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Eccellenza
Il tecnico: «Mai successo così tanti infortuni»

Il Porto Corallo coi cerotti, Cossu non molla: «La squadra ha orgoglio, pronti per il derby col Castiadas»

Ferito nell'orgoglio ma non abbattuto. Il Porto Corallo, reduce dal pesante 4-0 casalingo contro il Taloro, non abbassa la testa di fronte alle avversità che ne stanno condizionando il cammino in quest'ultimo mese di campionato e si prepara al meglio per il derby di domenica contro il Castiadas. Due punti in quattro gare hanno fatto perdere la leadership alla squadra di Marco Cossu che mantiene ben saldo il timone della barca giallonera e aspetta termini la tempesta per continuare la traversata con ben altri ritmi. Una crisi che il tecnico dei sarrabesi spiega così: «La risposta sta nelle formazioni che sto mandando in campo, da Calangianus in poi (sei partite fa, ndr) c'è successa tutta una serie di infortuni che forse non raggiungono quelli che ho avuto in dieci anni di carriera. Abbiamo perso Meloni dopo 10' che per noi è un giocatore fondamentale, Antonelli si può dire che non l'ho quasi mai avuto, ho perso pure Dettori, a questo si somma l'infortunio di un fuoriquota come Sigismondo, insomma ogni gara l'abbiamo giocata senza quei 5 o 6 titolari e spesso ho schierato 5 fuoriquota come contro il Samassi. Una situazione devastante che sta creando grande difficoltà per noi che facciamo un gioco organizzato».

 

Tutto questo si ripercuote su un attacco che ha segnato 5 gol in 6 gare, nessuno nelle ultime due

«Gli attaccanti stanno sì segnando meno rispetto alle loro potenzialità ma probabilmente perché la squadra non supporta a dovere i vari Ferreira, Ibba e Nuvoli. L'assenza di Meloni, unita a quella di Dettori, ci ha fatto cambiare modo di giocare e mentre ad inizio stagione - come negli ultimi due anni - ci proponevamo con un gioco fraseggiato e un lungo palleggio prima di arrivare alla conclusione ora stiamo velocizzando la manovra e verticalizzando di più ma ogni volta che troviamo degli equilibri quelli saltano»

A dicembre il mercato è aperto e avete già perso in difesa un elemento importante come Nnamani

«L'organico è ridotto all'osso, mi aspetto che arrivi un sostituto di Peter, un esterno importante vista l'assenza Meloni, un altro attaccante che ci dia una mano perché stiamo segnando solo su palle inattive (gli ultimi due portano la firma del difensore Piras, ndr) e poi c'è l'esigenza di un mediano. Queste sono le mie valutazioni tecniche poi la società dovrà fare quelle economiche perciò, a meno che sul mercato non succeda qualcosa, ci trascineremo questa situazione a lungo, l'ideale per noi sarebbe arrivare alla sosta natalizia cercando di limitare i danni il più possibile»

Là davanti comunque non si sta correndo tanto, forse l'Olbia ha iniziato a cambiare marcia

«Finora è stato un campionato in cui regna grande equilibrio, chi è ora in lotta per i playoff potrebbe trovarsi invischiato nei bassifondi mentre chi è in zona playout potrebbe risalire la classifica come sta facendo il Muravera o potrebbe fare ancora il San Teodoro. L'Olbia, alla lunga, si staccherà perché ha una piazza importante, il blasone, la cattiveria per vincere e ora sta rinforzando il già ottimo organico, poi dietro si scatenerà la bagarre perché ci sono in lotta squadre forti come il Fertilia, Latte Dolce, Taloro e il Castiadas»

Il Castiadas che incontrerete domenica, mister Cossu è già in clima derby?

«Per me è una gara come tutte le altre che mette tre punti in palio, nessuna particolare emozione come già è capitato col Muravera, poi so bene che per la società e i tifosi è un match sentito. Per condizione fisica e mentale loro sono i favoritit, noi ci arriviamo coi cerotti e senza giocatori come Meloni, Dettori, Sigismondo, Nnamani, Antonelli e Piras, ora come ora dovrei schierare sei fuoriquota ma questo non ci spaventa»

Troverete come avversario Christian Viani, ex capitano e simbolo della promozione in Eccellenza del Porto Corallo

«Viani è un grandissimo giocatore ma, prima di tutto, è una persona vera e limpida. Sarà un piacere incontrarlo, è stato con noi per due anni, ha segnato tanto ed è stato un trascinatore, ora però è un avversario che sta facendo molto bene con il Castiadas e che farà di tutto per far vincere la sua nuova squadra come è giusto che sia»

Porto Corallo è sì una matricola ma ha dimostrato di potersi giocare il campionato, stare lassù vi ha fatto venire l'acquolina in bocca?

«Non abbiamo mai pensato di dover vincere il campionato, viviamo alla giornata, il mio è un gruppo ambizioso che vuole il massimo dei risultati e che punta ad un obiettivo massimo ma l'attuale realtà non ci fa fare voli pindarici, l'organico è ridotto al minimo e viene davvero difficile già programmare le sedute di allenamento o proporre novità tattiche. Ma è anche vero che questa squadra è orgogliosa ed è pronta a strappare con le unghie e con i denti il massimo dalle gare che andrà a giocare»

Cosa è successo domenica contro il Taloro, il ko per 4-0 ha sorpreso un po'

«Innanzitutto faccio i complimenti alla squadra di Ivan Cirinà che ci ha dato una grande lezione di umiltà, semplicità e abnegazione. Il punteggio è stato eclatante ma giunto al termine di una gara strana ben giocata da noi per 25' e condizionata da alcuni episodi sfavorevoli. In chiusura di primo tempo hanno fatto gol in un nostro buon momento, abbiamo sbagliato il pareggio con Ferreira e poi subito il 2-0 più l'espulsione di Nnamani, lì la gara si è chiusa. Parlo di episodi ben sapendo, però, che questi vanno spesso dalla parte di chi crea i presupposti affinché se li porti a proprio a favore e questo il Taloro onestamente l'ha fatto più di noi»

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2012/2013
Tags:
Sardegna
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