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Il nuovo tecnico? Farà il lavoro del Cagliari

La delusione di Cellino: «Non essere andati in coppa è un fallimento»

Se è arrivato ad esonerare l'allenatore che ha regalato più di un sogno europeo al Cagliari è forse perché a quel sogno ci credeva fortemente. Il presidente rossoblù Massimo Cellino non nasconde l'amarezza di un campionato eccezionale fino alla 25ª giornata (il 21 febbraio Cagliari-Parma 2-0), a tre punti dal quarto posto, e poi compromesso irrimediabilmente da un finale negativo, senza più una vittoria che neanche il duo Melis-Festa è riuscito a conquistare. «Quest'anno è stata una grossa delusione da molti punti di vista ma non intendo fermarmi: voglio finire bene per ricominciare con grande determinazione l'anno prossimo», ha detto Massimo Cellino a Milano, all'ingresso di via Allegri prima della riunione di Lega. «A 15 partite dalla fine aveva 39 punti, (anche se poi erano 38 punti a 14 partite dalla fine compreso il recupero di Udine da giocare, ndr), poi in 11 giornate ne ha conquistati 4 e la nostra stagione è diventata molto molto negativa - ha spiegato un deluso presidente del Cagliari -All'inizio era giusto per noi puntare alla salvezza come per l'Inter allo scudetto. Ma alla fine se non siamo andati in coppa è un fallimento».

Mancano tre giornate alla fine e poi il futuro del Cagliari sarà l'argomento principale. Dapprima la ricerca del nuovo allenatore. Bisoli, Lerda, Foscarini o chi? «Uno che vuol fare il lavoro del Cagliari - spiega il numero uno di viale La Playa - deve avere serietà, disponibilità e voglia di fare programmi». E poi la costruzione della nuova squadra, che non dovrebbe perdere i pezzi pregiati, a partire dal portiere Marchetti. «Ha richieste dall'estero - svela Cellino - ma le ho messe in stand-by fino alla fine del campionato. Non è sul mercato, il Cagliari non ha giocatori sul mercato, hanno tutti il loro contratto e sono felici di restare». 

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2009/2010
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