Il gol a Porto Torres: «Mix di bravura e fortuna»
Il rammarico di Angheleddu: «Arzachena frenata dai tanti infortuni»
Tra l’incoscienza e la classe c’è la differenza che passa tra chi tenta la giocata sperando che riesca il colpo come quando acquista un gratta e vinci e chi si sente di avere le capacità tecniche per rendere possibile ciò che per molti è impossibile. Marcello Angheleddu, faro del centrocampo dell’Arzachena, ha poca incoscienza e tanta classe e l’ha dimostrato a Porto Torres quando, a 20’ dalla fine della partita con la sua squadra sotto 2-1, ha sfoderato un gol da cineteca: stop di petto, esterno al volo dal limite dell’area con la palla che si è insaccata a fil di palo. «Il gol è stato sicuramente frutto di un bel gesto tecnico – dice il 26enne cagliaritano – molto importante ai fini del risultato. Quando segni reti come queste c’è sicuramente un mix di bravura e fortuna, penso che quest’ultima in particolare sia una componente fondamentale nel calcio, a me è andata bene così e sono felice di questo».
Ci vuole fortuna nel calcio ma comunque non sei nuovo a queste prodezze
«Questo è il sesto gol stagionale e lo considero un buon bottino a livello personale visto e considerato che, a causa di una serie di infortuni, ho saltato diverse partite. Lo scorso anno a Sanluri ho realizzato in tutto 9 reti (7 in campionato e 2 in coppa, ndr), penso sia importante dare continuità»
Nel 2-2 di Porto Torres, gli avversari si rammaricano per aver subito il pari dopo la rimonta con l’uomo in meno e voi perché non avete sfruttato appieno la superiorità numerica
«Sicuramente è un pareggio che ha scontentato entrambe. Noi abbiamo disputato un primo tempo perfetto senza sbagliare nulla, esattamente come provato in settimana, senza mai subire l’avversario e facendogli male in fase offensiva come ha dimostrato la perfetta costruzione del gioco sull’azione del gol di Hasa e su quella che ha portato all’espulsione di Nnamani. All’inizio del secondo tempo, invece, sono venuti fuori i nostri limiti nella gestione del risultato e, soprattutto, le grosse ingenuità nelle occasioni in cui abbiamo subito i due gol di Oggiano e Piscopo»
Il Porto Torres, nonostante il pareggio, resta comunque quinto, secondo te può centrare gli spareggi?
«La squadra di Rosario Affuso ha sicuramente tutte le carte in regola per conquistare i play off, ha l’organico giusto composto da giocatori di assoluto valore, un allenatore molto preparato e l’entusiasmo di una piazza che si riaffaccia in questa categoria dopo oltre vent’anni, una componente molto importante»
Invece l’Arzachena doveva assolutamente vincere per rientrare nella volata playoff
«Noi sapevamo di poter rientrare in corsa ma la nostra è una stagione maledetta, gli infortuni di giocatori fondamentali sono stati estremamente condizionanti. È un peccato perché il nostro organico è di valore assoluto per la categoria, siamo inoltre appoggiati da una società di gran valore a livello sportivo e umano, e da tifosi che non fanno mai mancare il loro sostegno»
Due sole sconfitte nelle ultime 14 gare, terzo posto nel girone di ritorno, c’è il rammarico di aver buttato al vento le occasioni per stare più su a lottare per un posto playoff?
«Il rammarico c’è ed è giusto che ci sia se andiamo a valutare il valore dei singoli giocatori che compongono questa squadra, è vero che abbiamo subito solo 2 sconfitte in 14 partite ma evidentemente si doveva fare qualcosa in più per entrare nelle prime cinque, ciò non è stata fatto un po’ per demerito un po’ per sfortuna»
Nella sfortuna si devono far rientrare i tanti infortuni che hanno privato a più riprese l’Arzachena di giocatori importanti come te, Figos, Meloni e Hasa
«Questo ha inciso tanto perché davanti non abbiamo mai avuto alternative e si è sempre giocato con una sola punta a disposizione, il che è condizionante specialmente se scendi in campo per fare risultato pieno»
Questo gruppo, con mister Sottana, è stato comunque valorizzato appieno. Secondo te potrà essere riconfermato l’anno prossimo per disputare un campionato di vertice?
«Io penso che la società abbia piena consapevolezza del valore, non solo sportivo, di questo gruppo. Naturalmente sta a loro valutare diverse cose ma mi sembra prematuro parlare ora di riconferme con ancora cinque importanti partite da disputare»
Tre squadre sarde sicure impelagate nella lotta salvezza, il Tavolara rischia la retrocessione diretta, il Castiadas sta compiendo un miracolo per rientrare nei playout mentre il tuo ex Sanluri si è ripreso giusto in tempo prima di precipitare nel baratro
«Spero che tutt’e tre riescano a raggiungere la salvezza perché, soprattutto negli ultimi anni, il calcio sardo vive un momento un po’ buio. Il Tavolara e il Castiadas sono le più a rischio, purtroppo la squadra di Addis si è trovata in una situazione completamente inaspettata visto il valore dell’organico e ora ha l’unico obbligo di affrontare le ultime 5 partite col coltello fra i denti cercando di appoggiarsi ai suoi giocatori di maggior qualità ed esperienza. Il Castiadas, invece, si è risollevata quando tutti la davano per spacciata anche grazie agli acquisti di dicembre. Il Sanluri, delle tre, è forse quella più in salute, si è ripresa bene dopo un periodo difficile. Faccio il tifo per tutte loro e spero si salvino»
Aldilà di chi potrà salvarsi o meno delle squadre sarde l’anno prossimo vi farà compagnia il Progetto Sant’Elia che ha appena festeggiato la vittoria del campionato d’Eccellenza
«Sono sicuramente contento per i miei amici che ci giocano come Ibba, Lantieri, Atzori e tanti altri. Penso che il Sant’Elia abbia vinto meritatamente creando il gruppo e l’ambiente giusto senza trascurare la qualità dei giocatori. Ora per loro ci sarà l’impatto con una nuova realtà come la serie D ma, visto come hanno gestito le cose nell’ultima stagione, potranno togliersi ancora molte altre soddisfazioni. Faccio loro tanti complimenti per questa vittoria e mando un in bocca al lupo per la nuova esperienza che andranno ad affrontare»
Fabio Salis