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Il punto sulla Liga

Il Real fa suo il derby con l'Atletico grazie a un grande Xabi Alonso

Sempre troppo facile per le due grandi. Il Barça va sul campo della quarta in classifica e vince col minimo sforzo, tanto per dare un’ idea del dislivello interno che sta ogni giorno di più ammazzando quel grande campionato che era la Liga. Vero che il Mallorca colpisce due pali, ma in tutta la partita non va mai a pressare alto l’inizio dell’azione, quello che il Barça ha dimostrato di soffrire di più, e così l’azione ristagna nella metacampo maiorchina, a ritmi sonnacchiosi, in attesa dell’inevitabile gol blaugrana. Ancora Ibrahimovic, e c’è da dire che lo svedese al di là dei tre gol nelle ultime tre partite pare crescere, più continuo e utile al servizio della manovra (e per gli esteti c’è anche un notevole assist per Messi… con la schiena!).

Se il Barça non si affanna con la quarta in classifica, tantomeno lo fa il Real Madrid in quello che doveva invece essere un derby attesissimo ed equilibratissimo. Oddio, un brivido lungo la schiena del Bernabeu corre quando Reyes (in stato di grazia, ma si infortuna ed esce a fine primo tempo) pennella verso il secondo palo lo 0-1, ma poi al Madrid basta soltanto premere sull’acceleratore nel quarto d’ora iniziale della ripresa per capovolgere la situazione. Con l’orgoglio, più che con l’ordine, l’ispirazione e la qualità di gioco. E dopo manca pure la reazione dell’attacco dell’Atlético, pure incontestabilmente uno dei più pericolosi non solo di Spagna ma anche d’Europa. Pallido Agüero, i buongustai almeno si consolano dall’altra parte con uno Xabi Alonso che continua a far volare il pallone verso orizzonti inaccessibili ai comuni mortali: vedere per credere i 40 metri di lancio, quasi spalle alla porta, che smarcano Arbeloa per il 2-1.

Dietro le due big, si acuisce la crisi del Sevilla, anche se lo stop del Mallorca non la rende catastrofica (la Champions resta matematicamente alla portata, e la concorrenza è davvero poca cosa). Cambia l’allenatore ma il Sevilla ribadisce una tremenda macchinosità, ancora di più con l’indisponibilità causa infortunio di due delle pochi fonti d’imprevedibilità, ovvero gli esterni Navas e Perotti. E gli andalusi prendono schiaffi anche dietro, sorpresi dalla scelta ultra-offensiva del tecnico del Villarreal Garrido, che schiera contemporanemente di punta (quindi non travestiti da ali, ma proprio vicino alla porta avversaria) Giuseppe Rossi, Nilmar e Joseba Llorente. Devastante Nilmar, in gol ancora Giuseppe Rossi, subito al meglio col ritorno dal primo minuto.

ITALIANI NELLA LIGA: Detto di Rossi, c’è Contini (Zaragoza) che vince e non soffre contro un Valencia rimaneggiato in vista della Uefa (risparmiati Villa e Silva, in più il centravanti Zigic si fa espellere già nel primo tempo: poco lavoro per la difesa zaragocista), e c’è Osvaldo (Espanyol) che resta a secco come tutta la sua squadra nello 0-0 casalingo con lo Sporting: nonostante il discreto apporto finora dell’italo-argentino, i catalani rimangono il secondo club meno prolifico della Primera, alle spalle del Xerez fanalino di coda.

Valentino Tola

In questo articolo
Stagione:
2009/2010