«Allenare qui è un onore, i tifosi sono l'arma in più»
Il Tempio corre forte, Nativi: «Partiti con slancio ma ora non montiamoci la testa»
Il Girone C di Promozione, a detta degli addetti ai lavori e degli stessi protagonisti, è uno dei più equilibrati ed entusiasmanti tra tutt'e tre i raggruppamenti, con almeno sei squadre che hanno le carte perfettamente in regola per giocarsi, sino all'ultimo secondo, l'approdo in Eccellenza.
Il rinnovatissimo Tempio del presidente Sechi, intanto, è l'unica compagine che viaggia ancora, dopo i primi 360' della nuova stagione, a punteggio pieno, con il vento in poppa e con una condizione psico-fisica, è il dato più importante, che continua a crescere a vista d'occhio, giornata dopo giornata.
Mister Carlo Nativi non può fare altro che applaudire i suoi per l'ottimo avvio, ma il tecnico allo stesso tempo cerca di mantenere i piedi per terra e si concentra sul prossimo impegno casalingo, contro l'ostico Porto Cervo. Per Valenti e soci non sarà affatto una passeggiata, ma i galletti si presentano alla sfida con un biglietto da visita di tutto rispetto: otto gol all'attivo e nemmeno uno subito.
«Domenica scorsa non potevamo assolutamente fallire l'appuntamento con i tre punti. Il campionato sta entrando nel vivo — dichiara mister Nativi — ormai siamo arrivati alla quarta giornata, ma è comunque ancora troppo presto fare calcoli o programmi, non è assolutamente il caso».
Il tecnico analizza l'ultima prestazione dei suoi. «Siamo scesi in campo con la chiara intenzione di giocare la nostra partita e soprattutto continuare con la nostra striscia positiva. Il Valledoria si è confermata una squadra tosta e l'hanno dimostrato, a prescindere dal risultato finale che talvolta può anche ingannare».
Il Tempio corre forte: punteggio pieno, primo posto in classifica in solitaria con due lunghezze di vantaggio nei confronti delle dirette inseguitrici, otto gol all'attivo e uno zero spaccato sotto la voce reti subite.
«Al momento ci sta girando tutto bene, c'è davvero poco altro da aggiungere. Non dimentichiamo però che questa è una squadra piuttosto giovane, che peraltro abbiamo iniziato a costruire il 13 di agosto. In rosa ci sono 4-5 giocatori di esperienza, come è giusto che sia, che ci daranno una grossa mano d'aiuto a far crescere tutti gli altri ragazzi. Le quattro vittorie su altrettante partite ci hanno permesso di partire di slancio, ma ora dobbiamo tenere i piedi per terra, senza montarci la testa: è meglio concentrarsi su una partita per volta per evitare brutte sorprese».
I galletti hanno già raggiunto una compattezza e un affiatamento notevole.
«Le incognite all'inizio della stagione non mancavano di certo — ricorda il tecnico —: siamo partiti con una rosa tutta nuova, composta da venti elementi che non avevano mai giocato assieme. Di solito serve del tempo per trovare i giusti equilibri, ma la grande euforia che si respira in paese ci ha dato una marcia in più. La nuova società, con il presidente Salvatore Sechi in testa, che tutti conosciamo in Sardegna per l'entusiasmo che mette nei suoi progetti, ha dato una bella iniezione di fiducia all'ambiente. Le aspettative sono tante, non possiamo nasconderlo, ed essere riusciti a partire così bene mi rende contento».
Nativi spende parole importanti per i suoi. «I giocatori hanno trovato immediatamente una grandissima intesa tra di loro, ma in questo senso è stata piuttosto brava la società, con il Ds in prima fila, che è riuscito a costruire, in pochissimi giorni, un gruppo di primissimo livello, puntando su ottime persone, prima ancora che su grandi atleti. Per raggiungere traguardi importanti — continua — c'è bisogno che tutte le componenti remino dalla stessa parte, partendo dal magazziniere, passando per l'addetto stampa, i dirigenti, il tecnico e arrivando ovviamente ai calciatori».
