Eccellenza in sintetico per il club di Murtas?
La Palma-Sant'Elia prove di matrimonio, un vantaggio per entrambe le società cagliaritane
Da una parte c'è il La Palma Monteurpinu che dignitosamente affronta da due anni il campionato di Eccellenza, dall'altra c'è il Progetto Sant'Elia sprofondato dalla serie D alla Prima categoria nel giro di tre stagioni. Sportivamente parlando, un anno fa, si sono passate il testimone nel ruolo di squadra leader nel calcio dilettantistico di Cagliari - primato insidiato con lo sbarco in Eccellenza della Ferrini - mentre ora le strade dei due club potrebbero convergere per un nuovo cammino comune, di slancio per il La Palma di Sandro Murtas e di ripartenza del Progetto Sant'Elia di Franco Cardia che, ora come ora, avrebbe possibilità minime anche per iscriversi in Prima. Quello di cui i vertici societari stanno parlando non è una vera e propria fusione ma una sorta di accorpamento del club di Cardia in quello di Murtas. Di appetibile, il club della borgata ha la struttura, con il campo sintetico di Via Schiavazzi, la club house e i magazzini, più un discreto settore giovanile specie con la squadra Juniores che è arrivata alle finali regionali.
Il La Palma Monteurpinu ha invece una prima squadra che si è salvata per il secondo anno di fila nel massimo campionato regionale, un'organizzazione societaria di primo livello ma che non può decollare per l'annoso problema del campo Cras. Il fondo del terreno di Sant'Avendrace è in terra battuta, non permette perciò di migliorare la qualità del lavoro della prima squadra - sapientemente guidata da Bebo Antinori - e quello del settore giovanile che sta cercando di riemergere dopo l'uscita improvvisa di un anno fa di Sandro Portoghese. L'utilizzo del sintetico diventerebbe un punto favorevole nel rilancio della scuola calcio così come rappresenterebbe una svolta per gli stessi tecnici dei biancazzurri in tutte le categorie. Il problema, di non poco conto, è trovare l'accordo economico di questa unione perché il Sant'Elia sta pagando il mutuo sull'impianto, dalla cui rendita devono uscire fuori i soldi per saldare le rate mensili, mentre il La Palma è comunque abituato a gestire il proprio impianto del Cras in piena libertà e vorrebbe poter continuare a farlo anche se dovesse traslocare in Via Schiavazzi. La trattativa è partita due settimane fa, sembrava potesse decollare subito ma ora si è un po' arenata, se però dovesse improvvisamente sbloccarsi potrebbe essere un vantaggio per entrambi i club. Chi non potrà aspettare molto è quello gestito da Sandro Murtas che deve programmare la prossima stagione facendo mercato e capendo se giocherà in sintetico oppure ancora in terra battuta.