«L'Alghero? Fortissimo ma anche lì proveremo a dire la nostra»
Il Santa Giusta si riaccende, Piras: «Con l'Usinese perfetti, una vittoria di cuore e carattere che ci dà entusiasmo»
Da una parte una delle due capolista del girone B di Promozione e, dall'altra, l'unica squadra del girone di ritorno a non aver ancora vinto una gara. Il 3-0 del Santa Giusta targato Marco Piras, quintultimo insieme con l'Ovodda, ad un'autentica corazzata come l'Usinese è senz'altro uno dei colpi più grossi dell'11eima giornata di ritorno, con la squadra di mister Robbi che perde la condivisione della vetta con la Nuorese e subisce anche il sorpasso dell'Alghero. I gialloverdi, invece, sono in vantaggio negli scontri diretti con i barbaricini e tornano prepotentemente in corsa per la salvezza diretta.
Mister Piras ha firmato pochi giorni prima della Pasqua, un solo allenamento per preparare la gara di Siniscola persa 3-0 ma, dopo il brutto ko incassato in casa dei baroniesi, con la netta vittoria contro l'ormai ex capolista la sua squadra manda segnali davvero molto incoraggianti. La classifica ora fa meno paura: 29 punti all'attivo, al pari dell'Ovodda, e quattro squadre alle spalle, ma il calendario non consente assolutamente di abbassare la guardia: prima le supersfide contro le blasonate Alghero e Nuorese, poi arriveranno gli scontri diretti, probabilmente decisivi, contro Portotorres e Abbasanta. Ma l'ex tecnico del Sant'Elena preferisce concentrarsi su un impegno per volta.
«La gara contro l'Usinese è andata molto bene e la vittoria ci ha regalato una buona dose di entusiasmo – ammette senza mezzi termini mister Marco Piras – Domenica siamo riusciti a riproporre tutto quello che avevamo provato durante la settimana; abbiamo affrontato l'impegno con grandissimo rispetto nei confronti dell'avversario che avevamo davanti, cercando di giocarci le nostre carte. L'Usinese si è confermata una compagine di primissimo livello, molto quadrata e ben organizzata, ma siamo riusciti a "fregarli", come si suol dire. Per noi si tratta della classica partita perfetta e, sinceramente, il primo ad esserne stupito sono io, soprattutto perché arrivavamo da una partita persa in malo modo. Ma il Santa Giusta di domenica scorsa era una squadra completamente diversa rispetto a quella vista a Siniscola».
Per spuntarla, oltre a tecnica e tattica, sono serviti anche gli attributi.
«Una vittoria che è arrivata grazie al carattere, alla grinta, all'orgoglio e al cuore che abbiamo messo in campo. Senza dimenticare l'organizzazione: se butti la squadra in campo senza nessun criterio, infatti, non vai da nessuna parte. I ragazzi si sono allenati al massimo durante la settimana e il lavoro premia sempre, anche se la gara non era sicuramente delle più semplici, considerando soprattutto che loro non perdevano da una vita e hanno incassato il terzo ko in questo torneo: parliamo di una società e una squadra che negli ultimi anni sta crescendo parecchio, con la doppia vittoria della Coppa Italia di Promozione, strappando la Supercoppa al Budoni e disputando puntualmente dei campionati di spessore, chiusi sempre ai primissimi posti».
Piras poi aggiunge: «Ho raccolto un po' di informazioni prima dell'incontro e chi mi ha parlato dell'Usinese mi ha descritto un'autentica corazzata ed il campo ha confermato la loro forza. Diciamo che, proprio per il valore dell'avversario, questo successo ha un sapore dolcissimo».
I tre punti sono, chiaramente, un'autentica boccata di ossigeno per il proseguo del cammino dei gialloverdi.