Costruire una rosa competitiva è solo il primo passo: l'ultimo verdetto, come sempre, spetta al campo e la concorrenza non manca di certo.
«Dico subito una cosa: si tratta di un campionato dal livello altissimo, ci sarà da combattere sino all'ultimo secondo, proprio per questo è così difficile fare pronostici, almeno per il momento. Lanteri, Calangianus, Usinese, Stintino, lo stesso Posada, senza dimenticare il Luogosanto, sono compagini organizzate, che proseguono con un lavoro iniziato già negli anni passati. Di sicuro sarà un torneo molto equilibrato ed estremamente divertente».
Il Tempio affronterà tutte le dirette rivali per il salto nelle ultimissime giornate.
«Il calendario parla chiaro in questo senso: ci aspettano una serie di partite fondamentali per la nostra stagione negli ultimi sei-sette turni, ma per me tutte le gare sono difficili ed importanti.
Le nostre avversarie scendono in campo con il coltello tra i denti; giocare contro di noi fa piacere un po' a tutti, proprio per questo non sarà una stagione facile, anzi. Per il momento, comunque, il nostro primissimo obbiettivo è quello di raggiungere la salvezza nel più breve tempo possibile, poi lavoreremo per gettare le basi di un progetto che possa durare nel tempo e, soprattutto, che si riveli solido. Tutto quello di buono che dovesse arrivare già a partire da quest'anno sarà ben accetto, è chiaro, ma non dobbiamo mai dimenticare che stiamo partendo da zero».
La prossima sfida casalinga contro il Porto Cervo rappresenta l'ennesimo banco di prova.
«Mi aspetto una vera e propria battaglia: di fronte ci troveremo una bella squadra, completa e competitiva in ogni reparto; possono contare su una rosa collaudatissima che di anno in anno si arricchisce puntualmente di innesti di primissimo livello. Il loro allenatore sta facendo davvero un ottimo lavoro. Noi in settimana cercheremo di lavorare con il massimo dell'intensità e della concentrazione, ma senza dimenticare il divertimento: il calcio è pur sempre un gioco e se uno lo affronta con lo spirito giusto diventa tutto più semplice. Per il resto, non c'è tanto di diverso rispetto alle altre partite, ci prepariamo sempre allo stesso modo».
Tra i giocatori che stanno facendo meglio c'è sicuramente Valenti, che vanta già un bottino di quattro reti. «Non lo scopriamo di certo ora, è un elemento importantissimo per noi, che potrebbe giocare tranquillamente in categorie superiori alla Promozione. È una persona eccezionale, oltre che un attaccante fortissimo, ma a me non piace troppo parlare dei singoli, a dire la verità. Oltre a lui ci sono comunque altri giocatori di spessore: Saragato, Cuccu, Silvetti, Ferraro, ma è tutto il gruppo, nessuno escluso, che sta facendo la differenza».
La vera arma in più del Tempio è un'altra. «Abbiamo un pubblico che in Sardegna ci invidiano un po' tutti. Ogni domenica facciamo registrare qualcosa come 1000 spettatori, un dato eccezionale per un campionato come il nostro. Il dodicesimo uomo in campo sono i nostri ultras: un centinaio di loro ci ha seguito in trasferta anche a Valledoria, assieme ad altre 100-200 persone. Credo che questa sia una delle cose da mettere maggiormente in risalto».
Nativi ovviamente è onoratissimo di far parte di un progetto così prestigioso.
«Ho una stima particolare nei confronti del presidente Sechi: durante i suoi trascorsi alla Torres ha dato tantissimo, dimostrando molta passione e professionalità. Io seguivo spesso i rosso-blu e tra me e il presidente si è creato un ottimo rapporto di amicizia. Dopo aver rilevato la società mi ha proposto di guidare la sua squadra e per me si è trattato di un vero e proprio onore. Allenare il Tempio per me è il massimo: è il club con cui ho giocato per venti anni e non ci sono piazze più importanti di questa per me».