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Ilvamaddalena
«Domanda di ripescaggio sì, Acciaro può restare, non deluderemo i tifosi»

L'Ilva prepara il riscatto, Del Giudice: «La retrocessione è una ferita aperta ma ripartiremo con più determinazione e rabbia»

Una retrocessione cocente dalla serie D, perché giunta col playout giocato in trasferta quando alla penultima giornata l'Ilvamaddalena sarebbe stata salva aritmeticamente. Ma la società isolana, smaltita la grande amarezze, rialza la testa, farà domanda di ripescaggio con speranze non altissime ma si prepara a programmare il prossimo campionato di Eccellenza, cercando di essere sempre tra le squadre di vertice dopo gli ultimi due vinti di fila e, probabilmente, ripartendo dalla guida tecnica Sandro Acciaro che, giunto a stagione in corso, ha raddrizzato una situazione quasi compromessa sfiorando appunto la salvezza diretta. 

Di questo e tanto altro ha parlato il presidente Enzo Del Giudice, intervenuto telefonicamente nei giorni scorsi al programma radiofonico e televisivo "L’informatore Sportivo", in onda su Radiolina e Videolina e condotto da Alberto Masu.

 

La ripartenza dopo la grande amarezza. «Cerchiamo di dimenticare quel dispiacere per quanto un po' ci accompagni. Il campionato di serie D è senza dubbio un torneo molto più dispendioso rispetto alla dimensione regionale, l'abbiamo toccato con mano. Dispiace non aver raggiunto un obiettivo che, ad un certo punto, sembrava alla portata dopo che avevamo raddrizzato la stagione. Per l'esperienza avuta quest'anno, e anche due stagioni fa, il girone con le squadre laziali e campane per le sarde è molto dispendioso per le trasferte. Noi viaggiavamo sempre su Fiumicino e non tutte le avversarie erano nei dintorni, molte realtà sono raggiungibili con 2/3 ore di pullman all'andata e anche al ritorno».

 

Il rimpianto più grande. «Essere stati alla penultima giornata aritmeticamente salvi e poi vanificare tutto quanto di buono fatto da un certo punto della stagione nella trasferta di Trastevere; che poi ha conseguito dei risultati più difficili per quello che era lo scenario che andava a prospettarsi perché avevamo un 10% di fare il playout fuori casa. Così è stato e sappiamo tutti com'è finita». 

 

Le difficoltà incontrate sin dall'inizio. «C'è da dire che la stagione è stata caratterizzata da una poca serenità all'avvio, senza puntare il dito su componenti della rosa o dello staff tecnico, perché si vince e si perde tutti insieme; e il primo a prendersi le responsabilità è chi guida l'associazione. Sicuramente non abbiamo iniziato col piede giusto e credo sia dipeso da una difficoltà logistica che a La Maddalena viviamo più di ogni altra società sarda, perché iniziare il 20 luglio in pieno boom turistico e con il manto dello Zichina da rifare, è stato sicuramente un po' complicato. Quando poi non ti accompagnano i primi risultati allora è normale che la stagione non inizi col piede giusto. Abbiamo poi provato a raddrizzarla con interventi che, col senno di poi, possiamo dire che potevano arrivare prima o in modo diverso. Anche durante la stagione il primo cambio tecnico aveva iniziato a portare dei risultati diversi. A metà campionato, in genere, si fanno dei sacrifici e noi abbiamo provato a farli sapendo che non potevamo permetterci di farli ad inizio stagione». 

 

Domanda di ripescaggio. «Questo è un atto dovuto verso la nostra comunità, la presenteremo tra il 4 e 7 luglio ma sinceramente dati i punteggi ipotizzati che potremo avere non nascondo che ci crediamo poco e noi ci stiamo proiettando per il campionato che faremo, cioè quello di Eccellenza. Due anni fa è stata un'annata a sé e perfetta, cercheremo di non lasciare nulla di intentato, cercheremo di onorare il massimo torneo regionale al meglio, siamo al lavoro e dobbiamo definire ancora alcuni aspetti ma conto che ci faremo trovare pronti. Siamo in fase di definizione dell'allenatore, pensiamo si possa andare verso una riconferma ma dobbiamo riunire il Consiglio direttivo in via definitiva perché è giusto che questa decisione venga ufficializzata dopo che è stata condivisa da tutti».

 

Le squadre accreditate alla corsa per la serie D. «Penso che andranno a riconfermarsi le squadre che hanno occupato le prime posizioni, eccezion fatta per le promosse Budoni e Monastir; daranno una continuità anche nel prossimo torneo».

 

L'apporto della tifoseria biancoceleste. «Noi dobbiamo prendere la parte buona di questa ferita, cercando in essa le motivazioni per ripartire al meglio con maggior determinazione e anche rabbia per quello che è stato il risultato finale. I nostri tifosi, che negli ultimi anni anche in ragione del fatto che si sono fatti dei campionati diversi rispetto al decennio precedente, si sono molto riavvicinati e ci danno un sostegno importante. E questo lo riconoscono molti giocatori, che rimangono elettrizzati dal sostegno del tifosi che, quindi, sono un valore aggiunto. Cercheremo di fare il possibile per non deluderli ma, come sempre, parlerà il campo».

 

Continuare nel solco tracciato negli ultimi anni. «Come presidente devo per forza dare un segnale che non andiamo a vanificar quanto di buono fatto in questi anni nei quali non solo abbiamo avuto il piacere di fare campionati importanti sia in Eccellenza che in serie D. In questi ultimi anni abbiamo creato una struttura organizzativa diversa, due anni fa vi è stato l'ingresso di 11 nuovi associati. Dobbiamo continuare su questo indirizzo e creare sempre i presupposti per coinvolgere i tifosi e tutto il paese sperando che altre realtà imprenditoriali si affezionino alla famiglia Ilvamaddalena».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2024/2025