partecipa al giro palla. In Ogliastra si è vista, dunque, una squadra dal potenziale ancora inespresso, che ogni tanto si fa prendere dai fantasmi della bassa classifica, quelli che hanno portato a perdere le certezze anche nei più bravi. Ma i grandi giocatori sanno tirar fuori la personalità al momento opportuno, gli allenatori bravi sono quelli che invece riescono a far emergere le qualità dei singoli. Questo si è visto nella prima parte della gara e maggiormente nella ripresa ma quando gli avversari avevano l'uomo in meno, una condizione che non si verifica ogni domenica. La pericolosità offensiva è aumentata notevolmente con gli innesti prima di Palmas (per Marcangeli con annesso cambio di portiere per stare nella regola dei fuoriquota) e poi di Contu (per Ravot), due giocatori d'attacco utili nel momento in cui presidi costantemente la metà campo avversaria. Pensare che possano essere in futuro gli esterni del centrocampo a cinque è improbabile, più facile che la presenza di Palmas - molto bravo negli affondi a sinistra conclusi con cross allettanti o conclusioni pericolose - sottintenda un ritorno al tridente. Anche perché il Latte Dolce segna poco rispetto a quanto crea, una prerogativa che c'era anche nella parentesi con mister Sanna.

I fari vengono puntati sugli attaccanti e non aiuta Virdis l'essersi fatto parare il calcio di rigore da Floris. Ma il bomber di Bono si è creato il penalty provocando la contestuale espulsione di Alessandrì, poi si è liberato alcune volte in area trovando sempre la risposta del portiere ogliastrino e suo ex compagno al Sant'Elia. L'ex Savona e Albinoleffe presto si farà vedere nei tabellini marcatori come ci ha abituato da diversi anni. Usai ci ha messo la solita generosità e non ha segnato perché anche lui ha trovato sulla sua strada Floris in occasione di un colpo di testa ravvicinato sullo 0-0, nella ripresa invece nel tocco sottomisura ad anticipare l'uscita del portiere la palla ha sfiorato il palo. Le note dolenti restano la ripartenza presa in occasione del vantaggio del Tortolì con Figos e quella paura affiorata nella ripresa quando i rossoblù hanno piazzato degli affondi con Spinola. Con calma e sgombrando la testa se ne uscirà fuori, soprattutto con la solita medicina, ossia i risultati. Una vittoria contro una grande del girone come il Latina sarebbe l'ideale, intanto il gol di Daniele Bianchi (nella foto) ha mosso la classifica e i motori del Latte Dolce si sono riaccesi.