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Prima Categoria
«Il nostro orgoglio? Puntiamo sui ragazzi locali»

La Baunese riparte a mille, Porcu: «Era importante archiviare immediatamente il primo stop stagionale»

La Baunese sta bene, e si vede: dopo il ko rimediato sul campo sicuramente non facile del Vecchio Borgo Sant'Elia, i ragazzi allenati da mister Porcu, tecnico capace di trainare la squadra, nella passata stagione, sin alle prime posizioni, hanno saputo archiviare l'amarezza e la delusione, comprensibile, per il primo stop stagionale, ripartendo con rinnovato entusiasmo verso un futuro prossimo che si annuncia già ricco di soddisfazioni, per molteplici aspetti. L'allenatore ha infatti più di un motivo per essere soddisfatto, a partire dalla condizione fisica e soprattutto mentale dei suoi.

 

«Non c'è niente di meglio, dopo una sconfitta, che ripartire con una vittoria e, possibilmente, con una bella prestazione. Sono situazioni delicate, soprattutto per quanto riguarda il morale e la concentrazione: è sempre meglio spegnere sul nascere eventuali crisi».

 

La Baunese si sta confermando, dopo un campionato importante, come una delle più belle realtà dell'intera Prima Categoria.
«Stiamo dando continuità alle ottime cose messe in mostra nel recente passato: migliorare il quarto posto con cui abbiamo chiuso la passata stagione non sarà facile, ma in realtà, lo dico sinceramente, noi puntiamo a conquistare la salvezza nel più breve tempo possibile, poi il resto si vedrà. C'è tanto orgoglio, considerando che questo gruppo prosegue, assieme al sottoscritto, il suo percorso di crescita, riuscendo anche a togliersi diverse soddisfazioni».

 

Successi a chilometro zero, che aumentano, se possibile, il valore del lavoro di Porcu e dei suoi ragazzi.
«Gran parte della squadra che schiero in campo ogni domenica, nove-dieci undicesimi, è composta da giocatori che arrivano dalle giovanili della Baunese. In Prima Categoria è una situazione molto rara, non c'è molto da aggiungere».
Si tratta di una scelta precisa della società, «che condivido volentieri – spiega l'allenatore -. Ho modo di lavorare – continua - anche con la scuola calcio, è un discorso che mi appassiona; avere la possibilità di mettere in piedi un vivaio valido, che funziona, è l'unico modo per affrontare la crisi che attanaglia tantissime società; non serve a nulla spendere montagne di soldi, soprattutto in questo periodo».

 

Cosa manca invece a questa squadra per puntare al salto di qualità?
«Probabilmente è più una questione mentale: dobbiamo imparare a venire fuori dalle situazioni difficili, contando soltanto sulle nostre forze. L'anno scorso abbiamo attraversato un periodo nerissimo, farcito da squalifiche e infortuni: tra metà dicembre e febbraio eravamo in piena emergenza, è stato praticamente impossibile, in quelle condizioni, mantenere il passo di due corazzate come San Vito e Girasole, che hanno fatto un campionato a parte. Ciò che conta, comunque, è il piazzamento finale: è inutile cullarsi sugli allori dopo una partenza brillante, se poi non riesci a chiudere il cerchio nel migliore dei modi».

 

La ricetta, in questo senso, è semplice:
«Serve grande concentrazione e intensità, per tutto l'arco della stagione: il numero delle squadre che hai alle spalle attualmente è un dato relativo, che rischia soltanto di farci abbassare pericolosamente la guardia. Tra qualche mese avremo un quadro più completo a proposito dei reali valori in campo».

 

Per il momento il Barisardo sembra avere qualcosa in più rispetto alle altre.
«Hanno sicuramente un ottimo organico, conosco personalmente i giocatori, possono contare su un ottimo allenatore, è un ambiente in cui si può davvero lavorare con serenità. Stanno ripetendo, almeno per il momento, la cavalcata del San Vito, ma bisogna stare cauti con queste analisi: anche la Baunese era riuscita a collezionare otto vittorie consecutive, ma non è bastato. Non è scontato che continuino ad andare così forte, sono inoltre curioso di vedere come si comporteranno le avversarie, Orione in testa».

 

Il cammino della Baunese è stato impeccabile, se si esclude quell'unico neo contro Murgia e soci.
«Una partita un po' particolare, la Baunese non si è espressa sicuramente al massimo, ma gli episodi non ci hanno aiutato: abbiamo incassato lo svantaggio, perdendo poi il portiere per fallo da ultimo uomo. Ci siamo buttati in avanti per cercare di recuperare, scoprendoci probabilmente più del dovuto, e permettendo ai nostri avversari di raddoppiare. Negli ultimi minuti c'è stata la nostra reazione: è arrivato il gol che ci ha rimesso in corsa, e nei secondi finali il loro portiere ha fatto una parata miracolosa, salvando il risultato».

 

Anche quella con il Triei si annuncia come una vera e propria battaglia.
«Si tratta dell'ennesimo derby della stagione: è una gara particolarissima, ricca di insidie; non conta la posizione che occupano le due squadre in classifica, ciò che fa la differenza è la grinta con cui scendi in campo. Arriviamo molto carichi a questa sfida, ma penso che sarà un aspetto in comune con i nostri avversari».

 

Sperando che i toni non siano troppo accesi.
«Mi auguro sia una bella partita, una festa per lo sport: sono sicuro che ci sarà un bel terzo tempo, come accade sempre. Dovremmo evitare che le nostre domeniche si macchino di episodi spiacevoli che poco centrano con il gioco: forse sarebbe il caso di prenderci tutti meno sul serio, e smetterla una buona volta di scimmiottare i professionisti, un aspetto che alla lunga rovina lo spirito del calcio dilettantistico».

 

Una dimensione che per Porcu ha valori ben definiti.
«Per me si tratta di un hobby, non la ritengo una professione: è una questione di passione, il mio impegno è sempre il medesimo, sia con la prima squadra che con i bambini; per il resto continuo con umiltà, il mio orgoglio più grande è vedere che i ragazzi mi seguono e si fidano di me.
Faccio soltanto quello che la società mi chiede: dovremmo puntare nuovamente sul divertimento e lasciar perdere le fesserie».

In questo articolo
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Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna
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