«Noi però la classifica non la guardiamo, perché altrimenti rischi di spaventarti. Dobbiamo pensare soltanto a noi stessi e ci dobbiamo concentrare sul nostro percorso di crescita, considerando che questa squadra ha dei margini di miglioramento notevoli. Cercheremo soprattutto di non perdere gli scontri diretti, parliamo di sfide molto importanti, ma se riusciremo a strappare qualche punticino in queste partite contro le squadre più forti del torneo, per le quali tutti ci davano già per spacciati, sarebbe ancora meglio ovviamente».
Il tecnico avvisa i suoi. «Dobbiamo incominciare ad accettare l'idea che la nostra salvezza potrebbe passare anche dai playout, che non andrebbero visti come un fallimento. L'importante è conquistare la permanenza nel campionato di Promozione anche per la prossima stagione e del resto sono stato chiamato proprio per raggiungere questo obiettivo. Inutile dire che cercheremo di centrarlo con tutte le nostre forze, in un girone particolarmente difficile e competitivo, tra le altre cose».
Piras si è tuffato con entusiasmo e professionalità in una sfida difficile e tutta nuova per lui.
«Non conoscendo bene il girone B ero un po' titubante, non lo nascondo. Mi sono appoggiato a qualche amico allenatore che fa questo campionato e sono stato rassicurato dal fatto che avrei trovato sicuramente qualcosa di buono nel Santa Giusta. Non conoscevo i giocatori, a parte qualcuno che ha militato in squadre del Sud Sardegna, ma sono stato convinto dall'entusiasmo di una società composta da dirigenti piuttosto giovani, che vogliono crescere e migliorare ancora. Con il presidente abbiamo fatto davvero una bella chiacchierata, ma devo ringraziare Nino Cuccu, che mi ha contattato per primo: lui è un po' il decano degli allenatori sardi, considerando che ha passato una vita in panchina. Non nego comunque che per me si tratta di un bel sacrificio, tanti chilometri per andare al campo e tornare a casa ma lo sto facendo volentieri e con l'entusiasmo giusto. Sennò non avrei accettato la loro proposta, è chiaro».
Il tecnico traccia la rotta. «Dobbiamo fare il massimo in questo ultimo mese che manca alla fine del torneo. Le nostre armi in più potrebbero essere l'orgoglio e la voglia di aiutare il compagno in difficoltà, ricordandoci sempre che, se vuoi strafare, rischi di combinare più danni che altro. Sto cercando di lavorare particolarmente sulla testa dei ragazzi e dare un'impronta alla squadra. Ho trovato una rosa composta da bravi ragazzi e, soprattutto, da uomini veri: domenica non era affato semplice, tra caldo pazzesco e un avversario fortissimo. Siamo stati bravi, a prescindere dal risultato, ciò che mi soddisfa di più è la prestazione che ha accompagnato la vittoria».
Tra l'altro i gialloverdi hanno mantenuto la loro porta inviolata, una cosa che non succedeva dal 14 gennaio scorso, proprio in occasione dell'ultimo successo in campionato, il 2-0 contro il Bonorva. «Alla fase di non possesso partecipa tutta la squadra, partendo dagli attaccanti e arrivando ovviamente ai difensori: si tratta del marchio di fabbrica delle squadre che alleno. I ragazzi scesi in campo si sono sacrificati molto in questo senso, hanno fatto il massimo per la causa, discorso che vale anche per chi ha giocato mezz'ora, venti minuti o solo pochi secondi».
Ora il Santa Giusta sarà atteso da due sfide delicatissime, contro le prime due della classe Nuorese e Alghero.
«Queste sono partite che si preparano da sole sul piano motivazionale: quando ti trovi ad affrontare impegni di questo tipo, contano gli stimoli che arrivano dall'affrontare una corazzata come l'Alghero; discorso che vale anche per la Nuorese, ma a loro ci penseremo dalla settimana prossima. Concentriamoci su una gara per volta, dunque. Vogliamo fare bella figura, ma siamo consapevoli che davanti avremo una squadra fortissima, che ha un attacco con giocatori come Franchi, Meloni, Baraye e Marco Carboni che forse farebbe invidia anche alle squadre più forti dell'Eccellenza. Serviranno grande attenzione e rispetto: proveremo comunque a dire la nostra».