Il primo colpo del Latte Dolce è un botto, preso Giacomo Demartis: «Progetto serio, c'è la volontà di fare un salto di qualità»

Il primo colpo di mercato del Latte Dolce è un vero e proprio botto. La società biancoceleste ha infatti tesserato Giacomo Demartis centrocampista offensivo classe 1984, di Ossi e perciò sassarese, che vanta una carriera di grande rilievo. Cresciuto nel Cagliari, fu mandato in prestito nel 2004-05 nel Martina Franca, serie C1, e poi a Belluno in serie C2. Poi fu serie D con Villacidrese, Tempio e Como, le ultime due avventure con Ninni Corda in panchina ed entrambi con la vittoria del campionato con 18 reti globali. Il ritorno in Sardegna con l'Arzachena e poi il salto ancora nei professionisti con l'Alghero (ancora con mister Corda), nel 2010 va al Tavolara chiamato ancora da Ninni Corda che poi abbandona subito la panchina degli olbiesi e a dicembre c'è il passaggio agli smeraldini (7 gol in 19 partite). L'indissolubile rapporto con il tecnico nuorese lo porta a Savona per quattro stagioni, due in Seconda Divisione e altrettante in Prima. Due anni fa il rientro in Sardegna alla Torres con la finale playoff persa contro l'Olbia, il mister Marco Sanna lo porta a Grosseto dove disputa una prima parte di stagione strepitosa (7 gol in 11 partite), i problemi economici del club toscano lo portano a Rieti dove sfiora il salto in Lega Pro ma vince la finale playoff  che potrebbe portare comunque gli amaranto-celesti in serie C. 

Aveva richieste importanti oltre Tirreno (Sanremese e Caratese su tutte) ma ha deciso di stare a Sassari sponda Latte Dolce. «Mi hanno convinto le persone, sono sincero - dice Demartis - Mi fido delle mie sensazioni solitamente, e la sensazione è stata positiva. Conosco le persone che compongono questa società, posso dire che questo non è un progetto poggiato sulle chiacchiere ma che si regge su fatti concreti utili a costruire un domani solido. Confrontandomi con loro mi accorgo che c'è la volontà e la voglia di fare un salto di qualità, e sono contento di essere parte di questo progetto in questa nuova stagione». Sugli obiettivi non si sbilancia: «Sono più propenso a far parlare i fatti rispetto alle parole e poi la squadra non è ancora completa, quando sarà chiaro il quadro dell'organico che affronterà la stagione si potrà capire dove possiamo arrivare. L'obiettivo è dimostrare giorno dopo giorno di avere professionalità e possedere spirito di sacrificio, perché deve essere chiaro a tutti che il raggiungimento di uno step, il superamento di un traguardo prefissato, sono situazioni figlie dell'atteggiamento che si ha quotidianamente in fase di allenamento e lavoro sul campo». Il campionato è ancora da decifrare specie perché non si conosce la composizione del girone. «Solitamente ci si confronta con quello laziale - continua Demartis - ma sembrerebbe ci sia una possibilità di passaggio a quello del nord Italia. Ho avuto la possibilità di affrontarlo due volte e devo dire che mi è andata bene perché l'ho vinto in entrambi i casi (Tempio e Como, ndr). Ci saranno sette squadre sarde, dovremo valutare la sostanza degli avversari per avere un parametro di riferimento in termini di competitività, ma è decisamente troppo presto per parlarne». Nei giorni precedenti alla firma ha parlato con il tecnico Paba. «Mi ha fatto un'ottima impressione come uomo, come tecnico ne ho sentito sempre parlare bene ma posso dire, in generale, di non aver mai avuto problemi con i miei allenatori. Mi so adattare, un punto di incontro si trova sempre». La promessa è sempre del giocatore che entra in campo per dare il massimo. «Sono contento di vivere questa stagione con addosso questa maglia, prometto di dare il massimo sempre, giorno per giorno, per soddisfare chi ha scelto me per primo come nuovo innesto e per provare a far divertire i nostri tifosi. Da parte mia ci metterò tutta la grinta necessaria a far sì che si possa ottenere il meglio possibile».